Zona bianca: i dati di Emilia Romagna, Marche e Veneto. Impennata dell'incidenza

Il monitoraggio settimanale indica che tutte le regioni italiane sono a rischio moderato. Italia: scende l'Rt a 1,57. Cresce anche l'occupazione delle terapie intensive

I dati del nuovo monitoraggio Iss in Emilia Romagna, Marche e Veneto

I dati del nuovo monitoraggio Iss in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Bologna, 6 agosto 2021 - Emilia RomagnaMarche e Veneto rimangono in zona bianca per un'altra settimana. Questo è quanto emerge dal monitoraggio settimanale pubblicato oggi dall'Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute. Da quanto emerge, tutte le regioni e province autonome italiane sono a rischio moderato. Sono 16 le regioni che riportano allerte di resilienza, ma nessuna avrebbe quelle che potrebbero far scattare un peggioramento della condizione di rischio. L'indice Rt nazionale, intanto, è sceso lievemente a 1,56 rispetto all'1,57 della scorsa settimana e sale da 58 a 68, l'incidenza settimanale dei casi ogni 100mila abitanti. Questo il dato più preoccupante.

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I dati del nuovo monitoraggio Iss in Emilia Romagna, Marche e Veneto
I dati del nuovo monitoraggio Iss in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Nonostante il rischio rimanga moderato, stando ai dati del nuovo report, tra il 26 luglio e il primo agosto, in Emilia Romagna, Marche e Veneto la situazione pandemica non migliora. Tanto che l'incidenza dei casi aumenta in tutte e tre le regioni, con il Veneto che tocca quota 91,11 casi ogni 100mila abitanti (la settimana scorsa erano 81,24). In Emilia Romagna peggiora la situazione negli ospedali, con il tasso di occupazione delle terapie intensive che passa dal 2 al 3% nel giro di una settimana. Preoccupante l'aumento dell'indice Rt delle Marche: negli ultimi sette giorni è passato da 1,08 a 2,29

Zona bianca Emilia Romagna, i dati del nuovo monitoraggio settimanale

Secondo i dati del nuovo monitoraggio settimanale pubblicato dall'Istituto superiore di Sanità, nel periodo 26 luglio-1 agosto in Emilia-Romagna sono cresciuti i valori sia dell'indice Rt, che dell'incidenza, che dell'occupazione delle terapie intensive. Rispetto alla settimana dal 19 al 25 luglio, l'indice Rt è salito dall'1,72 all'1,78 (con una forbice tra l'1,71 e l'1,86). Maggiore è stata la variazione dell'incidenza dei casi, che è passata da 65,89 a 78,91 positivi ogni 100mila abitanti. Peggiora in Emilia Romagna anche la situazione negli ospedali: il tasso di occupazione delle terapie intensive sale dal 2 al 3% in sette giorni, mentre l'occupazione delle altre aree mediche è al 4%. 

Per quanto riguarda i contagi, oggi in Emilia Romagna si sono registrati 717 nuovi casi, in salita rispetto ai 669 di ieri, giovedì 5 agosto 2021. I tamponi effettuati sono stati 28.084, in aumento rispetto ai 20.504 di giovedì. Il tasso di positività è al 2,6% e si è registrato un morto: una donna di 73 anni residente in provincia di Bologna. In totale, dall’inizio dell’epidemia i decessi in regione sono stati 13.287 Sul fronte degli ospedali, i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 22 (-2 rispetto a ieri), 263 quelli negli altri reparti Covid (-4).

Zona bianca Marche, i dati del nuovo monitoraggio settimanale

Nelle Marche, nel periodo 26 luglio-1 agosto, si registra un'impennata dell'indice Rt che sale fino a 2,29 (con una forbice tra 1,84 e 2,8). La scorsa settimana era all'1,08. Cresce anche l'incidenza dei casi che passa da 36,77 a 53,02 casi ogni 100mila abitanti. L'unico dato che rimane stabile è quello relativo alle terapie intensive: nell'ultima settimana il tasso di occupazione si mantiene infatti al 2%. Preoccupa l'occupazione delle aree mediche, che raggiunge quota 5%. 

Sul fronte della pandemia, sono stati 217 i nuovi casi Covid di oggi nelle Marche, mentre ieri, 5 agosto, se ne erano registrati 197. I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 2.809. Quelli fatti ieri sono stati invece 2.863. Il tasso di positività oggi è salito al 14%, contro il 12,1% di giovedì e l'11,1% di mercoledì. 

Zona bianca Veneto, i dati del nuovo monitoraggio

In Veneto, stando ai dati del report tra il 26 di luglio e il primo di agosto, preoccupa l'incidenza dei casi, che sale da 81,24 a 91,11 casi positivi ogni 100mila abitanti. Crescono anche i numeri negli ospedali, con il tasso di occupazione delle terapie intensive che raggiunge il 2% (nel monitoraggio di settimana scorsa era all'1%), stesso valore per le aree mediche. L'unico dato che si abbassa è l'indice Rt, che scende dall'1,97 all'1,65 (con una forbice tra l'1,59 e l'1,73). 

Nella giornata di venerdì 6 agosto, in Veneto si è registrata una leggera diminuzione dei nuovi contagi. Sono 564 i positivi trovati nelle ultime 24 ore. Su fronte degli ospedali, cresce il totale dei ricoveri: nelle aree non critiche sono 175 (+7), quelli nelle terapie intensive 20 (+2). Zero i decessi, dopo i 2 morti registrati nelle 48 ore precedenti; il totale delle vittime da inizio pandemia è fermo a 11.645.

