Turismo ai tempi del Covid: ecco la crociera 'nella bolla'

Come viene garantita la sicurezza a bordo, quali sport sono consentiti, le regole a tavola e per le escursioni nella Msc Seaside

MSC Seaside

MSC Seaside

Bologna, 6 maggio 2021 - Un salto in palestra, una cena servita al ristorante vista mare e un drink fino a tarda ora senza tenere d’occhio l’orologio per il famigerato coprifuoco che scandisce le nostre vite da oltre un anno. Ai tempi del Covid la crociera in una ‘bolla’ acquisisce più i contorni di un viaggio nel passato che di una vacanza propriamente detta, dove la politica dei servizi self service (buffet, dispenser di bibite, volantini su ogni desk) è stata spazzata via dai protocolli anti-contagio che hanno sdoganato di nuovo il piacere del binomio “servito e riverito” .

Ma forse non è un male e vediamo perché. Scordatevi infatti i dispenser come li avete conosciuti, perché gli unici che troverete non presidiati e direttamente fruibili dal crocierista saranno solo quelli di gel igienizzante. Ed è impossibile non sbatterci il naso: Msc li ha piazzati in ogni angolo delle sue due navi in attività in questo periodo nel Mediterraneo, Grandiosa e Seaside.

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All’ingresso di ogni negozio, ristorante, attività e spazio comune. In un 2021 scandito ancora dalla pandemia, abbiamo testato questa settimana una crociera ‘a bolla’ tra quelle offerte dalla compagnia che fa capo alla famiglia Aponte, a bordo della Seaside che dopo 15 mesi di disarmo freddo ai Caraibi dal 1° maggio copre l’itinerario Genova, La Valletta (Malta), Siracusa, Taranto, Civitavecchia, Genova.

La parola sicurezza la fa da padrona e sotto questo cappello va declinata (e compresa) ogni richiesta o divieto si possa trovare a bordo. Compromessi, in realtà, non certo inaccettabili perché, siamo onesti, alcuni evidenti vantaggi non ci saranno più una volta che la pandemia sarà alle spalle. Il primo? Poter godere di una nave, con i suoi servizi, pensata per 5.331 passeggeri in appena 1.500 previsti a bordo nel corso di questa prima settimana di navigazione, tenuto conto che adesso è possibile imbarcarsi e sbarcare in ogni porto italiano toccato e comunque con un capienza massima che non supererà mai il 70% della precedente. E, con i pacchetti internet veloce, lavorare in smart working in mezzo al mare.

In pillole. Tre i tamponi antigenici obbligatori per la crociera di una settimana: uno entro le 96 ore dalla partenza a carico del viaggiatore che deve portare l’esito stampato all’imbarco (misura introdotta con la terza ondata), uno rapido all’imbarco eseguito a terra della compagnia e uno a metà crociera, sempre a carico di Msc, che convocherà direttamente i singoli ospiti in base ai porti di sbarco previsti.

Ad esempio questa settimana, a Genova, su 850 passeggeri testati a terra è stata trovata solo una crocierista positiva, asintomatica: per lei imbarco negato, così come per il passeggero che l’accompagnava. Se la positività emerge in nave, il centro medico procede con un test molecolare del sangue, vengono ricostruiti i contatti avuti dal positivo anche usando le telecamere e parte la catena di isolamento dei contatti stretti in cabine dedicate in una parte della nave, compreso l’isolamento del personale che si è occupato del rifacimento della cabina.

Poi, sbarco al primo porto utile e su richiesta accompagnamento protetto a casa. Prima di imbarcarsi, è obbligatoria la compilazione del questionario medico e l’inevitabile rito della rilevazione della temperatura, che a bordo è un appuntamento quotidiano da non prendere sotto gamba. La temperatura viene misurata all’ingresso di ogni ristorante e buffet, o direttamente alla reception presentandosi spontaneamente, e associata alla propria scheda della cabina.

Non si scappa e l’abbiamo testato: se a fine giornata, per qualsiasi motivo, si è saltata questa procedura, arriva puntuale la lettera in camera del comandante che, con gentilezza ma in modo perentorio, invita a chiamare il guest service per espletare la pratica, a qualsiasi ora. Non è un proforma.

Si beve solo serviti al tavolo o al bancone, idem per i pasti, gelato compreso. Mascherina obbligatoria sempre sulla nave, tranne al tavolo e in cabina viene fornita quella chirurgica.

