Bologna, 3 ottobre 2020 - Telefonate, mail, richieste di persona. Tanto negli ambulatori dei medici di famiglia quanto nelle farmacie dell’Emilia Romagna il principale argomento di discussione – Covid a parte – è il vaccino antinfluenzale.
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La campagna vaccinale partirà il 12 ottobre, ma restano diverse incognite a meno di dieci giorni dal via. Per i medici di medicina generale si prospetta un periodo di superlavoro, mentre le farmacie attendono sviluppi perché le scorte a loro destinate potrebbero non bastare. La Regione ha acquistato complessivamente 1,2 milioni di dosi, più eventuali altre 240mila.
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Ma, secondo i calcoli del ministero della Salute, tale scorta non è sufficiente a garantire la vaccinazione a tutti cittadini considerati a rischio – per età o per patologie – che sono quasi 1,6 milioni (si arriva al 75% di potenziale copertura). Gli altri – coloro che hanno meno di 60 anni, senza patologie – rischiano di restare fuori.
C’è la possibilità di fare richiesta al medico di base, presentarsi in farmacia con la ricetta e acquistare il vaccino (che è invece gratuito per i soggetti più fragili). Sempre che lo si trovi: le farmacie ne avranno a disposizione appena 36mila e per il momento non riescono a reperire altre dosi. La campagna 2019 ha coinvolto oltre 800mila emiliano-romagnoli e quest’anno, causa Covid, la richiesta potrebbe essere doppia. La corsa al vaccino è partita. Ma è una corsa a ostacoli.