Zaia oggi contro gli assembramenti. Veneto verso altre restrizioni

Il Governatore: "Immondo pensare che il Covid colpisca solo i vecchi". E spiega perché il Veneto non è in zona arancione. Bollettino del 14 dicembre: nuovi positivi +2829, morti +26, ricoverati +43.

Veneto, il Governatore Luca Zaia si scaglia contro gli assembramenti

Veneto, il Governatore Luca Zaia si scaglia contro gli assembramenti

Venezia, 14 Dicembre 2020 - Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia annuncia nuove restrizioni per contenere la pandemia. Il Governatore si scaglia contro chi crede che il Covid sia “il virus dei vecchi” e punta il dito contro gli assembramenti del fine settimana.

AGGIORNAMENTO Covid Veneto: 165 morti nel giorno più nero Intanto continuano a crescere i contagiati dal coronavirus in Veneto, che oggi sono 193470 (+2829 nelle ultime 24 ore, ieri +4092). Salgono gli attualmente positivi, che toccano quota 92528 (+1829). Aumenta anche il numero di deceduti, oggi sono 4827 (+26 nelle ultime 24 ore, ieri +32). Continuano a crescere i ricoverati negli ospedali, che oggi sono 3267 (+43), 2894 sono in area non critica (+43), 373 in terapia intensiva (dato stabile).

Restrizioni Covid, shopping di Natale da paura in Emilia Romagna. Donini evoca il lockdown - Covid, Lombardia zona gialla: "Troppi assembramenti". Nuova stretta in arrivo “Qualcosa si dovrà fare - afferma il Governatore Zaia - ma è una sconfitta dal punto di vista comunitario, il buonsenso non è catalogabile con una legge. Mi pare che una quota di popolazione deleghi il benessere collettivo alle autorità: il contagio si diffonde grazie agli assembramenti, a condizioni di poco distanziamento o mancanza di dispositivi. Immondo e vomitevole che ci sia una cultura strisciante per la quale questo viene percepito come il virus dei vecchi. Oggi la Germania ha deciso il lockdown da Natale a gennaio, ovviamente mettendo in campo il tema dei ristori. In questo Paese se ci fosse la certezza dei ristori il dialogo sarebbe possibile.  Ieri ho sentito il ministro della Salute Speranza e la situazione è che i numeri stanno ricominciando a muoversi ovunque. Il Veneto ha avuto la zona gialla secondo i parametri del protocollo nazionale che tiene conto di molti fattori. Per andare in area arancione dobbiamo avere Rt superiore a 1,25 e noi non lo abbiamo mai avuto. Dovremo vedere ora come fare per limitare le folle, perché prima viene la salute, come ho sempre detto. Le misure più restrittive e innovative sono sempre state prese da questa Regione”.

Eccom com'è andata la discussione con i sindaci veneti: "Abbiamo ascoltato le diverse posizioni: coi primi cittadini ci sentiremo ancora. Il confronto proseguirà ovviamente anche sulla base di quanto si deciderà a livello nazionale, perché di sembra di capire che potrebbero esserci decisioni del Governo, in modo da essere completamente allineati. Le posizioniù dei sindaci sono sicuramente improntate alla responsabilità, però variegate come approccio - conclude - . Si tratta ora di capire se sarà mai possibile una sintesi", aggiunge Zaia.

“La situazione - prosegue il Presidente della Regione - è di un assembramento che oramai è continuo, l'ho detto moltissime volte, al punto tale che regioni con aree o fasce diverse dalla nostra hanno ripreso la crescita dei contagi. A conferma che il bacino più pesantemente toccato dal Covid resta il nostro. La vera partita è quella degli assembramenti, lo spettacolo immondo di quello che è accaduto nel fine settimana nonostante Covid e crisi e pericolo contagio è vergognoso. Le città sono state letteralmente prese d'assalto. Quando il sindaco di Treviso si vede costretto a chiudere il corso principale della città, o piazza Ferretto a Mestre, a Verona, a Padova, capite che è difficile vincere una battaglia senza la collaborazione dei cittadini. La base sono le restrizioni nei festivi e prefestivi, ossia il tema sul quale sta lavorando adesso il Governo, da qui quindi il Veneto partirà per delineare una nuova strategia per limitare gli assembramenti. La chiusura dei negozi la domenica dovrebbe prevedere anche una norma per vietare le passeggiate perché ormai si ragiona così: è cambiato lo spirito, non c'è più lo spirito di marzo, si sta verificando quello che dicevo, l'idea è che il Covid sia un problema di chi è in ospedale”.

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