Zona arancione più vicina per Marche e Veneto, Emilia Romagna gialla

Negli ultimi mesi, mai come in questo monitoraggio del Ministero della Salute si è registrato un balzo in avanti dell'epidemia così grande. Molto alto il numero dei casi settimanali delle tre regioni con valori record per l'incidenza. Il Covid corre veloce in tutta Italia e da lunedì 10 sono 15 le regioni in zona gialla. L'analisi dettagliata e tutti i dati

Bologna, 9 gennaio 2021 - I dati Covid dell'ultimo monitoraggio sono i più alti dell'ultimo anno. Finora in ogni analisi dei dati settimanali sono stati sottolineati la crescita costante dei contagi e dell'incidenza, seguita dall'occupazione ospedaliera. Ma mai come in quest'ultimo monitoraggio del Ministero della Salute (il numero 86, relativo alla settimana dal 27 dicembre al 2 gennaio - Qui l'analisi del monitoraggio precedente, il numero 85) si è registrato un balzo in avanti dell'epidemia così grande.

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Zona arancione sempre più vicina per Marche e Veneto, Emilia Romagna gialla
Zona arancione sempre più vicina per Marche e Veneto, Emilia Romagna gialla

In Italia l'incidenza è più che raddoppiata, raggiungendo un numero mai visto fino a ora: da 429 casi positivi ogni 100mila abitanti a 1.098; mentre nei giorni 31 dicembre-6 gennaio il dato è addirittura di 1.669. In salita anche terapie intensive (da 14 a 16%) e reparti non critici (da 18 a 23%), ma sono comunque dati in un certo senso 'bassi' rispetto all'avanzata dei contagi. Si ricorda che in questi giorni un anno fa esatto le intensive erano al 30% e gli altri reparti al 37%.

L'enorme crescita del numero dei nuovi positivi al coronavirus porta con sé più restrizioni e più regioni in zona gialla. Da lunedì 10 gennaio il cambio colore tocca a Emilia-Romagna, Toscana, Valle D'Aosta e Abruzzo, in quanto sono state superate le soglie del 15% per l'occupazione dei posti letto in area medica e il 10% in terapia intensiva. Le regioni che rimangono ancora in zona bianca sono Umbria, Molise, Sardegna, Puglia, Basilicata e Campania. 

Anche nell'ultimo monitoraggio la fascia d'età più colpita è quella dei 20-29enni "con un’incidenza pari a 2.144 per 100mila abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente". Mentre, "l’incidenza più bassa si rileva nelle fasce di età superiori agli 80 anni (302 per 100mila abitanti) che presentano anche una maggiore copertura vaccinale sia con ciclo completo che con dose di richiamo", si dichiara nel documento del Ministero della Salute.

Emilia Romagna

L'Emilia Romagna entra in zona gialla (leggi tutte le regole) a partire da lunedì 10 gennaio, in seguito al superamento delle soglie d'allarme degli ospedali. Le terapie intensive sono passate dal 13 al 16%, i reparti non critici dal 15 al 21%. Ma il dato più allarmante è quello dei contagi che in una settimana sono più che triplicati: da 16.904 a 56.660. L'incidenza poi si presenta con un numero mai visto finora: 1.274,53 (fino a 2.153 nei giorni 31 dicembre-6 gennaio), contro il valore di 380,25 del monitoraggio precedente.

I numeri della settimana a cavallo tra dicembre 2020 e gennaio 2021 erano alquanto diversi. 10.830 i casi settimanali, incidenza a 242, ma terapie intensive occupate al 31% e reparti non critici al 44%. Si conferma dunque la grande contagiosità della variante Omicron, ma l'alto numero di persone vaccinate presenti in regione permette agli ospedali di avere numeri più bassi. Questo non significa, però, che non potranno crescere ancora.  

L'indice Rt, infine, è salito da 1,23 a 1,38, la classificazione complessiva di rischio rimane 'moderata ad alto rischio di progressione'. La percentuale dei positivi sul numero dei tamponi cresce dal 21 al 34%.

Marche

Anche nelle Marche i casi settimanali sono raddoppiati, con un passaggio da 4.687 a 8.923. Ma crescono anche i ricoveri. Sono il dato che, come nei monitoraggi precedenti, avvicina sempre di più la regione alla zona arancione. Se per il cambio colore le terapie intensive devono essere superiori al 20% e i reparti non critici al 30%, al momento le prime sono al 21% (cresciute dal 17% di una settimana fa), i secondi sono al 24% (22% precedentemente). C'è quindi un 6% di distacco. 

L'incidenza è ben sopra la soglia arancione dei 150 casi: 594,31, contro 312,17 del monitoraggio prima. Nei giorni 31 dicembre-6 gennaio sale fino a 784,9. L'indice Rt sale di poco da 1,14 a 1,17. La classificazione complessiva di rischio rimane 'moderata ad alto rischio di progressione'.

Il dato da tenere sotto osservazione, dunque, è quello dell'occupazione dei reparti non critici. Se arriva a 30%, ci sarà un altro cambio colore nel giro di qualche settimana. Si ricorda, tra l'altro che un anno fa, in questo periodo, i contagi settimanali sono stati 3.052, le terapie intensive erano al 30%, i reparti non critici al 42%.

Veneto

Numero enorme anche per i casi settimanali veneti: 63.333, mentre erano 29.919 nella settimana dal 20 al 26 dicembre. Grande balzo in avanti anche dell'incidenza che da 616,57 è salita a 1305,17. Un dato così alto anche qui non si era finora visto. Il dato in tempo reale dell'incidenza, cioè quello dei giorni 31 dicembre-6 gennaio è di 1755,5. Indice Rt stabile: da 1,19 a 1,1.

A differenza delle Marche, il Veneto è un passo indietro nel cammino in direzione della zona arancione. Le terapie intensive non hanno raggiunto la soglia del 20% e si fermano al 19% (sono comunque in crescita rispetto al 18% di una settimana fa); così come i reparti non critici sono ancora lontani dalla soglia del 30% e dal 20% salgono al 22%

La percentuale di positività sui tamponi effettuati è passata dal 5 al 10%. L'indicatore di processo sulla capacità di monitoraggio della regione, invece, è al di sotto della soglia di qualità prevista, si avvisa nel monitoraggio. Dunque la valutazione di rischio non è ben valutabile, anche se potrebbe essere 'alta' visti i dati. 

Riassumendo, la situazione dei contagi è critica e simile a quella dell'Emilia Romagna. L'occupazione ospedaliera, però ancora permette alla regione la zona gialla. Un anno fa il Veneto era arancione con le intensive al 36%, i reparti non critici al 45% e 22.296 casi settimanali.

 

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