Vaccino antinfluenzale 2020, medici e farmacisti in trincea. "Non c'è"

Marche, la denuncia di molti operatori delle Aree vaste della regione: "Non ci sono ancora state consegnate le confezioni"

"Io mi vaccino" è la campagna partita da Milano e promossa da molti Ordini dei medici

"Io mi vaccino" è la campagna partita da Milano e promossa da molti Ordini dei medici

Ancona, 1 ottobre 2020 - «Facendo due calcoli – dice il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata Luciano Diomedi – ogni farmacia avrà una ventina di dosi di vaccino. A chi le daremo? A chi arriva prima? E quando arriveranno? Siamo molto preoccupati». Nell’anno temuto come quello della recrudescenza del Covid-19, dopo i tanti appelli alla necessità di prevenire tutto il possibile, mancano ancora i vaccini antinfluenzali. Per chi ha diritto alla profilassi gratuita è previsto l’arrivo di 421.148 dosi nelle Marche. Ne andranno circa 94mila dosi all’Area vasta 1 di Pesaro, 79.300 all’Area vasta 3 di Macerata, e 73mila all’Area vasta 5 di Ascoli.

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«È il 40 per cento in più dell’anno scorso – spiega la dottoressa Franca Laici, del servizio igiene e sanità pubblica di Macerata – e dovrebbe arrivare in questi giorni. Le dosi andranno ai medici di base e ai pediatri». Ma secondo uno studio della fondazione Gimbe, la popolazione a rischio sarebbe composta da 554.835 unità. E la situazione non è migliore per tutti coloro che, pur non essendo esposti a rischi particolari, volessero proteggersi. Questi – tra cui anche insegnanti e farmacisti – dovrebbero comprare il siero in farmacia e farselo somministrare dal proprio medico. «Molti giovani chiedono il vaccino – spiega il dottor Romano Mari, presidente dell’Ordine dei medici di Macerata -, ma c’è grandissima incertezza su quanti ne arriveranno alle farmacie. Io consiglio a tutti il vaccino, per evitare che l’influenza stagionale venga confusa con il Covid, e anche perché la vaccinazione ha un effetto stimolante sul sistema immunitario, che così risponde meglio anche contro il coronavirus».

«Quest’anno la campagna vaccinale è anticipata per evitare confusione col Covid – aggiunge Augusto Liverani, direttore del dipartimento sanità pubblica dell’Area vasta 1 (Pesaro) -. Per un medico è meglio sapere se quel paziente è vaccinato, è più semplice decidere se richiedere il tampone o no». «Se hanno la possibilità – sottolinea Claudio Angelini, direttore del servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5 (ascoli) – i medici di base effettueranno le vaccinazioni nei propri studi, altrimenti cercheremo noi un posto. Le dosi però non ci sono state ancora consegnate».

E mancano anche in farmacia. «Da tempo facciamo richieste sempre più insistenti, ma la situazione è di grande incertezza – ribadisce il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Macerata Luciano Diomedi –. Abbiamo anche chiesto di spostare una parte delle dosi dall’Asur al territorio, alle farmacie. Possiamo gestire un’emergenza del genere così? Dare la preferenza a uno piuttosto che a un altro non è nel nostro Dna». Governo e Aifa hanno chiesto 250mila dosi di vaccino, le farmacie in Italia sono 19.300: il calcolo indica 12 scatole per ogni farmacia. Nelle Marche, sono state chieste 300.820 dosi per 450 farmacie. «Le persone già chiedono di prenotarsi – prosegue il dottor Diomedi -, temoche faremo la fine fatta con le mascherine».