
di Pierfrancesco Curzi
Un piano complessivo da 437 milioni di euro: ecco quanto è stato messo in campo dalla Regione Marche per affrontare l’emergenza dell’alluvione a un anno dal disastro che ha causato tredici vittime (una donna è ancora dispersa) e almeno due miliardi di danni tra le province di Ancona e Pesaro-Urbino. Ristori, lavori di somma urgenza, interventi strutturali e rinnovamento del sistema di allerta: è una sorta di "Piano Marshall", con le dovute proporzioni, quello messo in campo dal governo Meloni, che ha garantito fondi per oltre 400 milioni, in parte spesi e tutti comunque impegnati. Ma le risorse sono destinate a crescere fino a quota 437 milioni di euro, a cui si devono aggiungere i 6 milioni stanziati dall’allora governo Draghi nell’immediatezza della calamità, i 21 milioni messi a disposizione dall’Unione europea attraverso il Fondo di solidarietà e i 24 milioni garantiti dalla Regione nel triennio dal 2022 al 2024.
A tre giorni dal primo anniversario dell’alluvione causata dalle esondazioni del fiume Misa e dell’affluente Nevola (che confluisce nel primo all’altezza di Casine di Ostra e Ripe) si parla ancora di interventi di "somma urgenza". "Sono in corso lavori straordinari con sei progetti per 1,8 milioni di euro lungo il corso del fiume Misa da Ostra Vetere fino a Senigallia, tra pulizia dell’alveo, degli argini e messa in sicurezza. Altri sei progetti per 1,6 milioni di euro partiranno a giorni: tre sul fiume Cesano, due sul Nevola e uno sul Burano, sempre su argini e alvei. Il materiale di risulta sarà usato per i ripascimenti delle spiagge, se l’Arpam ci dà l’ok", ha detto l’assessore regionale alla Protezione civile, Stefano Aguzzi. Nella somma complessiva degli aiuti concessi dal governo alle popolazioni alluvionate ci sono anche fondi per i ristori (a partire dai 5mila euro per famiglia e 20mila euro per ogni impresa), per il risarcimento dei danni alle attività produttive e poi ci sono i soldi per i lavori, tra somma urgenza e un piano strutturale per evitare delle nuove tragedie.
"Non possiamo più permetterci di far vivere la gente nel panico – ha ribadito il governatore delle Marche, nonché commissario per l’alluvione, Francesco Acquaroli –. Gli imprenditori (ho incontrato ad esempio i titolari della Zipa di Ostra) più che i ristori vogliono risposte di lungo periodo, non vogliono essere costretti ciclicamente a fermarsi a causa di una calamità. Sono queste le risposte che intendiamo dare". "Il lavoro che è stato svolto in questo anno non ha precedenti – ha aggiunto –. Sono tantissime le risorse in campo, grazie a uno sforzo enorme del governo centrale, che per la prima volta è intervenuto in modo così significativo. Altrettanto grande lo sforzo della Regione, che prima dell’alluvione aveva già implementato le risorse per il dissesto idrogeologico e che ha stanziato risorse proprie per circa 24 milioni di euro. Parliamo di fondi in disponibilità libera, per la pulizia dei fiumi e per il contributo per le automobili e i furgoni danneggiati o perduti".