Test sierologici coronavirus Marche, boom di richieste

Migliaia di cittadini si rivolgono ai laboratori per capire se sono venuti a contatto con la malattia

Test sierologici

Test sierologici

Ancona, 8 maggio 2020 - Tamponi ed esami sierologici: tra paura, curiosità e vera sintomatologia ormai è una corsa al test privato per conoscere l’eventuale positività al Coronavirus. Gli anconetani stanno prendendo d’assalto i laboratori analisi della città che effettuano test sierologici molto avanzati, pronti con la richiesta in mano firmata dal loro medico di base, per sottoporsi al test che evidenzia la presenza di anticorpi contro il Covid 19 (Igg, si sviluppano dopo 1-21 giorni dall’avvenuta infezione) o in corso (Igm, evidenziati dopo 3-6 giorni dall’in fezione): 34 euro per il referto, tra prelievo e analisi. Ad Ancona il Laboratorio del Piano è il principale e ne gestisce altri due, uno nel capoluogo e l’altro a Falconara: "Alcuni clienti sono soltanto curiosi, vogliono semplicemente sapere se, durante i due mesi del lock down, possono essere stati contagiati o se addirittura siano positivi in quel momento – spiega Giuseppe Ruggeri, assieme al figlio Pierluigi titolari del gruppo –. Da quando abbiamo attivato il servizio per i test sul sangue, dal 26 aprile scorso, è stata una corsa continua al test. Tenga conto che sul totale degli esami da noi svolti un 10% scarso ha evidenziato Igg o Igm". Alti o bassi che siano, si tratta di nuovi casi di positività al Coronavirus, immunizzati o con il virus attivo, che dovrebbero essere aggiunti alle statistiche regionali. Questo per dire che il cosiddetto ‘contagio zero’ reale sarà quasi impossibile da individuare. Da alcuni giorni i laboratori analisi del gruppo stanno effettuando anche i tamponi: "Si tratta di un servizio specifico e finalizzato per la medicina del lavoro – aggiunge Ruggeri –. Siamo l’unico laboratorio della provincia di Ancona abilitato dalla Regione (4 in tutte le Marche, ndr.). Ce lo hanno chiesto alla luce della riapertura delle attività produttive e c’era la necessità di sottoporre il personale delle ditte al test in vista della ripresa del lavoro".

Leggi anche Marche, il piano pandemico del 2007 aveva previsto tutto Ecobonus: guida al maxi sconto - "Il virus ha perso forza" - In arrivo un vaccino 'jolly' - Mascherine, caos prezzi Una necessità in molti casi, ma anche una sorta di calmante, tra malati immaginari e ipocondriaci. Qualcosa di simile accade anche nel resto delle Marche. Sono decine di richieste al giorno da parte di privati cittadini, ma anche da imprenditori che prima di ripartire vogliono verificare le condizioni di salute dei propri dipendenti. In provincia di Macerata non ci sono ancora laboratori accreditati dalla Regione, ma tanti stanno lavorando ai test sierologici. A Macerata e Porto Recanati sono operativi i laboratori Salus e Delta del gruppo Kos-Santo Stefano.

"Sono soprattutto le aziende a chiederci i test sierologici – spiega l’ad Enrico Brizioli –, ma i risultati servono per una mappatura epidemiologica, non sono utilizzabili per l’idoneità lavorativa". Nel capoluogo alla ProAvis arriva una cinquantina di richieste al giorno. "Noi – chiarisce il direttore Alberto Poloni – facciamo i testi in chemiluminescenza la cui attendibilità è superiore a quelli rapidi. Si tratta comunque di ricerche per cui non si arriva mai al 100 x 100 di certezze. C’è richiesta di questi esami: dalle aziende dietro la spinta di imprenditori scrupolosi e alla ricerca di una maggiore sicurezza, ma ci sono anche privati che magari vogliono verificare se quei sintomi accusati tempo fa erano riconducibili solo a un’influenza e niente più". Ad Ascoli , infine, per i tamponi la tabella deve ancora arrivare. L’Area vasta 5 ha effettuato circa 700 test sul personale sanitario, medici di base compresi, e circa il 2% risulta con anticorpi.