Terremoto oggi nelle Marche: trema ancora la terra nella notte

Dopo le forti scosse di ieri in Umbria, avvertite anche nel territorio marchigiano, prosegue lo sciame sismico. Scuole chiuse in provincia di Perugia

Macerata, 10 marzo 2023 – Dopo le forti scosse di terremoto che hanno colpito l’Umbria nella giornata di ieri (le maggiori hanno avuto magnitudo 4.4 e 4.6) e che sono state avvertite anche nelle Marche, prosegue anche nella notte lo sciame sismico anche in provincia di Macerata.

Infatti, una scossa di terremoto di magnitudo 2.6 è stata registrata stanotte alle 2.12 nel Maceratese, con epicentro a Pollenza. La scossa, riferisce l'Ingv, ha avuto una profondità di 6 chilometri.

I paesi più vicini all’epicentro sono stati Treia, Tolentino, Appignano e Urbisaglia, tutti in provincia di Macerata.

Terremoto Umbria e Marche, dove e quali sono le faglie

Terremoto in Umbria: nuove scosse nella notte e scuole chiuse

Anche in Umbria ci sono state nella notte nuove lievi scosse di terremoto: i sismografi della Sala sismica dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia hanno rilevato - sempre nella zona di Umbertide (Perugia) - un terremoto di magnitudo 2.0 alle ore 00:26:36 e un secondo di magnitudo 2.3 alle 01:36:26.

Oggi scuole e università nei comuni nella zona dell'epicentro (da Perugia a Umbertide a Gubbio) resteranno chiuse in via precauzionale, come anche tutti gli uffici regionali.

Intanto ieri in tarda serata la Protezione civile ha fatto sapere che, dalle verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia, risultano 30 sfollati nel comune di Umbertide e piccoli danni ad alcuni edifici; cinque le persone che hanno riportato ferite lievi durante l`allontanamento dalle case.

Il volontariato di Protezione civile ha allestito tende e posti letto in alcune palestre per accogliere i cittadini che non hanno voluto trascorrere la notte nelle loro abitazioni. Sono state decine le persone che hanno passato la notte fuori dalle loro abitazioni.

Terremoto in Umbria: l’origine delle scosse 

Superficiali e dovute a una faglia a basso angolo, forse quella denominata Alto Tiberina: è l'origine delle scosse che hanno interessato ieri l' Umbria, con epicentro a pochi chilometri da Umbertide e la maggiore con magnitudo 4.6. A spiegarlo è Claudio Chiarabba, direttore del Dipartimento Terremoti dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Le scosse registrate ieri nei pressi di Umbertide “sono abbastanza superficiali e avvengono o su una faglia normale a basso angolo chiamata Alto Tiberina (che noi conosciamo e studiamo da anni) o su un segmento che termina su di essa”, ha spiegato Chiarabba.

Una zona lungo la quale sono stati istallati una serie di strumenti multiparametrici (sismici, geodetici e geochimici) per studiare a fondo le caratteristiche e l'eventuale capacità di generare terremoti, in teoria difficile per la sua geometria a basso angolo. Faglie che hanno un angolo differente da quelle 'standard' che «accomodano l'estensione tipica dell'Appennino (che ha una velocità di 2-3 millimetri l'anno) hanno angoli maggiori, di 50-60 gradi”.

"Gli eventi di ieri - ha aggiunto Chiarabba - sono avvenuti in un piccolo volume vicino all'emersione in superficie di tale faglia”.