Stazione spaziale cinese fuori controllo, allerta anche in Emilia Romagna

L’impatto tra il 28 marzo e il 4 aprile. Alcuni frammenti potrebbero cadere anche nella nostra zona. Il monitoraggio della Protezione Civile

Il rientro della stazione spaziale cinese potrebbe causare problemi nella nostra zona

Il rientro della stazione spaziale cinese potrebbe causare problemi nella nostra zona

Rimini, 23 marzo 2018 – Il rientro della stazione spaziale cinese potrebbe causare problemi nella nostra zona. La Protezione civile, infatti, avverte: frammenti potrebbero cadere anche in Italia “a sud dell’Emilia-Romagna, tra il 28 marzo e il 4 aprile”. La stazione spaziale cinese Tiangong 1 è il primo modulo sperimentale cinese ed è stata lanciata nel 2011 dal centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi.

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Le probabilità d’imbattersi in un detrito dal cielo sono molto basse, ma anche la Protezione Civile sta seguendo l’evolversi della situazione. Il ritorno della stazione, lanciata dal centro di Jiuquan nel 2011, sarebbe dovuto avvenire in modo controllato nell’Oceano Pacifico. Il ritorno sulla Terra della Tiangong 1 è comunque monitorato da diversi sensori di osservazione nel suo percorso orbitale che registrano la posizione ed il tasso di decadimento minuto per minuto.

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I ricercatori dell'Istituto Fraunhofer per la Fisica delle alte frequenze e tecniche Radar (FHR) a Wachtberg vicino a Bonn monitorano la stazione spaziale cinese e grazie al TIRA -Tracking and Imaging Radar- tra i più potenti radar al mondo di osservazione di oggetti spaziali e forniscono spettacolari immagini del Palazzo Celeste (questo il significato della parola cinese Tiangong) che orbita intorno alla Terra a una velocità di 7,5 chilometri al secondo

Tiangong-1, 12 metri di lunghezza e 8,5 tonnellate di peso, era stato posizionato in orbita bassa a 372 km di apogeo ottenuta grazie a due manovre di correzione orbitale. A marzo del 2016 l'Agenzia spaziale cinese annunciava che aveva perso i dati di telemetria, ammettendo che un rientro controllato nelle acque dell'Oceano Pacifico sarebbe stato impossibile.