Zona rossa: Emilia Romagna studia strette locali. La variante inglese dilaga

Preoccupa la situazione nel Bolognese, il sindaco chiude le scuole a San Benedetto Val di Sambro. Bonaccini: "Ulteriori restrizioni saranno concordate con gli esperti e gli amministratori locali"

La zona rossa si caratterizza per regole più restrittive

La zona rossa si caratterizza per regole più restrittive

Bologna, 23 febbraio 2021 - Contagi in aumento e il presidente della Regione, Stefano Bonaccini è pronto a correre ai ripari, varando nuove zone rosse. "Non ci tireremo indietro – ha spiegato – e non escludiamo, dove ci sia un aumento dei contagi, di prendere provvedimenti ulteriormente restrittivi nelle prossime ore, nel caso ce ne fosse l’esigenza, come sempre abbiamo fatto e sempre di concerto con amministratori locali e in accordo con quello che le Ausl ed esperti ci consigliano. Siamo pronti ad applicare zone rosse dove ce ne sia la necessità e sempre sentendo i sindaci".

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Il governatore, durante la presentazione di 116 progetti in Emilia Romagna nei Comuni maggiormente colpiti dalla prima ondata di Coronavirus, ha poi parlato della situazione di San Benedetto Val Di Sambro nel Bolognese, dove il sindaco Alessandro Santoni ha firmato un’ordinanza per chiudere le scuole a seguito al focolaio esploso in paese. La velocità di contagio sarebbe dovuta alla variante inglese del Coronavirus. "Nel caso fosse necessario sarà prevista una zona rossa – ha spiegato Bonaccini –, ma prima verranno effettuati tamponi a tappeto a San Benedetto, soprattutto sulla popolazione degli studenti". Nel Bolognese, intanto, è allarme contagi: sono intorno ai 500 al giorno, e la variante inglese è presente in 7 casi su 10.

Aumentano i ricoveri e l’Ausl sta procedendo alla riconversione di alcuni letti per aumentare i posti Covid. La situazione è simile nei numeri a quella che si era verificata nel dicembre scorso sempre nel Bolognese. Le varianti sono presenti in diverse parti della provincia e questo complica il lavoro dell’Ausl.

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Il governatore ieri ha spiegato che sta seguendo da vicino ogni situazione a rischio e ha sottolineato che ci sono anche buone notizie per quanto riguarda i Comuni più colpiti dalla prima onda di Coronavirus. "Abbiamo finanziato 116 interventi decisi direttamente nei territori interessati – ha spiegato –. Si parla di 26 milioni di euro stanziati dalla Regione: 12,5 milioni a testa per le province di Piacenza e Rimini e 1 milione di euro per il Comune di Medicina. Risorse – con contributi compresi in media tra l’80 e il 95% del costo ammissibile – che generano un investimento complessivo di quasi 35 milioni di euro". Tra gli interventi previsti la riqualificazione e la messa in sicurezza delle scuole; manutenzione e adeguamento della viabilità e del verde pubblico; restauro di palazzi pubblici, monumenti, chiese, impianti sportivi.

Nel Riminese , ad esempio, verrà effettuato l’adeguamento funzionale e ambientale del Lungomare Spadazzi a Miramare di Rimini, nonché la riqualificazione e pedonalizzazione del Lungomare Rimini-Torre Pedrera, Rimini-Viserba, Rimini-Rivabella e Rimini-Viserbella. Nel Piacentino, invece, da segnalare, tra gli altri, l’intervento proposto dalla Provincia per la realizzazione del primo lotto della Ciclovia Vento, nel tratto Piacenza (località Fossadello)-Cremona, e quelli del Comune capoluogo per la manutenzione del verde pubblico e il rifacimento della rete stradale. Sempre sul fronte della viabilità sono stati finanziati i progetti dei Comuni di Agazzano, Besenzone, Borgonovo Val Tidone, Castel San Giovanni, Castell’Arquato, Gossolengo, Lugagnano Val D’Arda, Pontenure, Vigolzone e Villanova sull’Arda.