Variante indiana: cinque volte più potente. Ecco cosa sappiamo di Omicron Ba.2.75

Può superare la barriera di anticorpi creata da vaccini e precedenti infezioni

Giovanni Rezza, 68 anni, dg della Prevenzione al ministero della Salute (Ansa)

Giovanni Rezza, 68 anni, dg della Prevenzione al ministero della Salute (Ansa)

Roma, 7 luglio 2022 - Tornano ad accendersi i riflettori sul Covid. Mentre il nostro Paese sta affrontando l’ennesima ondata di contagi si affaccia all’orizzonte una nuova variante. È presto per lanciare un allarme ma, soprattutto in vista dell’esodo estivo, a livello internazionale l’allerta è già alta. Identificata per la prima volta in India, dove si è registrata la maggior parte dei circa 40 casi confermati al 4 luglio, la sottovariante di Omicron BA.2.75 è stata individuata anche negli Stati Uniti, in Canada, Nuova Zelanda, Australia, Germania, Regno Unito e Giappone.

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Per gli esperti si tratta di una variante di seconda generazione che si sarebbe evoluta dalla variante di Omicron BA.2. In attesa dell’ufficialità da parte dell’Oms, che per il momento non l’ha inserita tra le cosiddette VOC (Variant Of Concern), le informazioni e i dati sulla BA.2.75 corrono su Twitter dove la sottovariante indiana è stata battezzata ‘Centaurus’, nickname coniato dall’utente Xabier Ostale è già diffuso sui media internazionali.

Stando ai dati diffusi finora sarebbero 8 le mutazioni sulla proteina Spike che la distinguono da Omicron 2 (BA.2). Un numero ritenuto significativo dagli esperti rispetto a quanto osservato in altre sottovarianti e che salirebbe a 11 nel confronto con Omicron 5, l’attuale variante più diffusiva che in Italia ha una prevalenza del 60,71% (dati I-Co-Gen). L’alto numero di mutazioni distinte fra Omicron 5 e BA.2.75 potrebbe rendere inadeguata l’immunità data da BA.5 innescando una nuova ondata pandemica. Il rischio – paventato da Eric Topol, scienziato americano direttore dello Scripps Research Translational Institute di La Jolla, California – è che le mutazioni osservate su BA.2.75 "rendano la fuga immunitaria peggiore di quella che stiamo vedendo ora". In India, infatti, questa nuova sottovariante appare in competizione con Omicron 5 e il vantaggio su BA.5 potrebbe rendere questa versione di Sars-CoV-2 sempre più contagiosa, a livelli forse superiori a quelli del morbillo.

A preoccupare gli scienziati è, in particolare, la mutazione G446S ritenuta in grado di far sfuggire efficacemente il virus dagli anticorpi indotti dagli attuali vaccini che ancora neutralizzano Omicron 2. A fare il punto sull’attuale scenario pandemico è stato ieri il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "I casi di Covid-19 segnalati a livello globale – osserva – sono aumentati di quasi il 30% nelle ultime 2 settimane, e 4 delle 6 regioni Oms hanno registrato un aumento dei contagi nell’ultima settimana. In Europa e in America le sottovarianti Omicron BA.4 e BA.5 stanno guidando le nuove ondate. In Paesi come l’India è stato rilevato anche un nuovo sottolignaggio, BA.2.75, che stiamo seguendo". Da Gebreyesus arriva anche l’invito ad accelerare sulla programmazione di interventi e la messa a punto di nuove armi anti-Covid. "Non sappiamo come sarà la prossima variante di Sars-CoV-2. Ciò – conclude – richiede da un lato che usiamo gli strumenti che abbiamo ora, dall’altro che sviluppiamo rapidamente la prossima generazione di contromisure".