Spostamenti tra comuni vicini a Natale e Capodanno, Bonaccini: "Deroghe per i divieti"

Pressing degli enti locali al Governo, ma il ministro Speranza: "Le regole non cambiano". Il Governatore dell'Emilia Romagna è guarito dal Covid: "Torno in Regione"

Stefano Bonaccini è intervenuto sul tema degli spostamenti tra Comuni a Natale

Stefano Bonaccini è intervenuto sul tema degli spostamenti tra Comuni a Natale

Bologna, 9 dicembre 2020 - Rivedere le misure per i giorni del 25, 26 e 31 dicembre e 1 gennaio in merito agli spostamenti tra comuni. Lo chiedono a gran voce diversi sindaci e Governatori. Anche il Presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dice la sua in tv ieri sera a Cartabianca, su Rai3. 

A proposito degli ultimi provvedimenti del Governo "l'unica misura che andrebbe corretta, ma non credo ci sia il tempo - dice Bonaccini - è quella che riguarda i giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno in cui non puoi andare in un comune limitrofo", anche se si trova a pochi chilometri.

Questo, ha sottolineato il Presidente dell'Emilia Romagna, è tanto più evidente quando si parla di piccoli Comuni, a volte distanti l'uno dall'altro pochissimi chilometri, a fronte di quanto può succedere in grandi città, dove l'attraversamento del territorio comunale può  comportare la necessità di percorrere molti chilometri. "Era una scelta da fare in maniera migliore, poteva essere prevista una deroga rispetto al nucleo famigliare", è il parare di Bonaccini.

Il Governatore poi precisa: "Non dico di togliere il divieto di spostamento tra Comuni ma almeno di derogare per chi va dal papà o dal nonno, per non lasciarlo solo. Casi estremi, tutto qua".E ribadisce: "Lo abbiamo chiesto in termini di buonsenso". Come presidente della conferenza delle Regioni infatti Bonaccini ha chiesto al Governo di rivedere in parte le norme sui giorni festivi per consentire di far visita agli anziani soli, un limite che si riscontra soprattutto da parte di chi vive nei piccoli centri.

Per il resto "condivido la quasi totalità delle norme del Dpcm. Ma c'è anche il buon senso. Siccome sono tre giorni in cui posso a Roma, Milano o Bologna fare decine di chilometri per andare a trovare un parente e non posso invece spostarmi di 500 metri" tra un Comune e l'altro "una contraddizione c'è", sottolinea Bonaccini, questo pomeriggio ospite di "Oggi è un altro giorno", su Raiuno.

Ieri in merito era intervenuta anche l'Unione delle Province. L'esortazione al momento non viene accolta, ma potrebbe non essere del tutto esclusa nel caso di un drastico calo dei contagi. Non si tratterebbe in quel caso di rinnegare il Dpcm, ma di una modifica legata ad eventuali emendamenti al Decreto legge dello scorso 2 dicembre, che passerebbe comunque sotto il voto del Parlamento.

"Sarebbe una soluzione di buon senso, una mediazione tra sicurezza e umanità - la spiegazione del presidente dell'Upi, il ravennate Michele De Pascale - mi rendo conto che i drammi sono ben altri, ma questo mi sembra un buon compromesso: ci sono Comuni con poche migliaia di abitanti tra i quali però non finisce il confine delle relazioni umane delle persone".

La doccia fredda è arrivata però in serata dal ministro alla Salute, Roberto Speranza: "Le misure sono queste e le confermiamo e le norme restano queste" - dice anche lui in tv, ma a Di Martedì su La7 - "In questa fase non possiamo permetterci spostamenti che non siano indispensabili e il messaggio del Governo vuole essere questo: nei giorni più caldi, dove c'è più rischio che salga la mobilità, chiediamo un sacrificio alle persone". 

Tornando a Bonaccini, il Governatore annuncia che oggi tornerà a lavoro in Regione dopo aver curato la polmonite bilaterale innescata dal Covid ("Il controllo è andato bene") ed è intervenuto anche a proposito della pandemia: "L'Emilia Romagna è tornata in zona gialla ma bisogna stare attenti perché ritornare in arancione è un attimo. Bisogna rispettare le regole, stare distanziati, indossare le mascherine e darci tutti una mano. Una terza ondata non ce la possiamo permettere".