Stop auto 2035, 3 milioni di vetture in Emilia Romagna. Ma neanche 10mila sono elettriche

Dal 2035 al bando le vetture a benzina, diesel, gpl, metano e forse ibride: ecco come ci prepariamo I nuovi mezzi si sono triplicati in due anni, ma restano sotto lo 0,50% del totale complessivo

Bologna, 12 giugno 2022 - La notizia sta scuotendo da giorni istituzioni, aziende e automobilisti preoccupati. Mercoledì, infatti, il Parlamento europeo ha approvato la proposta della Commissione di vietare, dal 2035, la vendita di veicoli a motore endotermico, ossia a benzina, diesel, gpl, metano e ibride. In sostanza, il futuro sarà solo elettrico. Il testo farà ora da base negoziale per le trattative tra Parlamento, Commissione e Consiglio europeo, alla ricerca di un accordo finale sul provvedimento: di certo c’è che dovremo presto imparare a muoverci con l’elettrico. L’arco temporale di ‘soli’ tredici anni impone infatti una rapida riconversione del parco auto italiano.

Auto in Emilia Romagna: i numeri
Auto in Emilia Romagna: i numeri

Ma qual è la situazione in Emilia-Romagna? Al 31 dicembre 2021 – secondo i dati di Aci –, le macchine completamente elettriche in regione erano 7.927, solo lo 0,27% delle quasi tre milioni totali. Nel 2020, però, erano molte meno, 3.522: una crescita annua del 125% che spiega bene il percorso verso l’elettrico intrapreso dall’Emilia-Romagna. Un trend che è continuato anche nel 2022: nei primi quattro mesi dell’anno – secondo i dati di Unrae – sono state immatricolate 1.154 auto elettriche (14.400 in tutto il Paese), il 3,5% delle immatricolazioni totali (33.486).

E l’ibrido? In attesa di capire se il ‘ban’ europeo verrà confermato anche nell’accordo finale – come appare al momento probabile –, le auto ibride sono quelle cresciute maggiormente nei primi quattro mesi del 2022: 10.343 immatricolazioni, pari al 31% del totale (un dato che riflette l’andamento nazionale, dove sono oltre 150mila sulle circa 442mila totali, il 33%). A fine 2021, invece, erano 92.774 le macchine con questo tipo di alimentazione (+57% sul 2020, quando si fermarono a 59.089): il 3,2% di tutte le auto in regione.

Un discorso a parte va fatto poi per le ibride plug-in, le cosiddette Phev, ossia quelle che si possono ricaricare collegando la batteria alla rete elettrica. Nei primi quattro mesi dell’anno ne sono state immatricolate 1.184 in regione (il 3,5% delle immatricolazioni totali). Crescita a due cifre anche per le ‘colonnine’, come riporta l’associazione Motus-E. Arrivati allo scorso marzo, i punti in Emilia-Romagna in cui è possibile ricaricare un veicolo elettrico sono 2.591 (+29% rispetto alla situazione del marzo 2021, quando erano 2.013), divisi in 1.125 differenti ‘location’.

La regione è al quarto posto in Italia in questa particolare classifica, dietro a Lombardia, Piemonte e Lazio. "Le infrastrutture di ricarica sono importanti, ma da sole non sono in grado di modificare la domanda di veicoli elettrici – spiega Clio Ceccotti, responsabile dell’area tecnologia, mercato e ambiente di Motus-E –. Il nostro Paese ha più punti di ricarica, in rapporto al numero di mezzi elettrici circolanti, di Regno Unito, Francia, Germania e Norvegia. Siamo in ritardo sui veicoli, non sulle infrastrutture".