Capitolo buffet: c’è, abbondante ma le pietanze sono visibili solo attraverso il vetro perché ogni scelta indicata dal passeggero viene impiattata dal personale (che comunque non si opporrà mai al bis). Il risultato? Sprechi abbattuti, razzie azzerate e più igiene in sala tanto che la compagnia sta pensando di mantenere questo approccio - nonostante l’aumento del personale necessario - anche al termine della pandemia.

Per accedere al buffet il lavaggio mani è obbligatorio, a vista e davanti al personale, prima della scansione della scheda di cabina e della rilevazione della temperatura. Tutti i tavoli di bar, ristoranti, lounge e buffet prevedono sedute alternate e distanziate, e al ristorante è stata sospesa l’usanza serale di riunire più cabine allo stesso tavolo: solo i membri della famiglia sono ammessi, la socializzazione si fa altrove perché l’intrattenimento diurno e notturno non manca, nemmeno a teatro.

Le misure anti-Covid a bordo hanno fermato anche gli sport di contatto, ma non lo yoga, il ballo, le piscine, l’acqua park, gli scivoli e molto altro. Stop per motivi igienici anche a zip line, biliardo, scacchi e libri a prestito, ma via libera al ping pong o al biliardino, dove un addetto procede a igienizzare tutto, più volte, a ogni sessione di gioco.

Addio anche alle foto di rito del comandante, così come ai cocktail di gruppo nelle serate di gala e al fantomatico ‘drill’ obbligatorio a teatro, ossia l’esercitazione di emergenza che è rimasta (e non potrebbe essere diversamente) ma in una formula più smart: filmato proiettato sulla tv di cabina, seguito da un codice obbligatorio da comporre al telefono e dal raduno fisico - ma senza giubbotto di salvataggio - al punto di raccolta assegnato, dove un addetto scansionerà la tessera di cabina certificando così il completamento della procedura.

La tessera legata alla cabina si dimostra lo strumento principe per il tracciamento e la ricostruzione dei movimenti dei passeggeri, mentre su Grandiosa Msc ha deciso di puntare su un braccialetto con chip tracciatore incorporato, che funziona sullo stile dell’app Immuni registrando i contatti superiori ai 10 minuti con altri passeggeri.

Casino ok, ma niente febbre da gioco di gruppo: siede ai tavoli o alle macchinette solo chi gioca, accompagnatori a distanza di sicurezza e almeno un posto di distanza dagli altri giocatori. Centro estetico aperto, così come la spa nella parte riguardante le sale della neve e del sale, i lettini riscaldati e le docce emozionali: chiusi invece sauna e bagno turco.

In palestra la capienza massima prevista è stata ridotta a 39 persone: i macchinari sono spenti in modo alterno, così da mantenere il distanziamento tra gli utenti e la sala è suddivisa in quattro aree, dove il passaggio della tessera di cabina consente alla compagnia di sapere chi ha usato quali attrezzi a ogni ora.

Crociera significa però anche escursioni e visite, e qui si apre un capitolo fuori dal controllo della stessa compagnia. Il compromesso studiato da Msc da agosto 2020 per mantenere la ‘bolla’ e poter ripartire è stato quello di vietare le escursioni libere a terra: si sbarca solo con tour organizzati dalla compagnia, solo in siti all’aperto, restando insieme ai passeggeri che hanno seguito lo stesso protocollo per tutto il viaggio.

Autisti di bus e guide locali sono soggette a tampone, eventuali acquisti o pranzi a terra sono possibili solo in negozi e locali gestiti da personale controllato con i medesimi test rapidi. ‘Sgarrare’ può costare caro, compreso il non essere riammessi sulla nave. Fin qui, poi, le regole d’ingaggio note al crocierista: poi ci sono le varianti, è il caso di dirlo, delle Regioni e dei Dpcm.

Un esempio. L’escursione a Malta, con l’ultima proroga del decreto vigente fino al 15 maggio, impone l’isolamento fiduciario di 5 giorni al rientro in Italia (attenzione, non valgono i giorni trascorsi sulla nave). Sicilia e Puglia sono rimaste arancioni e in questo caso la possibilità di ammettere i crocieristi per le escursioni a terra spetta alle Regioni: la prima le ha vietate per intero, benché per la prima volta venisse battuto dalla compagnia il porto di Siracusa, coi turisti costretti a rimanere a bordo; la seconda invece li ha ammessi solo a patto di restare nel territorio comunale di Taranto, quindi con visita della città e impedendo al momento le escursioni regine, come Alberobello e Matera, rinviate solo fino al prossimo cambio di colore.