Variante Covid Centaurus: sintomi e conseguenze

Appartiene alla famiglia Omicron ed è stata individuata per ora solo in alcune parti del mondo. Ha la stessa contagiosità di Omicron 5 e secondo Perno "al momento non sembra avere caratteristiche di dominanza", ma "va osservata con grande attenzione". Ecco che cosa sappiamo

Bologna, 19 luglio 2022 - La variante Covid Centaurus non deriva da Omicron 5, bensì da Omicron 2 (si chiama infatti Omicron BA 2.75 ed è stata ribattezzata Centaurus, come nome di fantasia, dai social), ed è stata individuata solo in alcuni Paesi del mondo.

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Sono stati segnalati infatti 290 casi in tutto il pianeta e sembra che in Giappone stia guidando la settima ondata di infezioni. Centaurus è una "sub- variante e non una variante", specifica Federico Perno, direttore dell'Unità di microbiologia dell'Ospedale Bambino Gesù di Roma, ma "al momento non sembra avere caratteristiche di dominanza". Inoltre è presente solo in alcuni Paesi "e fa una grande fatica ad emergere". Perno però mette in guardia, "questo non significa che si può abbassare la guardia perchè questo virus ci ha abituato a cambiamenti continui. Al momento è una sub-variante forse di rilevanza immunologica, rispetto al vaccino ma, al momento - conclude l'esperto - non sembra avere una capacità di infettare più delle altre varianti e sotto varianti. Ma va osservata con grande attenzione".

Variante Centaurus: sintomi e conseguenze
Variante Centaurus: sintomi e conseguenze

Concetto ribadito anche da Massimo Ciccozzi, direttore dell'Unità di Statistica medica ed epidemiologia molecolare del Campus Bio-medico di Roma, seconco cui Centaurus "ha la stessa contagiosità di Omicron 5, a quanto le nostre analisi preliminari ci dicono. Sulla letalità non si hanno dati perchè non è stata fatta la sperimentazione su cellule e quindi non ci sono elementi per dire che questa sub-variante di Omicron sia più letale". Anche se al momento non sembra preoccupare "va monitorata come monitoriamo tutte le varianti e sotto varianti".  

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Variante Centaurus: sintomi e conseguenze

Al momento l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo la variante BA.2.75 sotto osservazione e non ha formalizzato indicazioni specifiche di una sua maggiore trasmissibilità o di un possibile impatto mediamente più pesante nei sintomi (rispetto alle varianti precedenti) anche sulle persone vaccinate. Infatti, è ancora troppo presto per avere certezze sui sintomi della variante Centaurus. È probabile che, come per le altre varianti, quetsi ultimi cambino in base alla gravità della malattia: dall'assenza di sintomi, a tosse, raffreddore, febbre, debolezza, affaticamento, dolore muscolare, fino ad arrivare a complicazioni respiratorie acute. Anche se i casi di polmonite, rispetto ai ceppi precedenti dle virus, sono in numero notevolmente minore.

Infatti, secondo il virologo Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, "Omicron ha ridotto il problema clinico di Covid-19, l'ha derubricato a un'infezione delle vie aeree superiori. Che ci sia qualche polmonite non c'è dubbio. Ma sui morti che oggi conteggiamo, io ho sempre la stessa idea: penso che i numeri che raccogliamo siano sovradimensionati, perché, se muore una persona con un carcinoma gastrico e nel frattempo era positiva a Omicron, questo caso viene ascritto ai morti Covid. Premesso tutto questo, ribadisco dico che le varianti continueranno a esserci. In questo momento Sars-CoV-2 è in una fase di transizione, da virus pandemico a endemico. Ancora non è stabile, questo possiamo dirlo. Questa infezione rimarrà con ondate sempre meno virulente. Ma ne arriverranno altre. Come dice il virologo Fabrizio Pregliasco: è come gettare un sasso nell'acqua". .

Resta comunque importantissima la vaccinazione nel combattere il Covid. Come spiega il sito dell'Oms, infatti, "i vaccini Covid-19 sono molto efficaci nel prevenire malattie gravi, ospedalizzazione e morte per tutte le attuali varianti del virus".

Variante Centaurus: quando scompaiono i sintomi

Poiché la variante Centaurus è contagiosa almeno come Omicron 5, le regole per la quarantena "vanno un po' cambiate per affrontare un futuro immediato. Sappiamo che dopo 4-5 giorni i sintomi finiscono e le persone si negativizzano in 8 giorni. Quindi tenerle a casa con regole vecchie non ha senso. Va quindi rivista e accorciata la quarantena adeguandoci a Omicron 5", spiega ancora Ciccozzi. Anche i tempi di incubazione si sono notevolmente ridotti con la variante Omicron: siamo intorno ai 3-4 giorni. Un periodo più breve rispetto a quello alla variante Delta, che era mediamente di 5 giorni (con una forbice compresa tra 2 e 14).