Stefano Barilli e Alessandro Venturelli scomparsi: l'ombra della psico setta

Piacentino di 23 anni il primo, sassolese di 21 il secondo: non si conoscevano, ma c'è una foto che li ritrae assieme a Milano. Il più giovane diceva alla mamma: "Mi sento manipolato"

Alessandro Venturelli e Stefano Barilli insieme in stazione a Milano

Alessandro Venturelli e Stefano Barilli insieme in stazione a Milano

Modena, 12 marzo 2021 - Alessandro Venturelli e Stefano Barilli vittime di una psico-setta? E’ l’ipotesi che hanno avanzato in questi giorni i genitori dei due ragazzi emiliani scomparsi nei mesi scorsi. Venturelli, sassolese, 21 anni, ha fatto perdere le proprie tracce il 5 dicembre. Barilli, piacentino, 23 anni, è sparito da casa invece il 7 febbraio.

A convincere le famiglie che possano essere finiti nella rete di qualche manipolatore è tra l’altro una foto inviata alla trasmissione Rai ‘Chi l’ha Visto’ che ritrarrebbe i due giovani insieme alla stazione centrale di Milano. L’aspetto inquietante è che non si conoscevano prima e che entrambi in quell’immagine indossano un cappotto scuro molto simile ("un look non da lui", osserva la mamma di Alessandro), che dà quasi l’idea di una divisa.

Venturelli è scomparso da Sassuolo nel pomeriggio del 5 dicembre: si è allontanato dalla sua abitazione nel quartiere sassolese di Rometta e non è più tornato. Alto un metro e 70, tatuaggi sulle braccia (uno dei quali raffigura una data), è stato ripreso da una telecamera mentre usciva di casa con uno zaino nero di pelle in spalla. Tra i numerosi avvistamenti segnalati, potrebbe essere lui il ragazzo che a gennaio nella spiaggia di Valverde a Cesenatico ha incontrato e ha chiacchierato con il musicista romagnolo Raoul Casadei il quale, dopo aver visto la foto segnaletica, ha avvertito i genitori.

Alessandro Venturelli e la madre Roberta
Alessandro Venturelli e la madre Roberta

"Qualche giorno prima che scomparisse – ricorda la madre Roberta Carassai - Alessandro era molto nervoso. Lui era solito confidarsi con me, avevamo un rapporto molto aperto. A volte mi diceva: ‘Mi sento manipolato’. Ma a una mia richiesta di ulteriori spiegazioni ammutoliva. Negli ultimi due mesi stava leggendo un libro particolare, ‘Il potere del cervello quantico’, ho strane sensazioni…".

A differenza di Alessandro che non ha lasciato messaggi prima di andar via, Stefano Barilli, il ragazzo di Piacenza, ha cancellato le tracce da cellulare e computer e ha lasciato una lettera dove ha scritto: "So che non capirete il mio gesto". Mamma Natascia racconta che ha portato con sé poca biancheria intima, documenti, sim del telefonino, ma non l’apparecchio. E’ andato via anche con l’hard disk del computer fisso e un dizionario di tedesco.

"Due giorni prima era tornato da Zurigo. Si era fermato un mese, diceva che cercava finanziamenti per una startup". Al momento comunque sui due casi non ci sono indagini aperte da parte della magistratura, ufficialmente è un caso di allontanamento volontario.