Vaccino Covid quando in Italia, via a gennaio. 180mila dosi all'Emilia Romagna

Il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa: "Arcuri ci ha rassicurato". Donini: "Ottima notizia, siamo pronti". Prime vaccinazioni 'simboliche' dopo Natale

Vaccino anti Covid (foto Imagoeconomia)

Vaccino anti Covid (foto Imagoeconomia)

Roma, 16 dicembre 2020 - Sono 183.138 le dosi di vaccino anti Covid della Pfizer che riceverà l'Emilia Romagna nella prima consegna all'Italia (quasi 1,9 milioni di dosi). La regione che riceverà più 'shot' è la Lombardia (304.955), di gran lunga più colpita dall'epidemia. Seguono Lazio (179.818), Piemonte (170.995), Veneto (164.278) e Campania (135.890). In coda la Valle d'Aosta con 3.334 dosi del vaccino Pfizer. 

"E’ un’ottima notizia il via libera dato stamattina dalla Conferenza Stato-Regioni al piano vaccini presentato dal Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri. Condivido in pieno questa accelerazione. E mentre attendiamo le indicazioni operative che saranno inviate dal Commissario alle Regioni, voglio dire che l’Emilia-Romagna è già al lavoro per rendere concreta l’opportunità per tutti di fare il vaccino, secondo il calendario di priorità definito dal Governo. A partire dai professionisti impegnati negli ospedali e nelle case di riposo per anziani”

E’ quanto afferma l’assessorealla Salute dell'Emilia Romagna, Raffaele Donini, commentando la notizia secondo la quale già dai primi di gennaio potrebbero prendere il via le vaccinazioni nel nostro Paese.

“Sarà una operazione molto importante- spiega Donini- rispetto alla quale stiamo comunque già lavorando. E’ già stata inviata, tra l’altro, una nota a cura della Direzione generale dell’Assessorato per acquisire, da parte del personale sanitario, una disponibilità alla vaccinazione. Non sarà, questa, l’adesione formale al programma vaccinale da parte dei singoli professionisti della sanità, ma sarà comunque un elemento utile alla ricognizione organizzativa preliminare, necessaria anche alla definizione delle scorte necessarie per la nostra regione”.

”L’operazione complessiva necessaria per garantire a tutti il vaccino- conclude l’assessore alla Salute- è evidentemente complessa e delicata. Ma stiamo mettendo in campo tutto quanto serve per uscire da questa pandemia, grazie alla solidità del nostro Sistema sanitario e di chi, tutti i giorni, con il proprio lavoro, ne garantisce gli eccellenti standard di qualità, che ovunque ci riconoscono”.

La distribuzione del vaccino anti-Covid

Distribuzione del vaccino anti Covid in Italia? Si parte a gennaio. La Conferenza Stato-Regioni iniziata poco dopo le 12 ha dato il via libera al piano vaccini presentato dal Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri e nei primi giorni di gennaio partirà la vaccinazione di massa. "Arcuri ci ha confermato più volte che tutto è pronto". Il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa aveva anticipato l'imminenza della cosa, in un'intervista a InBlu Radio (il network delle radio cattoliche della Cei). “Arcuri ha confermato che è tutto pronto". "E' particolarmente delicato perché ha un problema di conservazione a -70-80 gradi”. 

Zona rossa a Natale: la proposta di Zaia

Secondo quanto si apprende, oggi stesso il Commissario invierà alle regioni una sorta di 'libretto delle istruzioni' per il vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione. Verranno consegnate il 90% delle richieste di dosi avanzata dalle Regioni e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto. 

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Prime vaccinazioni 'simboliche' già dopo Natale

I primi italiani saranno vaccinati contro il Covid già subito dopo Natale e prima dell'inizio del 2021 se l'Ema nella riunione in programma il 21 dicembre darà il via libera al farmaco della Pfizer. È questo, secondo quanto si apprende, l'ultimo timing emerso nel corso della riunione tra il governo e le Regioni che ha dato il via libera al piano dei vaccini e che domani sarà sottoposto formalmente alla Conferenza Stato-Regioni. Nelle prossime ore verrà definito il numero di persone alle quali somministrare il vaccino nel giorno simbolico, lo stesso in tutta Europa, sulla base delle quantità che Pfizer sarà in grado di consegnare

Sandra Zampa (Ansa)
Sandra Zampa (Ansa)

Modello tedesco

"La curva – ha aggiunto Zampa - è scesa molto meno di quanto avessimo pianificato e di quanto necessario. Questo significa che siamo lontano dai numeri rassicuranti per la riapertura delle attività. La progressione dei contagi va a una velocità supersonica. Avevamo immaginato di riuscire a scendere sotto i 10 mila contagi ma non si sta assolutamente scendendo sotto questa quota. Sappiamo che il punto che permette un allentamento delle misure ma soprattutto la ripresa di attività importanti come ad esempio la riapertura delle scuole deve vedere scendere il numero dei contagiati in maniera decisa cioè sotto i 10 mila casi di contagio al giorno. Immaginiamo che sia necessario correggere tutto questo esattamente come hanno fatto la Germania e l’Inghilterra”.

"Vedetevi su Skype e resistete"

"Dobbiamo dire alle persone – ha proseguito il sottosegretario - con il senso di solidarietà e di affetto: ‘Mettetevi in sicurezza, resistete, stringete i denti’. È più importante sapere che i nostri parenti e amici siano in sicurezza. Vedetevi su Skype il giorno di Natale e resistete stando lontano fisicamente”. “La scuola – ha concluso Zampa a InBlu Radio - non è pericolosa ma è nel numero di contatti che mette in movimento che diventa un moltiplicatore significativo. Se noi però abbassiamo quei numeri la scuola come avevamo previsto si riapre. Questa è la priorità delle priorità”.