Vaccino covid Marche: ritardi ed errori. "Ma siamo sesti in Italia"

La Regione: "Superato l’85%, cinque punti sopra la media nazionale". Ma per la vera svolta bisognerà aspettare aprile

I numeri dei vaccini covid nelle Marche

I numeri dei vaccini covid nelle Marche

Ancona, 11 marzo 2021 - La campagna vaccinale è partita male. Gli errori sono collettivi: dall’Europa si passa al livello governativo e si arriva fino alla regione. All’assessore Saltamartini non sono state risparmiate critiche. Ma lui risponde sempre con i dati del ministero: "Le Marche figurano tra le Regioni più produttive nella somministrazione. Abbiamo una potenza di inoculazione che ancora non può essere sfruttata per mancanza di vaccini".

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I numeri dei vaccini covid nelle Marche
I numeri dei vaccini covid nelle Marche

L’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, riporta la tabella sull’andamento della campagna vaccinale pubblicata sul sito del Governo: con 151.055 dosi somministrare su 176.810 dosi consegnate le Marche raggiungono una percentuale dell’85,4%, oltre la media nazionale che è del 79,7%. Le Marche sono seste in Italia. "È aumentato il numero delle persone estremamente fragili vaccinate negli ospedali in quanto presi in carico in ragione delle loro patologie (dializzati, trapiantati o in attesa). Il numero di queste persone è pari a circa 117.757, mentre il target complessivo delle persone che devono essere vaccinate in ragione delle patologie, indipendentemente dall’età, è di circa 271.624 unità", dice Saltamartini.

Lo scatto è previsto da aprile. Se a marzo è prevista una fornitura di Pfizer e Moderna di 101.436 dosi, si dovrà’ attendere aprile/maggio per vaccinare questa ampia fascia della popolazione fragile. "Le dosi consegnate a marzo serviranno per coprire – conclude la regione – una parte delle persone con più di 80 anni (133.000) e una parte degli estremamente vulnerabili".

I numeri di partenza dei vaccini testimoniano della complessità di gestione. "Il ministro Speranza ci ha detto che nel mese di marzo avremo la stessa quantità di dosi che abbiamo avuto a dicembre, gennaio e febbraio. E da aprile si parla di un numero di dosi molto importante". Sostiene il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. Nel frattempo l’Asur dovrà resistere nell’utilizzo di Pfizer e Moderna con a disposizione numeri limitati. 

Si cercherà di utilizzare per il personale scolastico e per le altre categorie per le quali si è avviata l’inoculazione nei giorni scorsi (forze armate e personale amministativo della Sanità). Il vero cambio di passo si farà con la distribuzione dei vaccini ai medici di famiglia e con l’attivazione dell’accordo appena siglato. Alcuni giorni ancora per una formazione digitale dei medici di base e poi si partirà con massima attenzione per anziani over 80 e fragili.

"Noi volevamo partire dal 15 di marzo – sottolinea Filippo Saltamartini – ma ancora non abbiamo abbastanza dosi. Saranno i medici di base a scegliere come gestire AstraZeneca per i fragili". Nel contempo arriverà la firma per il coinvolgimento delle associazioni di categoria e delle aziende per arrivare entro aprile ad avere una potenza di fuoco decisamente superiore rispetto ai 15 centri vaccinali di partenza. Le vaccinazioni ai sanitari a livello regionale hanno superato il 93 per cento.

Mentre il gruppo regionale del Pd chiede che la regione spinga per avere la obbligatorietà per legge. A Pesaro, ad esempio, lavora forte Marche Nord che ha creato uno staff apposito per la vaccinazione prima dei suoi sanitari, poi di quelli dell’Asur infine delle categorie protette e dei fragili. superati i seimila vaccinati, utilizzando il presidio di Muraglia.

Ma mancano dati ufficiali per dire che si tratta di un vero e proprio record regionale a livello ospedaliero. Diciamo che è un altro risultato oltremodo positivo della direzione di Maria Capalbo dopo l’attivazione anticipata delle nuove terapie intensive.