Zona rossa fino a quando: gli ultimi dati di Emilia Romagna, Marche e Veneto

I colori, nelle tre regioni lockdown almeno fino al 28 marzo: l'analisi e i numeri. Come procede, intanto, la pandemia negli ospedali

Zona rossa: i dati sugli ospedali in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Zona rossa: i dati sugli ospedali in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Bologna, 19 marzo 2021 – Emilia-Romagna, Marche e Veneto sono diventate rosse lunedì 15 marzo e lo rimarranno per almeno due settimane. Il prossimo esame per verificare il cambio colore sarà venerdì 26 marzo, quando usciranno i nuovi dati regionali del monitoraggio del Ministero della Salute. Sarà, quindi, da lunedì 29 che sarà possibile vedere cambiamenti di colori per le tre Regioni, ma tutto dipende da come evolverà la pandemia. Senza dimenticare, poi, che Pasqua sarà in lockdown e tutta Italia si colorerà di rosso il 3, il 4 e il 5 aprile.

Aggiornamento Zona rossa a Pasqua? Per Emilia Romagna e Marche poche speranze

Colori regioni oggi: la mappa d'Italia sempre più colorata di rosso

Intanto, a che punto è la situazione epidemica? Migliora o peggiora? In attesa del prossimo monitoraggio, che uscirà questa sera, approfondiamo i dati sugli accessi ai pronto soccorso, ricoveri e sull’occupazione delle terapie intensive e dei reparti Covid non critici in Emilia-Romagna, Marche e Veneto. Sono, infatti, questi i dati che più fanno parlare in questi giorni e si potrebbe non parlare di ritorno in zona arancione fino a dopo Pasqua. 

L'ultimo monitoraggio: i parametri di Emilia-Romagna, Marche e Veneto

Terapie intensive

Posti letto di terapia intensiva per 100mila abitanti
Posti letto di terapia intensiva per 100mila abitanti

Rispetto a una settimana fa, si nota un generale peggioramento dell’occupazione delle terapie intensive. Se a livello nazionale la percentuale dei posti letto occupati, il 10 marzo, era al 31%; il 17 marzo è salita al 37%. Gravi i dati dell’Emilia-Romagna che passa dal 44% al 50%, ma anche delle Marche, che salgono da 46% a 57%. Rimane bassa l’occupazione delle terapie intensive venete, nonostante anche qui si registri una crescita: dal 15% al 19%. Su un totale di pazienti Covid a livello regionale, c’è una percentuale che entra in terapia intensiva. Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, al 17 marzo, in Italia l’11.1% delle persone affette da Coronavirus vengono ricoverate. Rispetto a questo dato, più alte sono le percentuali di ricovero di Marche e Veneto: rispettivamente 15.1% e 12.5%. Più bassa l’Emilia-Romagna: 9.7%.

Terapie intensive, proiezione a sette giorni

Come evolverà la situazione delle terapie intensive? Nemmeno questi dati sono incoraggianti. Se in Emilia-Romagna il 17 marzo ci sono stati 381 ricoveri e il 18 marzo 385 (+4) (vedi bollettino Covid Emilia-Romagna del 18 marzo), tra sette giorni, cioè il 25 marzo, l’agenzia nazionale prevede un incremento fino a 410/420 ricoveri. In salita anche le proiezioni per le Marche: dai 133 ricoveri del 17 marzo e i 139 (+6) del 18 (vedi bollettino Covid Marche), si arriverà probabilmente a 150 tra una settimana. In Veneto, invece, dai 207 dell’altro ieri e i 211 (+4) di ieri (vedi bollettino Covid Veneto del 18 marzo), a circa 220/230.

Reparti Covid non critici

In crescita anche le occupazioni dei reparti Covid. In Italia il 10 marzo, i posti letto erano occupati al 35%. Al 17 marzo lo sono al 40%. In Emilia-Romagna il passaggio è da 48% a 55%, mentre peggiora sempre di più nelle Marche, in cui questo tassello è debole da settimane: da 56% a 64%. Meno problemi in Veneto. La percentuale sale da 18% a 22%, ma sono dati positivi, rispetto alla media nazionale. Riguardo le percentuali di pazienti ospedalizzati rispetto al totale delle persone positive al Coronavirus, la media nazionale è del 5.5%. Di poco più alta quella dell’Emilia-Romagna (5.6%), più bassa quella del Veneto (4.2%). Le Marche, invece, hanno un 8.7%.

Accessi al pronto soccorso per Covid

Se l’occupazione ospedaliera preoccupa, rimangono stabili gli accessi al pronto soccorso per casi sospetti di Covid-19. In Emilia-Romagna, in realtà, si nota un miglioramento. Il monitoraggio dell’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali riporta che al 10 marzo la percentuale di accesso ai pronto soccorso di persone sospettate di aver contratto il Covid era il 16%. Otto giorni dopo è scesa al 13.09%. In discesa anche le dimissioni dal pronto soccorso con codice rosso: da 11.14% a 7.61%. Un miglioramento, però, che non vale per Marche e Veneto. In una settimana gli accessi al pronto soccorso delle Marche registra un aumento da 16.93% a 20.93% di casi sospetti Covid. Le dimissioni con codice rosso, invece, passano da 5.17% a 6.76%. Situazione in equilibrio anche per il Veneto. L’accesso di casi sospetti per Covid-19 era al 31.93% l’11 marzo, al 31.6% il 17 marzo. Le dimissioni per triage rosso sono state, rispettivamente, il 5.78% e il 5.61% delle dimissioni totali.