Zona gialla: si studia la riapertura di bar e ristoranti. Il protocollo

Dehors, prenotazioni, distanza obbligatoria: ecco le regole a ci si lavora per la ripartenza graduale. Resta il nodo del quando. La ministra Gelmini ad Ancona: "Il mese clou sarà maggio"

I ristoranti potrebbero riaprire almeno a pranzo

I ristoranti potrebbero riaprire almeno a pranzo

Bologna, 12 aprile 2021 - Prove tecniche di riapertura, che si chiami zona gialla o no. E' forte la pressione di varie parti della maggioranza per arrivare almeno alla definizione di un programma che delinei la ripartenza: Forza Italia, Lega e Italia Viva stanno premendo sul Governo in questo senso. Ristoranti, bar, cinema, musei, ma anche settori che prevedono lo spostamento in massa di persone come le fiere e, naturalmente, il turismo.

Ne ha parlato anche oggi Mariastella Gelmini, durante la sua visita nelle Marche (video), ministro per i Rapporti con le Regioni: "Il mese delle riaperture sarà maggio, ne parleremo in Consiglio dei Ministri il 20 aprile:valuteremo la possibilità, sulla base dei contagi e dell'andamento del piano vaccinale, di qualche segnale di apertura già da aprile; ma maggio sarà il mese della ripartenza".

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Comunque vada, fine aprile o minizio maggio che sia, i primi della lista delle riaperture dovrebbero essere bar e ristoranti. Si va verso il bel tempo - grande carta vincente - e l'idea è quella di sfruttare al massimo i tavoli all'aperto. Il via libera, inizialmente, sarebbe soltanto per l'ora di pranzo, con il ritorno all'asporto e alla consegna a domicilio già nelle prime ore del pomeriggio (dalle 15 o dalle 16) in modo da evitare in ogni modo gli assembramenti da movida all'ora dell'aperitivo, anche anticipata. 

Per incentivare l'uso dei dehors, agli esercenti potrebbe essere offerto un forte sconto sulla tassa di occupazione pubblica. Un provvedimento a cui forse sarebbe bene affiancare a anche uno snellimento delle procedure burocratiche che disincentivano soprattutto le attività più piccole.

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La prima regola è: prenotazione. In questo modo, si può dare il tempo al personale di sala di organizzare i tavoli in modo da rispettare tutte le indicazioni. Poi, naturalmente mascherine obbigatorie per i camerieri e per i clienti quando non stanno consumando.

Poi, ovvio, il distanziamento: almeno un metro. Al tavoli non più di quattro persone. A meno che non si parli di nuclei già conviventi. Potrebbero tornare in voga anche le barriere di plexiglas, che però tanti dubbi sollevano tra alcuni esperti. 

Infine, il pagamento con carta di credito o bancomat. Il che significa evitare quanto più possibile l'uso di banconote, vettori di virus e batteri incredibilmente prolifici.

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