Vaccino AstraZeneca in Italia, Draghi: "Dosi agli over 60"

I chiarimenti del presidente del Consiglio sulla profilassi anti-Covid anglo-svedese. Capitolo riaperture: "Dipenderà dall'andamento dei contagi e delle vaccinazioni, la ripartenza del turismo? Spero prima del 2 giugno"

Vaccino AstraZeneca in Italia, Draghi detta la linea

Vaccino AstraZeneca in Italia, Draghi detta la linea

Bologna, 8 aprile 2021 – Continua a tenere banco il caso del vaccino AstraZeneca. Oggi (dalle 18.30) il presidente del Consiglio, Mario Draghi (che si è vaccinato proprio con AstraZeneca), interviene in conferenza stampa per diradare la nebbia. La seguiamo in diretta aggiornando questo articolo in tempo reale.

Gli altri temi Draghi si scalda in conferenza stampa: "Con che coscienza un giovane salta le liste?"

"La raccomandazione è usare il vaccino AstraZeneca per gli over 60", premette il premier che anticipa una direttiva del commissario per l'emergenza Covid, il generale Figliuolo, sul punto. "Con che coscienza un giovane salta la lista sottoponendo una persona che ha più di 65 anni a un rischio concreto di morte? E' questa la domanda che dovremmo farci", attacca. "La disponibilità dei vaccini non è calata" - rassicura premier -, non ho dubbi sul fatto che gli obiettivi vengano raggiunti, sono ottimista". "La percentuale delle dosi di aprile permette di vaccinare tutti gli over 80 e gran parte degli over 65", spiega. "Se riusciamo a vaccinare le categorie più a rischio è chiaro che si può riaprire con maggiore facilità".

A tal proposito gli viene chiesto se l'Italia pensa di acquistare lo Sputnik. "Non si sono problemi dal punto di vista legale, bisognerà vedere se è efficace contro le varianti del Coronavirus", risponde. Prende la parola anche Franco Locatelli, presidente del Comitato tecnico scientifico: "Oltre all'efficacia, data al 90%, bisogna valutare la rispondenza a criteri di qualità della produzione e nella distribuzione del vaccino".

"Le prossime settimane devono essere di riapertura in sicurezza: quanto più celermente procedono le vaccinazioni, e parlo di categorie a rischio, tanto più celermente potremo riaprire", continua il presidente del Consiglio. "La data? Dipende dall'andamento dei contagi e delle vaccinazioni delle classi a rischio". Quanto al turismo, "il ministro Garavaglia parla del 2 giugno, io spero anche prima - dice Draghi -, serve il certificato vaccinale nel nostro interesse, per attrarre i turisti stranieri, gli americani ma anche gli europei". Ad ogni modo, il premier rivela che il Governo sta pensando di inserire il dato delle vaccinazioni (percentuale di vaccinati nelle categorie a rischio) tra quelli da considerare per decidere le riaperture.

"I casi di trombosi dopo la somministrazione di AstraZeneca? 86 su una platea di almeno 25 milioni di vaccinati - afferma Locatelli -: molto rari dunque". "Oltre i 60 anni il numero delle reazioni avverse è stato inferiore all'atteso", insiste. 

Vaccino AstraZeneca, il parere dell'Ema

Ieri l’Ema ha scelto di non bloccare la profilassi anglo-svedere, neppure per fasce di età, – e di delegare agli Stati nazionali la decisione sul merito. Approccio che ha destato le perplessità del ministro della Salute, Roberto Speranza. “La valutazione che è stata fatta dall’Ema – dice il presidente del Cts, Franco Locatelli – è che il nesso di causalità è plausibile. I fenomeni sono superiori all’atteso al di sotto i 60 anni”. “Alla luce di questo – continua – si è deciso una raccomandazione di uso preferenziale al di sopra di una certa fascia di età. Il vaccino resta approvato al di sopra i 18 anni e non sarà proibito somministrarlo, ma la posizione decisa dal ministro Speranza è che sia raccomandato un uso preferenziale al di sopra dei 60 anni di età. Non una dosa andrà sprecata”.

