Zona arancione: "Attenti, ora la rischiano tutte le Marche"

L’assessore Saltamartini: "Superata la soglia dei 250 contagi ogni 100mila abitanti. I vaccini? Vogliamo acquistarli assieme al Veneto. Via a quelli a domicilio"

Filippo Saltamartini

Filippo Saltamartini

Ancona, 25 febbraio 2021 - Il rapporto tra posti letto occupati e quelli a disposizione in terapia intensiva è intorno al 36 per cento, e dovrebbe essere inferiore al 30. Idem con il rapporto dei posti letto in area medica, la cui soglia dovrebbe rimanere sotto al 40 per cento, e purtroppo si è alzata al 46-47 per cento. Sono i parametri riferiti dall’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini. "Abbiamo sforato anche l’indice dei 250 casi positivi su 100mila abitanti – aggiunge –, ovvero 25 su 10mila. Per cui bisogna prestare molta attenzione". Per questo c’è l’eventualità del cambio di colore, dal giallo all’arancione. "Vedremo le nuove disposizioni del governo – prosegue – che potrebbero arrivare direttamente lunedì".

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Ieri, durante la conferenza di Tolentino, Saltamartini ha anticipato come intende procedere la Regione sul fronte vaccini. Finora nelle Marche sono stati somministrati 10.600 vaccini tra gli over 80. Ora i cittadini marchigiani con più di 80 anni non deambulanti e impossibilitati a recarsi nei punti vaccinali territoriali possono richiedere la somministrazione a domicilio. "Chi già usufruisce dell’assistenza domiciliare, tramite ad esempio Usca (unità speciali di continuità assistenziale) e Adi (assistenza domiciliare integrata), può fare richiesta. E’ stato fatto l’accordo con i medici di base". Restano una priorità i malati cronici, oncologici e i disabili.

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Intanto martedì sono arrivate in regione 18.700 vaccini Pfizer e 2.500 Moderna. Dal primo marzo, invece, AstraZeneca sarà iniettato agli insegnanti. "Stiamo chiedendo al ministero, alle università e ai Comuni l’elenco dei docenti – aggiunge Saltamartini – Proseguiremo con gli agenti locali, i corpi di polizia ci stanno inviando gli elenchi. Il nostro obiettivo è creare una sorta di banca dati. Vogliamo arrivare all’immunità di gregge, fissata nel 60% della popolazione: per noi significherebbe 600mila persone. Noi potremmo farne 10mila al giorno, ma nella realtà ne facciamo 3mila perché manca il materiale. Bisogna investire nella produzione dei vaccini nelle Marche. Nel frattempo, se c’è la possibilità, vorremmo acquistarli assieme ad altre Regioni tipo il Veneto, così da arrivare all’immunità di gregge. Un po’ come abbiamo fatto per i tamponi con il Piemonte".

L’assessore ha ricordato la decisione della Repubblica di San Marino di acquistare il vaccino russo Sputnik, auspicando che anche l’Italia possa muoversi in questa decisione. La Regione ha chiesto infine delucidazioni al ministero per sapere se categorie come avvocati, impiegati nelle pompe funebri, giornalisti, sacerdoti, unità che lavorano in Tar, tribunali e Corte dei Conti, e gruppi comunali di Protezione civile rientrano nei servizi essenziali per essere sottoposti a vaccino.