Vaccini Covid, Bonaccini e le Regioni: "Incontro urgente con il governo, servono dosi"

Il presidente della Conferenza delle Regioni e le parole del premier sulla campagna vaccinale: "Il Governo mandi le dosi e pretenda che le regioni facciano il meglio, ma non bisogna generalizzare. Il tema delle lobby e dei gruppi occorre riferirlo alle multinazionali che hanno avuto un comportamento vergognoso"

Il presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini

Il presidente della conferenza delle Regioni Bonaccini

Bologna, 25 marzo 2021 - Prima un richiamo alla "leale collaborazione" poi la bordata serale sull'accelerazione della campagna vaccinale chiesta dal premier Mario Draghi. "Le Regioni chiedono un confronto urgente con il Governo sull'andamento della campagna vaccinale": così il Presidente della Conferenza Stefano Bonaccini. "Condividiamo e sosteniamo l'esigenza di velocizzare al massimo la campagna vaccinale, a cominciare da una maggiore e certa disponibilità delle dosi. Un cambiamento di passo si deve realizzare, ma devono farlo insieme Governo e Regioni. "Per questo chiediamo un incontro urgente con l'Esecutivo, pronti ad un confronto a 360 gradi su ogni esigenza per individuare tutti i percorsi possibili per garantire al meglio il rispetto dei tempi ed il raggiungimento degli obiettivi prefissati".

Insomma, Bonaccini e le Regioni non ci stanno a fare la parte delle cattive in questa tragi-commedia dei vaccini. "Stiamo costruendo con la protezione civile un documento condiviso Governo-Regioni di Linee di indirizzo organizzativo e strutturale dei punti vaccinali territoriali straordinari relativo alla campagna di vaccinazione anti Sars-Cov-2/Covid-19", è l'annuncio del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini al termine del summit con il governo. "Si tratterà di linee di indirizzo non vincolanti che suggeriscono un modello comune per i centri vaccinali di medie e grandi dimensioni che saranno chiamati ad assumere più di 800 vaccinazioni al giorno. Stiamo collaborando a pieno ritmo - conclude 

Bonaccini - con il commissario per l'emergenza e con il capo della Protezione Civile e a quest'ultimo abbiamo chiesto anche di condividere ulteriori linee di indirizzo per le vaccinazioni nei luoghi di lavoro".

Finisce così una giornata che era iniziata con una secca replica dello stesso Bonaccini a Draghi: "Il tema delle lobby e dei gruppi occorre riferirlo alle multinazionali che hanno avuto fino ad oggi un comportamento vergognoso", aveva scanditoospite a Omnibus su La7, interpellato sul passaggio fatto ieri dal presidente del consiglio Draghi in Parlamento, sul tema della campagna vaccinale nelle regioni. "Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di 80 anni - aveva sottolineato Draghi - persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministero della Salute, altre trascurano i loro anziani in favore di gruppi che vantano priorità probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale".

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"Le multinazionali fino ad oggi hanno avuto fino ad oggi un comportamento vergognoso - continua Bonaccini -. Hanno sottoscritto un contratto con l'Ue per fornire i vaccini ma fino ad oggi sono arrivati tagli. In questo Draghi è stato esemplare, bisogna fare la voce dura e ottenere ciò che è dovuto". ''Il Governo pensi a fare arrivare le dosi e pretenda dalle regioni che facciano le cose al meglio - ha spiegato il presidente della Regione Emilia Romagna -. Il richiamo di Draghi a fare di tutto perché si faccia al meglio e più rapidamente possibile è un richiamo giusto, bisogna evitare di generalizzare e se in qualche realtà c'è qualche difficolta va risolta. Se avessimo avuto più dosi avremmo avuto più vaccinati''. 

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"Non mi permetto di sindacare sulle singole regioni il lavoro dei miei colleghi - spiega Bonaccini. - Il nostro compito è di condividere col Governo delle scelte, poi ognuno risponderà di quello che fa. E' giusto accelerare sul tema delle età dove vi è il più alto numero dei deceduti" ma, sottolinea il governatore emiliano, le categorie da vaccinare erano state condivise e all'inizio AstraZeneca non era stato autorizzato anche per gli over 65. "Io credo - sottolinea - che il richiamo a fare di tutto e a fare di più per arrivare a vaccinare il prima possibile tutti gli ultra 80enni e, come abbiamo già cominciato, anche gli ultra 70enni, io credo che sia giusto". Certo, aggiunge, vaccinare in alcune regioni prima "avvocati e magistrati, quello probabilmente è stato un errore".

Quanto alle prenotazioni, "ha fatto bene il Governo a dire 'laddove ci sono difficoltà noi ci siamo per dare una mano", invitando a usare la piattaforma delle Poste. Per i 'riservistì dei vaccini, in Emilia- Romagna «noi abbiamo delle liste, le cosiddette 'panchinè, dove dove subentra qualcuno a chi non si presenta, che sono fatte dalle Asl e fanno capo alle persone che già devono essere vaccinate".