Ad ogni modo, la frenata della campagna vaccinale, il caso AstraZeneca e il rischio di non raggiungere entro la fine di aprile la soglia delle 500 mila vaccinazioni al giorno fa crescere la tensione tra Regioni e Governo. Nel pomeriggio il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha incontrato i rappresentanti dei governatori, dell'Anci e dell'Upi sul Recovery plan che dovrà essere presentato dal governo a Bruxelles entro fine aprile, ma il tavolo sarà anche l'occasione per fare il punto su vaccini.

Le perplessità su AstraZeneca hanno fatto registrare percentuali alte di disdette del farmaco della casa anglo-svedese e i governatori hanno chiesto chiarezza al Governo e al Cts. "Dovete prendervi la responsabilità di comunicazioni chiare", è stata la richiesta delle Regioni durante l'incontro che si è tenuto nella serata di ieri alla presenza del coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Locatelli, del commissario straordinario Francesco Paolo Figliuolo e del ministro della Salute Speranza. I governatori hanno chiesto che arrivino indicazioni tramite una circolare. Il responsabile della Salute ha spiegato, sulla scia di quanto illustrato da Locatelli, che ci sarà una raccomandazione di somministrare AstraZeneca sopra i 60 anni, sulla falsariga di quanto deciso da Bruxelles. Lo stesso Speranza ha riferito che il piano vaccinale non cambia.

Da oggi sarà possibile aprire le somministrazioni di AstraZeneca anche alle persone di età compresa tra i 60 e i 79 anni, ha sottolineato il commissario straordinario sottolineando che bisogna dare priorità alle persone fragili e ultra-ottantenni e rimarcando che non ci saranno impatti sul piano vaccinale, ad aprile "potranno esserci consegne superiori del 15-20% rispetto alle previsioni".

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Vaccino AstraZeneca, cosa fanno gli altri Paesi

Boris Johnson ringrazia gli esperti dell’autorità sul farmaco britannica per l’aggiornamento “sui potenziali effetti collaterali estremamente rari” di AstraZeneca. Agli under 30 verrà dato un siero alternativo a quello di Oxford.

L'Olanda ha deciso di bloccare le iniezioni per tutta la popolazione. Gli over 60 (per cui inizialmente non era arrivato lo stop) erano troppo pochi per garantire che non venissero sprecate dosi.

La Germania ha bloccato le somministrazioni per gli under 60. La Commissione per le vaccinazioni ha raccomandato che gli under 60 vaccinati con una prima dose del siero di Oxford dovrebbero fare il richiamo con un altro vaccino.

Il presidente Macron, nel giorno in cui l’Ema aveva dato il secondo via libera alle vaccinazoni con AstraZeneca (era il 18 marzo), ha deciso di sospendere la somministrazione del siero di Oxford in Francia per tutti gli over 55.

Gli Stati Uniti non hanno bisogno del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19, ma ciò “non rappresenta un’accusa" nei confronti di questo prodotto. Lo ha detto Anthony Fauci: “Abbiamo già tre vaccini eccellenti nel paese e anche se la Fda dovesse giudicare quello AstraZeneca un buon vaccino e dare l’autorizzazione di emergenza, abbiamo già abbastanza dosi”.

La Corea del Sud sospenderà la somministrazione del vaccino alle persone sotto i 60 anni. Lo riferiscono diversi media asiatici in lingua inglese. Seul, nel frattempo, ha approvato il vaccino sviluppato dalla Johnson & Johnson, che può essere somministrato con una sola dose.

Il ministero della Salute del Belgio ha deciso di non somministrare più il vaccino prodotto da AstraZeneca contro il Covid-19 alle persone che hanno un’età inferiore ai 55 anni. Lo ha annunciato il ministro della Salute Frank Vandenbroucke parlando di sospensione temporanea “per le prossime quattro settimane. Poi vedremo", nella "speranza di avere un’analisi migliore da parte della Ue”.

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