Turismo Marche 2021, Acquaroli: puntiamo sull’arrivo degli stranieri

Il governatore delle Marche: "Il ct Mancini testimonial ci dà forza, abbiamo un potenziale enorme. Borghi ed enogastronomia sono eccellenze"

Il governatore Francesco Acquaroli con il ct di calcio Roberto Mancini

Il governatore Francesco Acquaroli con il ct di calcio Roberto Mancini

Ancona, 10 aprile 2021 - La Pasqua totalmente serrata dalla pandemia, presidente Francesco Acquaroli, ora il settore turistico cosa deve aspettarsi? "Il settore turistico deve prepararsi per una stagione all’altezza. Cercheremo di creare tutte le condizioni per la ripartenza, ma tutto dipende dalla capacità di saper coniugare il rispetto delle mitigazioni in vigore, i protocolli che già sono in essere e la campagna di vaccinazione".

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Cosa avete programmato per il lancio della stagione turistica estiva? "Abbiamo recentemente approvato in giunta il piano triennale per il turismo che prevede una serie di attività importanti. Stiamo studiando una nuova campagna di promozione per far conoscere le Marche a livello nazionale e internazionale, a partire dal nuovo testimonial, il CT della Nazionale, Roberto Mancini".

L’anno scorso ci fu una salvezza in extremis della stagione: pensiamo di poter fare il bis? "Lavoriamo per fare il bis e per cercare di far sì che non sia solo una stagione, ma una ripartenza vera della stagione turistica".

Le Marche sono reduci da una scoperta del turismo interno rispetto alle tradizionali presenze estere: anche quest’anno dovremo puntare su questo scenario interno? "Le Marche hanno una potenzialità turistica enorme che negli ultimi anni è stata intuita, ma che va assolutamente valorizzata anche in un’ottica strategica nazionale. Su questo si muovono le nostre iniziative, la nuova Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, una legge per la valorizzazione dei borghi e degli alberghi diffusi, tra le altre, per portare nelle Marche nuovi mercati. Considerando la rilevanza turistica di tutte le nostre eccellenze che possono convivere e creare un grande circuito. Storia, architettura, arte e cultura, agricoltura, manufatturiero, enogastronomia, aree interne, ambiente e territorio. Ci sono tanti territori che hanno una grande valenza attrattiva, sono pochi i territori con tante eccellenze che possono essere un grande circuito per tutto l’arco dell’anno".  

C’è un grande movimento sulle residenze o ville di campagna: cosa le suggerisce questo? "È successo già in altre regioni e può avvenire anche nelle Marche. Oggi il turismo rappresenta il vivere un’esperienza e solo creando una unicità si può riuscire a intercettare una fascia di mercato sempre più grande, un turismo di persone che non si accontentano più dell’esperienza di massa ma vogliono vivere qualcosa di particolare o luoghi unici".  

La regione è reduce da una vera scoperta internazionale, poi bloccata dal virus, quanto dovremo aspettare ancora per rivedere i turisti stranieri? "Lavoriamo per riportare subito i turisti stranieri nelle Marche ma tutto dipende dall’andamento della pandemia e dalle misure di restrizione che ci saranno. Stiamo cercando di velocizzare e potenziare l’afflusso di un turismo straniero, puntando sui mercati di prossimità, dal Nord-Est Europa, fino anche a territori più lontani come l’Asia. Lo si può fare attraverso la creazione di politiche a supporto, che cerchino di intercettare un numero sempre più crescente di flussi e cui offrire un’opportunità esclusiva che il nostro territorio può dare".  

È giusto insistere con i finanziamenti per i voli sull’aeroporto di Falconara? "È giusto investire su tutte le opportunità che possono far uscire dall’isolamento il nostro territorio regionale".  

Ci aspettano altre regole ferree e il passaporto vaccinale? "Questo non è la Regione Marche a doverlo dire. Sicuramente dovremo mettere in campo senso di responsabilità e una maturità condivisa. La pandemia non scomparirà per effetto di un decreto o con uno schiocco delle dita. Uscire dalla pandemia sarà tanto più facile quanto più saremo in grado di responsabilizzarci".  

Finanziamenti regionali per il settore alberghiero con possibili ristrutturazioni degli hotel? "È importante la possibilità di avere strutture competitive. Una parte della contrattazione europea riguarderà anche questo obiettivo".  

Luca Ceriscioli, il suo predecessore, scelse il doppio ruolo con la Sanità, lei ha scelto quello dell’assessorato al turismo. Ciò vuol dire che è un settore per lei altrettanto strategico della sanità? "Il turismo racchiude in sé molti aspetti trasversali tra tutte le deleghe assessorili ed è sicuramente - una priorità per l’economia della nostra regione, per recuperarne il patrimonio e colmare il gap economico. Questi aspetti mi hanno convinto a mettermi in gioco su questa delega".