Spostamenti tra regioni, proroga del divieto fino al 27 marzo

Il 25 febbraio scadono le limitazioni alla mobilità valide anche per le zone gialle. L'annuncio alla riunione Regioni-Governo, domani il Consiglio dei Ministri: gli scenari verso il nuovo Decreto Covid

Spostamenti tra regioni, in videoconferenza anche Bonaccini e Gelmini

Spostamenti tra regioni, in videoconferenza anche Bonaccini e Gelmini

Bologna, 21 febbraio 2021 - Una proroga di 30 giorni al divieto di spostamento tra regioni (anche gialle), che scade il 25 febbraio. E' quanto ha anticipato il ministro delle Autonomie Mariastella Gelmini ai governatori delle Regioni, incontrati in serata in videoconferenza, secondo quanto si apprende.  

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I limiti dovrebbero riguardare sia la mobilità tra le Regioni (lo stop scade il 25 febbraio) sia la possibilità di fare visita ad amici e parenti e cioè la regola che, per ora valida fino al 5 marzo, consente di spostarsi verso un'altra abitazione privata massimo in due persone, con i figli minori di 14 anni. 

Poco dopo le 22 si è concluso l'incontro Governo-Regioni: il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini e il ministro della Salute Roberto Speranza si sono confrontati con Regioni, Anci e Upi in videoconferenza in vista del Consiglio dei ministri di domattina per valutare le nuove misure anti-Covid. Al confronto hanno preso parte oltre a Stefano Bonaccini in qualità di presidente della Conferenza delle Regioni, i governatori del Veneto, Luca Zaia, della Lombardia, Attilio Fontana, del Molise, Donato Toma, della Calabria, Nino Spirlì. Collegato anche il commissario alla Sanità in Calabria Guido Longo.

Al Consiglio dei Ministri convocato per domattina alle 9.30, non si discuterà del nuovo Dpcm (l'attuale scade il 5 marzo), ma soltanto degli spostamenti, ha detto la Gelmini.

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Spostamenti tra regioni vietati fino al 27 marzo

Fino al 27 marzo quindi in tutta Italia resterà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni, eccezion fatta per gli spostamenti motivati (con autocertificazione) da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Zona gialla compresa. È comunque sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. 

Le seconde case, invece, possono essere raggiunte anche se fuori regione (e indipendentemente dal colore della regione in cui si collocano), ma solo dal proprio nucleo familiare. 

I colori delle regioni oggi

Da oggi Emilia Romagna, Campania e Molise passano in zona arancione, come Liguria, Trentino Alto Adige, Toscana, Abruzzo e Umbria. Ci sono però in Italia anche zone rosse decise dagli enti locali, per contenere i contagi da Coronavirus: l’intera provincia di Bolzano (fino al 28 febbraio), la provincia di Perugia e il comune di San Venanzo in provincia di Terni (fino al 28 febbraio), le province di Pescara e Chieti, diversi comuni del basso Molise, quattro in Lombardia, i piccoli comuni di Re in Val Vigezzo (Piemonte) e Roccagorga in provincia di Latina (Lazio). Ad Ancona vige il divieto di entrare ed uscire dalla provincia. 

Colori delle regioni: gli scenari

Il sistema dei colori delle regioni in base al rischio (zona rossa, zona arancione, zona gialla e zona bianca), studiata dal Governo Conte per il contenimento dei contagi da Covid-19, dovrebbe rimanere anche se potrebbe essere modificato rivedendo i parametri di classificazione. "Se la campagna vaccinale accelera, l'Rt perde progressivamente di rilevanza, mentre la saturazione dei posti letto diventa ancor più l'elemento decisivo", si sottolinea nella bozza delle proposte messa a punto da Regioni e Province.

Era stato Stefano Bonaccini, Governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni, a sottolineare come il modello fosse ormai superato, chiedendo misure omogenee per tutto i Paese (ad esempio, un'unica zona arancione scuro).

Ma dalla riunione d ieri è è emersa una spaccatura tra i Governatori sul tema delle restrizioni: non convince tutti l'idea di un'unica zona arancione. Quel che chiedono le Regioni in modo unitario, però, è un "deciso cambio di passo" sul tema della campagna di vaccinazione e, per quando riguarda il sistema delle zone, una revisione dei criteri e un congruo anticipo nella conoscenza dei provvedimenti, oltre che ristori per le aree colpite.