Zona gialla oggi: cosa si può fare

Scatta il cambio di colore anche per Emilia Romagna, Marche e Veneto. In Italia solo cinque regioni arancioni. Riaprono bar e ristoranti, consentiti anche gli spostamenti fra comuni. Ecco le regole

Con il ritorno in zona gialla pronti a riaprire bar e ristoranti

Con il ritorno in zona gialla pronti a riaprire bar e ristoranti

Bologna 1 febbraio 2021 - E' come un nuovo inizio. Tornano da oggi in zona gialla Emilia Romagna, Marche e Venetocome tante altre regioni italiane (solo 5 quelle ancora vestite di arancione). Un nuovo cambio di colore, ma anche di regole per quanto riguarda spostamenti, visite a parenti o amici, attività di ristorazione, cultura e sport.

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Nonostante i frequenti e repentini cambi di colore a cui ci siamo ormai abituati, sono ancora diverse le domande e i dubbi sulle norme da seguire, zona per sona. Quanto alla ritrovata zona gialla, ricordiamo qui passo per passo, cosa si può fare e cosa no.

Quali regioni sono in zona gialla? Ecco l'elenco

In quasi tutta Italia si allentano le restrizioni, ad eccezione di 5 regioni: Umbria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano. Ma ieri il ministro Speranza ha subito messo in guardia: "Zona gialla non significa scampato pericolo. Serve ancora la massima prudenza se non vogliamo tornare indietro rispetto ai passi avanti delle ultime settimane".

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Spostamenti

Ci si può spostare tra le 5 e le 22, all'interno della propria Regione o Provincia autonoma, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Resta in vigore anche il cosiddetto 'coprifuoco': dalle 22 alle 5 ci si può spostare solo per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, portando con sé l'autocertificazione. Verso altre regioni, quando sono consentiti Gli spostamenti verso altre Regioni, diverse dalla stessa Emilia Romagna, dalle Marche e dal Veneto, o verso Province autonome sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Anche questi devono essere motivati dall'autocertificazione.

Visite a parenti o amici

Si potrà andare a trovare parenti e amici, ma una sola volta al giorno. In Emilia-Romagna, Marche e Veneto è consentito quindi spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata della stessa Regione o Provincia autonoma (rispettando sempre il coprifuoco tra le 5 e le 22), a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

In auto Il numero di passeggeri  varia a seconda dei posti della vettura. È possibile viaggiare con persone non conviventi purché sia presente il solo guidatore nella parte anteriore della vettura e due passeggeri al massimo per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori, con obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina.

Zona gialla, ma fino a quando?

Riaprono bar e ristoranti

Serrande finalmente su per i localiÈ possibile consumare cibi e bevande all'interno dei bar, dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione, dalle 5 alle 18. Negli stessi orari è consentita, senza restrizioni, la vendita con asporto di cibi e bevande. La vendita con asporto è possibile anche dalle 18 alle 22, ma è vietata in questa fascia oraria agli esecenti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario.

Centri commerciali

Nelle giornate festive e prefestive restano comunque chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole. Vanno comunque rispettate le norme sul distanziamento, sugli ingressi scaglionati e sulla sosta nei locali solo per il tempo necessario all'acquisto dei beni.

Negozi al dettaglio

I negozi sono aperti, le attività commerciali al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interpersonale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionato e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni. Resta l'obbligo nei locali pubblici e aperti al pubblico, nonché in tutti gli esercizi commerciali di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente, sulla base dei protocolli e delle linee guida vigenti.

Musei e cultura

Il ritorno in zona gialla toglie il lucchetto anche alla cultura, almeno a quella delle sale museali. Il servizio per i visitatori è assicurato, dal lunedì al venerdì, con esclusione dei giorni festivi, con modalità di fruizione contingentata e nel rispetto delle misure anti-Covid. Alle stesse condizioni sono aperte al pubblico anche le mostre.

Mascherina, quando usarla

L'uso del dispositivo di protezione individuale resta obbligatorio sempre, appena si esce di casa. Fanno eccezione i bambini con età inferiore a sei anni, le persone che stanno svolgendo attività sportiva e quelle con patologie o disabilità incompatibili con il suo uso. Nel caso, poi, di momentaneo abbassamento della mascherina per consumare cibo o bevande o per fumare, dovrà in ogni caso essere rispettata la distanza minima di un metro, salvo quanto disposto da protocolli o specifiche previsioni maggiormente restrittive.

Sport in zona gialla, cosa si può fare

Sport individuale È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto, anche in aree attrezzate e parchi pubblici (se aperti).

Palestre, piscine e centri sportivi Restano sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori. L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte all’aperto in centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento.

Eventi Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni ‒ di livello agonistico e riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) o dal Comitato italiano paralimpico (CIP) ‒ riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni e muniti di tessera agonistica, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva.

Sci Sono chiusi gli impianti nei comprensori sciistici; possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP) e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni.

"Cimone, se non riapriamo gli impianti sarà il tracollo"

Le ipotesi sulla riapertura Con mascherine Ffp2 e uso contingentato delle seggiovie gli impianti di sci potrebbero aprire tra poco più di due settimane. Le Regioni rilanciano la loro controfferta al Governo sulla ripartenza in sicurezza dal prossimo 15 febbraio, presentando delle nuove linee guida. Le proposte recepiscono di fatto le ultime osservazioni fornite il 15 gennaio scorso dal Comitato Tecnico Scientifico, che a breve sarà chiamato a dare il suo parere sull'ultimo documento dei governatori. A confermare l'unità di intenti è anche il ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, il quale dopo la riunione con le Regioni spiega che l'obiettivo è quello di "provare a costruire un percorso condiviso che consenta la riapertura con la massima sicurezza entro il termine del Dpcm in vigore".