West Nile, allarme in Emilia Romagna e Veneto: quanti casi e come difendersi

Casi più che raddoppiati in una settimana: 55 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva. Non esistono vaccini ma ecco cosa si può fare per ridurre il rischio

Bologna, 4 agosto 2022 - In una settimana sono più che raddoppiati i casi di West Nile in Italia. Dall'inizio di giugno sono infatti stati confermati 94 casi di infezione da West Nile Virus nell'uomo e di questi 55 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (16 in Emilia Romagna, 33 in Veneto, 4 in Piemonte e 2 in Lombardia). Sette invece le vittime notificate di cui 5 in Veneto, 1 in Piemonte e 1 in Emilia-Romagna. A dirlo è il bollettino dell'Istituto Superiore di Sanità sull'attività di sorveglianza nei confronti del virus del West Nile, aggiornato al 2 agosto 2022.

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West Nile, zanzara
West Nile, zanzara

Il primo caso umano della stagione di West Nile è stato segnalato dal Veneto a giugno nella provincia di Padova. Ma come sono stati identificati? diciannove quelli emersi in donatori di sangue (3 in Lombardia, 11 in Veneto, 4 in Emilia Romagna, uno in Piemonte), 19 i casi di febbre (2 in Lombardia, 16 in Veneto, uno in Emilia-Romagna) e un caso sintomatico (Veneto). L'ultimo bollettino, cioè quello del 26 luglio, riportava 42 casi casi confermati di infezione nell'uomo.

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In Italia, la sorveglianza epidemiologica del West Nile (Wnv) è curata dal Dipartimento di Malattie infettive dell'Iss e dal Centro studi malattie esotiche (Cesme) dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise, in collaborazione con il Ministero della Salute. La presenza del West Nile Virus è stata confermata in 15 uccelli appartenenti a specie bersaglio e in 10 uccelli selvatici, così come in 100 virus pool di zanzare catturati in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Piemonte Emilia Romagna e Lombardia .

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Allo studio un vaccino

Ma come fare per difendersi? Non esiste un vaccino per la febbre West Nile, malattia provocata da un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome), e diffuso ormai in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Lo ricorda l'Istituto Superiore di Sanità secondo cui attualmente "sono allo studio dei vaccini" perché un vaccino per la febbre non esiste. Al momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l'esposizione alle punture di zanzare. 

Come difendersi dal virus West Nile

Il consiglio principale, dunque, è quello di proteggersi dalle punture ed evitare che le zanzare possano riprodursi facilmente: usando repellenti e indossando pantaloni lunghi e camicie a maniche lunghe quando si è all'aperto, soprattutto all'alba e al tramonto; usando delle zanzariere alle finestre svuotando di frequente i vasi di fiori o altri contenitori (per esempio i secchi) con acqua stagnante; cambiando spesso l'acqua nelle ciotole per gli animali;  tenendo le piscinette per i bambini in posizione verticale quando non sono usate.