Zona gialla lontana, ma salgono i dati Covid in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Si rafforza l'incidenza nelle tre regioni: superata la soglia dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Su anche i casi settimanali con percentuali dei tamponi positivi in crescita. L'analisi approfondita dell'ultimo monitoraggio

Covid: i dati dell'ultimo monitoraggio con i parametri aggiornati

Covid: i dati dell'ultimo monitoraggio con i parametri aggiornati

Bologna, 14 novembre 2021 - Anche per questa settimana la curva pandemica del Covid in Italia è in salita. Con una crescita costante e un andamento proporzionale tutti i parametri, secondo l’ultimo monitoraggio del Ministero della Salute, sono in aumento, anche terapie intensive e reparti non critici. Le prime sono passate dal 4 al 5%, i secondi dal 5 al 6%. Quelli degli ospedali rimangono, però, dati in media, ancora, piuttosto bassi. È stato così accertato che nessuna regione abbia lasciato la zona bianca. 

Zona gialla: le regioni a rischio e quando scatta il cambio di colore

Covid: i dati dell'ultimo monitoraggio con i parametri aggiornati
Covid: i dati dell'ultimo monitoraggio con i parametri aggiornati

Sono 20 le regioni e provincie autonome classificate a rischio moderato. La Calabria è l'unica ad essere passata al rischio basso. L'incidenza settimanale a livello nazionale che era già al di sopra della soglia di 50 casi settimanali per 100mila abitanti la settimana scorsa, con un valore di 51, ora è a 62, mentre l'indice Rt nazionale è salito da 1.15 a 1.21.

I dati Covid di Emilia-Romagna, Marche e Veneto sono in aumento anche in questo monitoraggio. L'incidenza ha superato i 50 casi ogni 100mila abitanti, in Veneto si avvicina addirittura a 100. E si ricorda che l'incidenza superiore a 50 casi e le terapie intensive uguali o superiori al 10% con i reparti covid al 15% possono causare il passaggio in zona gialla.

Prendiamo ora in esame il monitoraggio numero 78 del Ministero della Salute, con i dati Covid-19 della settimana dall'1 al 7 novembre. (Qui l'analisi del monitoraggio precedente, il numero 77).

Emilia Romagna

Il monitoraggio dei dati Covid regionali restituisce un'allerta. È in aumento la percentuale dei tamponi positivi al Coronavirus, escluse per quanto possibile le attività di screening. In concreto l'Emilia Romagna è passata dal 5 al 6%. E, in effetti, i contagi settimanali sono arrivati a essere 3.095. Non erano così tanti da un po', precisamente dalla settimana tra la fine di agosto e inizio settembre (in cui se ne erano registrati 3.412). Finora erano sempre stati circa 2mila. 2.534 dal 25 al 31 ottobre e 2.073 nella settimana 18-24 ottobre.

In su anche l'incidenza: 69.62. Una vera e propria scalata, dal valore di 57 della settimana prima e di 46.63 della settimana ancora prima. Inoltre, il valore in tempo reale che si riferisce alla settimana dal 5 all'11 novembre si avvicina pericolosamente a 100 ed è di 87.7. 

Ma le buone notizie sono due. Anche se l'occupazione di terapie intensive e reparti non critici è passata dal 4 al 5%, è ancora un dato positivo, perché non alto. In più l'indice Rt è calato leggermente e da 1.22, ora è a 1.18.

Come le settimane scorse, la valutazione di impatto sugli ospedali è 'bassa' e sono 'moderate' le valutazioni di probabilità di diffusione dell'epidemia e la classificazione complessiva di rischio. Come sappiamo, la variante delta è molto contagiosa, ma la vaccinazione contribuisce a mantenere bassi i ricoveri e a non mettere in rischio di vita le persone che si contagiano, pur essendo vaccinate. 

Marche

Le terapie intensive finalmente scendono, pur mantenendo un'occupazione più alta rispetto alle altre due regioni: si è passati da 10 a 9%. Continuano, invece, a salire i reparti Covid non critici: 7%, contro il 6% della settimana scorsa. Male l'incidenza che, se la settimana scorsa rimaneva sotto la soglia dei 50 casi, ora è passata ben al di sopra: 63.81, con un picco di 88.1 nella settimana 5-11 novembre.

Anche nelle Marche c'è l'allerta sul numero dei tamponi: è in salita la percentuale dei positivi al Coronavirus, dal 4 al 5%. Per questo i casi settimanali sono saliti a 958, contro i 683 dal 25 al 31 ottobre e i 604 della settimana 18-24 ottobre.

Infine l'indice Rt è salito da 1.12 a 1.23. Nonostante la curva pandemica marchigiana sia tutta in salita, i parametri sono in linea con il periodo e con i dati nazionali. Le valutazioni di probabilità di diffusione dell'epidemia e la classificazione complessiva di rischio rimangono 'moderate', come rimane 'basso' l'impatto sugli ospedali. 

Vista la crescita dell'incidenza, si dovrà continuare a monitorare l'occupazione ospedaliera.

Veneto

Sale tutto anche in Veneto. L'incidenza da 60.3 del monitoraggio precedente, ora è a 86.29. Ma il dato della settimana 5-11 novembre sfonda quota 100 casi e arriva a 115.3. I contagi settimanali sono stati 4.187 (2.926 nella settimana 25-31 ottobre, 2.583 nella settimana 18-24 ottobre). Non si vedevano più di 4mila contagi da fine agosto. Su l'Rt da 1.1 a 1.23.

Se il punto forte del Veneto è stata, di solito, la bassa occupazione ospedaliera, ora è in crescita anche quella, anche se non di troppo. Le terapie intensive, nel corso di una settimana sono passate dal 4 al 6%, i reparti non critici, invece, dal 3 al 4%. La valutazione di impatto sugli ospedali, però, è ancora 'bassa'. Così come sono ancora 'moderate' la probabilità di diffusione dell'epidemia e la classificazione complessiva di rischio

Si dovrà vedere se la crescita dell'incidenza si porterà dietro altre conseguenze, perché per il Veneto rimane quello il dato più importante da controllare.