Vaccino Emilia Romagna, Donini: "Monodose? Arma in più. E a fine maggio nelle aziende"

L’assessore regionale alla Sanità: "Arrivano 12 mila dosi di Johnson&Johnson. Tra due settimane saremo a pieno regime"

Vaccinazioni

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Bologna, 11 aprile 2021 - Raffaele Donini, assessore regionale alla Sanità, qual è il bilancio il giorno dopo la visita del Generale Figliuolo? "Noi siamo molto soddisfatti, il Generale ha rivolto diversi apprezzamenti nei confronti della nostra organizzazione sanitaria. Sia in termini di quantità di vaccini somministrati, sia per la qualità dei centri e degli hub vaccinali. Lodi che io giro al nostro personale sanitario, vero protagonista in quest’anno difficilissimo. E un ulteriore apprezzamento c’è stato anche in merito alle categorie vaccinate: noi da sempre diciamo che non esistono piani vaccinali regionali".

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Nessuna competizione tra Regioni? "Non ci abbiamo mai pensato: c’è un unico piano vaccinale che le Regioni devono attuare al meglio. E la nuova ordinanza di Figliuolo sottolinea che in primis vanno vaccinati i più anziani e i più fragili. Gli ultraottantenni prenotati nei nostri hub finiranno domani (oggi, ndr ) con la prima somministrazione, con la seconda dose ai primi di maggio".

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Alcune criticità ci sono state sulla vaccinazione a domicilio. Avremo l’accelerata? "Per noi questa in corso è una maratona. Il traguardo non è immediato ed è una priorità per noi accelerare dove abbiamo avuto delle difficoltà. E’ il caso delle vaccinazioni a domicilio, accelereremo subito grazie anche alla collaborazione dei medici di medicina generale".

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Per i più fragili vi siete dati delle tempistiche per la copertura totale vaccinale? "Contiamo di completare gran parte di quella platea e degli ultra 75enni entro aprile. Lunedì partiranno le prenotazioni per la fascia 70-74, in modo di velocizzare definitivamente".

Quando manterrete il ritmo delle 30mila dosi al giorno? "L’obiettivo è andare a regime nell’ultima decade di aprile".

Perché non prima? "La ’macchina’ ha avuto il suo test positivo, in questi giorni. Abbiamo dimostrato che ci possiamo arrivare. Aspettiamo i vaccini. Intanto dobbiamo garantire le prenotazioni dei prossimi giorni e le seconde dosi. L’Emilia-Romagna non ha mai mandato indietro nessuno".

Che scorte avete ora? "Abbiamo complessivamente meno di 200mila dosi in giacenza che esauriremmo in pochi giorni. Ma per fortuna nuovi rifornimenti arriveranno a metà settimana, ci attendiamo oltre 100mila dosi Pfizer e oltre 20mila di AstraZeneca. Quindi in questo periodo staremo sulle 22-23mila dosi al giorno, secondo le raccomandazioni ministeriali avremo una scorta di meno del 10% in frigo".

Su cos’altro vi misura il generale Figliuolo? "Se si vuole portare l’Italia a 500mila dosi al giorno, l’Emilia-Romagna deve farne 37mila. Lui ha constatato che noi possiamo farne già oggi 30mila solo con gli hub che a regime potranno vaccinare 45mila persone al giorno, senza contare poi la cospicua aggiunta di migliaia di dosi al giorno dei medici di medicina generale, la disponibilità dei farmacisti e quella delle imprese private per i loro lavoratori. Occorrono tante forniture di vaccini. Figliuolo ha garantito il massimo impegno per l’aumento delle consegne. Ci fidiamo".

State già programmando la vaccinazione delle categorie produttive? "Miriamo ad arrivare ai sessantenni in fretta, dopo aver terminato anziani e fragili. Il principio guida in questa fase non è tanto quello di proteggere chi è più a rischio da contagio, quanto quello di proteggere chi, se contagiato dal Covid, rischia di stare molto male o di morire".

Sono in arrivo anche i vaccini Johnson&Johnson? "Le prime 12 mila dosi dovrebbero arrivare il 16 aprile. In questo trimestre dovrebbero superare le 500mila dosi per l’Emilia-Romagna. Però so che il governo si sta impegnando per aumentarne la fornitura. Sono vaccini monodose, senza richiamo, hanno un vantaggio competitivo evidente".

Vaccinazioni nelle aziende, l’incontro con l’assessore Colla e con Confindustria ha prodotto un protocollo? "Abbiamo chiarito i principi e colto una grande disponibilità dei vari settori che non possiamo ancora quantificare, ma che è rilevante. Dovrà essere il governo a dire quando scatterà questa modalità: la sensazione nostra è che si possa partire dopo aver vaccinato le categorie più a rischio e la fascia 60-70. Possibile quindi una partenza tra maggio e giugno".

AstraZeneca, alcune categorie hanno manifestato perplessità su quel vaccino. Avete dato input precisi? "Non può esistere una vaccinazione fai-da-te. AstraZeneca è sicuro, come noto prenoteremo dai 60 anni per soggetti senza patologie gravi. Chi è prenotato e ha meno di 60 anni, rifiutando può aspettarsi una riprenotazione da parte nostra, appena possibile. Invece il diniego di un ultrasessantenne senza patologie gravi per noi è un rifiuto della vaccinazione".