Zona gialla: Emilia Romagna, Marche e Veneto non rischiano

Approfondimento sui tre parametri decisionali per il cambio colore: incidenza, terapie intensive e reparti non critici. Domani il nuovo monitoraggio dei dati Covid

Gli ultimi dati sulla pandemia

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Bologna, 12 agosto 2021 - L'Italia rimarrà tutta in zona bianca, anche dopo ferragosto. Si tira così un sospiro di sollievo, visto che si era parlato di zone gialle nel mese di agosto. Ci sono però quattro regioni che rischianoSicilia, Sardegna, Calabria e Lazio. Questo perché hanno un'incidenza alta (superiore a 100) e anche gli ospedali hanno percentuali di occupazione di allerta.

Aggiornamento: Monitoraggio Iss oggi, i dati di Emilia Romagna, Marche e Veneto: Rt Italia 1.27

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Emilia Romagna, Marche e Veneto rimarranno bianche. È domani (venerdì) il giorno in cui esce il nuovo monitoraggio dei dati Covid-19 da parte del Ministero della Salute (il monitoraggio precedente aveva segnalato un'impennata dell'incidenza), ma già si può prevedere che il cambio colore non sia vicino per le tre regioni, attraverso i dati dell'incidenza e dell'occupazione ospedaliera.

Emilia Romagna: incidenza vicino a 100

In Emilia Romagna l'incidenza è a quota 95 e si sta avvicinando a 100 nuovi casi per 100mila abitanti. Si tratta di una soglia di allerta, perché uno dei parametri per passare in zona gialla è un'incidenza superiore ai 50 casi. Con le nuove regole varate dal Ministero della Salute, per il cambio colore servirebbe che anche le terapie intensive superassero il 10% di occupazione e i reparti Covid non critici il 15%. Dati che la regione non raggiunge, perché, in base ai dati Agenas, le terapie intensive sono occupate per il 4% e i reparti non critici sono al 5%. Per questo, anche in caso di ulteriore salita dell'incidenza, per ora non si parla di zona gialla. 

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Marche: reparti covid al 4%

Le Marche hanno un'incidenza di 78, quindi superiore a 50 casi per 100mila abitanti. Ma anche in questa regione, l'occupazione ospedaliera non è in crisi, anzi. Le terapie intensive sono al 3%, mentre i reparti non critici sono al 4%. Cifre ancora lontane dai livelli che servirebbero per entrare in zona gialla (10% di occupazione per le terapie intensive e 15% per i reparti non critici). Sono poi in leggero calo i nuovi contagi, secondo l'ultimo bollettino di oggi.

Veneto: terapie intensive al 2%

La situazione del Veneto, per ora, è simile a quella dell'Emilia Romagna, con la differenza che l'occupazione ospedaliera ha cifre più basse. L'incidenza, però, è vicina a 100 casi per 100mila abitanti, cioè 83,8. Le terapie intensive sono al 2%, i reparti Covid non critici sono occupati al 3%. 

Secondo i dati dell'ultimo bollettino Covid, inoltre, si sono registrati nelle ultime 24 ore 583 nuovi casi, con 13.004 persone attualmente positive, è c'è una vittima. I ricoveri in terapia intensiva sono 24, quelli negli altri reparti sono 146. L'Rt invece è a 1,16.  Il presidente di Regione, Luca Zaia, inoltre ha precisato in conferenza stampa. "Confermo che il Veneto resterà in zona bianca".

I dati in Italia

In base ai dati Agenas degli ultimi giorni, si rileva che in 7 regioni italiane cresce l'occupazione di posti letto nei reparti non critici, cioè in Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Molise, Puglia e Sicilia. Così come cresce l'incidenza settimanale dei casi, con 3 regioni che superano quota 100, ovvero Sardegna, Sicilia e Toscana. Poi ci sono ben 12 regioni con un'incidenza tra 50 e 100.

Zona gialla

Una regione passa in zona gialla se, superata l'incidenza di 50 casi per 100mila abitanti, si verifica una delle seguenti condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è superiore al 15 per cento oppure il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva è oltre il 10 per cento.

Zona arancione

Per passare da giallo ad arancione, invece è necessario che si verifichi un'incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 150 ogni 100mila abitanti e aver contestualmente superato i limiti di occupazione dei posti letto di area medica e terapia intensiva prevista per la zona gialla.

Zona rossa

Infine si passa da arancione a rosso in presenza di un'incidenza pari o superiore a 150 casi per 100mila abitanti e se si verificano entrambe le condizioni successive: tasso di occupazione dei posti letto in area medica superiore al 40 per cento; tasso di occupazione in terapia intensiva superiore 30 per cento.