Ricoveri e terapie intensive Covid in Italia

Riguardo i ricoveri negli ospedali, in Italia, nessuna Regione o Provincia autonoma supera questa settimana la soglia critica di occupazione dei posti letto per pazienti Covid in terapia intensiva o area medica. Tuttavia, secondo il monitoraggio all'esame della Cabina di regia, il tasso di occupazione in terapia intensiva è leggermente in aumento, al 3%, con i ricoverati che passano da 189 (del 27 luglio) a 258 (del 3 agosto). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale aumenta invece al 4% e i ricoverati passano da 1.611 (del 27 luglio) a 2.196 (del 3 agosto). 

Inoltre, ci sono tre regioni che vedono un aumento dell'1%, ovvero Marche, Piemonte e Sicilia, mentre altre due un calo dell'1%: Friuli Venezia Giulia, e Valle d'Aosta. Questa la situazione dell'occupazione dei posti in terapia intensiva nelle singole regioni, secondo il monitoraggio giornaliero dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas): Abruzzo (1%), Basilicata (1%), Calabria (3%), Campania (2%), Emilia Romagna (3%), Friuli Venezia Giulia (2%), Lazio (6%, in crescita dell'1%), Liguria (6%), Lombardia (2%), Marche (2%), Molise (3%), Pa di Bolzano (1%, con un calo dell'1%), Pa di Trento (1%), Piemonte (1%), Puglia (3%), Sardegna (10%), Sicilia (5%, con il +1%), Toscana (4%), Umbria (2%), Valle d'Aosta (0%) e Veneto (2%).

Variante Delta: prevalente in Italia ed Europa

La variante delta del virus SarsCoV2 è ormai largamente prevalente in Italia, ma è dominante anche nell'Unione Europea, così come è associata a un aumento del numero di nuovi casi di infezione anche in altri paesi con alta copertura vaccinale. Per prevenire un'ulteriore diffusione, si avverte, è fondamentale il completamento dei cicli di vaccinazione, oltre a un capillare tracciamento e contenimento dei casi, mantenere elevata l'attenzione ed applicare misure e comportamenti di cautela.

Bonaccini: pochi ricoveri in terapia intensiva

"Dobbiamo fare per bene, perché dalla pandemia non siamo usciti", ha detto il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e strumenti come il Green pass "servono proprio a non chiudere ancora". I contagi, ha poi sottolineato, "stanno crescendo ma per fortuna, almeno in Emilia-Romagna, nelle terapie intensive (i ricoveri, ndr) crescono pochissimo, e sono tutte persone non vaccinate - quindi anche questo dovrebbe essere un richiamo a vaccinarsi - così come nei reparti Covid stanno crescendo dopo mesi di calo, ma la gran parte sono persone non vaccinate o vaccinate con la prima dose".

Acquaroli: "Niente allarmismi, restiamo in zona bianca"

"Le Marche in zona rossa? Una notizia falsa, informazioni del genere provocano solo danni economici per la nostra regione". Così il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha risposto alla mappa dell'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ieri ha sentenziato che le Marche sarebbero da zona rossa. "Le Marche al momento, seppure con un numero di contagi in aumento rispetto alle settimane passate, sono anche fuori dal rischio zona gialla", ha ribadito il presidente tramite un post sul suo profilo Facebook. Nonostante le smentite di Acquaroli, nel suo nuovo monitoraggio per il periodo 28 luglio-3 agosto, la Fondazione Gimbe ha confermato l'aumento dei nuovi casi (51,2%) nella regione e anche degli attualmente positivi ogni 100mila abitanti rispetto alla settimana precedente (143).

L'altro ieri invece Il governatore aveva chiarito a margine del Consiglio regionale: "È chiaro l'alto tasso di crescita dei contagi che si sta verificando, che in un numero assoluto non è tantissimo ma si passa da 40-50 positivi al giorno a 100-150; in due settimane c'è stato un incremento notevole, è innegabile, ma i ricoveri nelle terapie intensive e negli altri reparti sono sotto controllo, rispetto al numero dei positivi registrati".

Zaia: "Restiamo in zona bianca"

I ricoveri sono in aumento anche in Veneto, ma il presidente Luca Zaia dice che la regione rimarrà in zona bianca. "Tranquillizziamo i veneti, noi restiamo in zona bianca, alla luce dei nuovi parametri". Con i parametri precedenti, invece, "noi oggi saremmo tranquillamente in zona arancione, avremmo già i negozi, chiusi e tutto il resto. Perché saremmo passati già prima in zona gialla, e se ci fosse ancora il parametro Rt, con 700-800 contagiati al giorno, saremmo schizzati in zona arancione, con le chiusure, ma allo stesso tempo con ospedali pressoché vuoti. Non saremo scienziati, ma abbiamo fatto il bene della comunità".

Indice Rt Regioni

Abruzzo 1.23 Basilicata 1.62 Calabria 1.54 Campania 1.2 Emilia-Romagna 1.78 Friuli Venezia Giulia 1.62 Lazio 1.24 Liguria 1.94 Lombardia 1.39 Marche 2.29 Molise 0.31 Piemonte 1.93 Provincia autonoma di Bolzano 1.18 Provincia autonoma di Trento 1.85 Puglia 1.7 Sardegna 1.35 Sicilia 1.63 Toscana 2.09 Umbria 1.94 V.d'Aosta 1.66 Veneto 1.65

Zona gialla

Una regione passa in zona gialla se, superata l'incidenza di 50 casi per 100mila abitanti, si verifica una delle seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è superiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è oltre il 10 per cento.

Zona arancione

Per passare da giallo ad arancione, invece è necessario che si verifichi un'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100mila abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla.

Zona rossa

Infine si passa da arancione a rosso in presenza di un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100mila abitanti e se si verificano entrambe le condizioni successive: tasso di occupazione dei posti letto in area medica superiore al 40 per cento; tasso di occupazione in terapia intensiva superiore 30 per cento.