Truffa online su Instagram, 5 arresti e 12 denunce

Vittime della banda diversi giovani: pagavano capi di abbigliamento che non arrivavano mai

Truffa online su Instagram scoperta dalla polizia postale

Truffa online su Instagram scoperta dalla polizia postale

Bologna, 7 novembre 2020 -  Sono giovani internauti di tutta Italia, generalmente esperti utilizzatori della rete, le vittime di un’associazione per delinquere dell’hinterland milanese che in un anno ha raccolto oltre 250.000 euro di profitti fraudolenti.

L’attività criminale, iniziata nel 2018 per proseguire sino al 2020, speculando anche sull’emergenza sanitaria che ha costretto alla chiusura numerosi esercizi commerciali al dettaglio, ha sfruttato l’uso massivo della rete per lo shopping online.

La Polizia Postale e delle Comunicazioni di Bologna, con il contributo fondamentale  dell’omologo Reparto di Milano, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bologna, ha denunciato 12 persone per associazione per delinquere finalizzata truffa aggravata. I più giovani, costretti a trascorrere molte ore al giorno tra le mura domestiche, sono stati le vittime principali delle truffe online.

La complessa attività d’indagine svolta dalla Polizia Postale ha permesso di identificare gli autori di un’associazione per delinquere finalizzata alla compravendita di capi di abbigliamento tramite Instagram, la piattaforma più popolare tra i giovani e giovanissimi.

La proposta di capi “alla moda” dal modesto valore commerciale, l’uso di un ambiente social in voga tra i più giovani e l’utilizzo di profili con migliaia di followers hanno facilmente attratto le giovani vittime, inducendole agli acquisti poi rivelatisi truffaldini.

Gli utenti, accuratamente selezionati, venivano contattati su instagram ed indotti al pagamento mediante ricariche di carte prepagate. Successivamente, i truffatori, con altri profili social, ricontattavano le vittime persuadendole ad effettuare un nuovo pagamento, adducendo giustificazioni pretestuose come spese di dogana o problemi fiscali.

L’analisi dei movimenti di denaro sulle 15 carte prepagate utilizzate per raccogliere i proventi dell’attività, incrociati con i tabulati telefonici dei sodali ed ulteriori riscontri investigativi, hanno consentito di identificare 2.400 vittime di cui 1.600 minori.

All’interno dell’associazione è stato possibile distinguere diverse figure aventi ruoli specifici: tra questi il promotore, titolare di 4 carte utilizzate per ricevere i proventi poi in parte monetizzati mediante prelievi presso sportelli Atm, altri soggetti attivi coinvolti nella gestione dei profili social e dei contatti con le vittime (avvenuti anche tramite whatsapp), oltre ai diversi prestanome intestatari di carte prepagte su cui venivano trasferiti gli illeciti profitti.

Tutti gli indagati sono stati sottoposti a perquisizione personale e domiciliare, mentre 5 di questi, che hanno avuto un ruolo ben definito all’interno dell’associazione criminale, alla misura cautelare degli arresti domiciliari, con divieto di utilizzo di apparecchiature telefoniche e informatiche. Sono stati inoltre sequestrati i profili instagram truffaldini, le carte prepagate e i c/c dove venivano riversati i proventi illeciti.