Zona rossa Marche: Ancona in lockdown

Il governatore Acquaroli ha firmato l'ordinanza: zona rossa dal 3 al 5 marzo. Poi un nuovo provvedimento

Ancona diventa zona rossa fino al 5 marzo

Ancona diventa zona rossa fino al 5 marzo

Ancona, 2 marzo 2021 - Ancona e la sua provincia diventano zona rossa. Il presidente della Regione Francesco Acquaroli ha firmato l'ordinanza dopo un incontro con le parti sociali e le amministrazioni locali. Il provvedimento sarà valido dalle 8 di domani, 3 marzo, alle 24 del 5 marzo. "Vi comunico che ho firmato l'ordinanza per cui da domani mattina, 3 marzo, dalle ore 8, la provincia di Ancona passerà in zona rossa. - scrive su Fb Acquaroli - Il provvedimento sarà valido fino alla scadenza del Dpcm in vigore, cioè venerdì 5 marzo. Per il periodo successivo emaneremo un nuovo provvedimento, non appena sarà noto il testo definitivo del nuovo Dpcm che entrerà in vigore da sabato 6 marzo".

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Restano quindi in vigore, fino al 5 marzo, le misure dell’ordinanza precedente in merito alla didattica a distanza, che stabiliscono la Dad al 100% per le scuole superiori (secondarie di secondo grado) di tutta la regione e le classi seconde e terze delle scuole medie (secondaria di primo grado) delle province di Ancona e Macerata. Occorrerà sempre far uso dell'autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento e nel territorio regionale è fortemente raccomandato rispettare rigorosamente il divieto di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, all’interno e nelle adiacenze di qualsiasi tipologia di attività e nelle aree pubbliche e private ad uso pubblico.

Verrà comunque mantenuto attivo il monitoraggio su tutte le province regionali con particolare attenzione alla provincia di Macerata al fine di analizzare l’andamento epidemiologico nei prossimi giorni e rilevare eventuali incrementi significativi degli indicatori funzionali al monitoraggio dell’andamento epidemico. Infatti, oggi era emerso che anche 12 Comuni del Maceratese rischiavano la zona rossa Esanatoglia, Sarnano, Montecosaro, Cingoli, Matelica, Pollenza, Montefano, Porto Recanati, Recanati, Civitanova, Morrovalle e Castelraimondo.

Il sindaco di Ancona aveva già chiuso le scuole

Questo provvedimento non era certo inaspettato, poichè l’avanzata del virus è impetuosa e il governatore delle Marche, nella tarda serata di ieri, aveva sciolto gli ultimi dubbi: "Siamo pronti a istituire la zona rossa per la provincia di Ancona e forse anche per una parte o per tutta la provincia di Macerata".

La Regione sperava di ottenere qualche risultato dai precedenti provvedimenti restrittivi, ma così non è stato. "Siamo a due settimane dalla chiusura dei confini provinciali per Ancona e a una settimana di arancione. Evidentemente non basta. Domani esamineremo gli ultimi dati, poi procederemo con l’ordinanza", aveva detto sempre Acquaroli.

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Poche ore prima, nel pomeriggio di ieri, era stata la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, ad anticipare un provvedimento da zona rossa ordinando la chiusura di tutte le scuole (compresi nidi e scuole d’infanzia, pubbliche e private) da oggi fino a domenica 14 marzo. "Capisco i disagi per le famiglie – ha scritto la sindaca su Facebook – ma il provvedimento è urgente e necessario".

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Vaccino Covid insegnanti Marche: caos nelle prenotazioni

Intanto, il primo giorno della vaccinazione del personale della scuola è scivolato via quasi nel nulla. Le decine di insegnanti e dipendenti della scuola che aspettavano il primo marzo come data fondamentale per il loro lavoro sono rimasti delusi. Anzi non ci sono quasi andati: nessun vaccinato a Fano, uno solo ad Ancona nella mattinata, più altri quattro nel pomeriggio. Dodici sia a Macerata che a Civitanova. Dovevano essere almeno settanta per ognuno dei punti vaccinali marchigiani, sono stati ben meno della metà. I professori battuti dai grandi anziani nelle prenotazioni.

Un pasticcio di cui l’Asur si è accorta solo ieri mattina quando ha scoperto di avere tutti i posti delle prenotazioni occupati ma non da professori e bidelli, bensì, da over 80. Il perché lo spiega la direttrice generale Nadia Storti: "Una volta attivata la piattaforma docenti hanno finito con il prenotare su questa anche gli over 80 ritardatari. Questo ha provocato l’inghippo che però risolveremo in fretta». Intanto il personale Asur è dovuto correre ai ripari recuperando più dosi di Pfizer per gli over 80 e lasciando per oggi Astrazeneca. C’è ancora lavoro da fare per gli esperti digitali delle Poste, che gestiscono, dopo accordo col governo, il sistema delle prenotazioni. Qualcosa non ha funzionato ma si metterà a posto per domani. Sotto con i docenti prof e poi toccherà alle forze dell’ordine.

"In realtà avevamo già previsto una giornata – prosegue Nadia Storti – che non poteva essere fatta con grandi numeri. Servirà per organizzarsi per il numero di dosi da tenere a disposizione. Pochi insegnanti rispetto al previsto? Aspettavamo quelli che si sono prenotati per la giornata. Una volta aperta la piattaforma sulla stessa hanno continuato a prenotarsi anche gli anziani che hanno occupato dei posti. Quando si fanno test, si fanno con numeri piccoli, se c’è qualcosa da modificare non possiamo farlo con migliaia di persone". Alla base del disguido la probabile sovrapposizione degli slot tra area degli ultraottantenni, la cui campagna vaccinale va avanti senza sosta da quasi due settimane, e appunto i docenti.  Gli anziani, non certo per colpa loro ma a causa di un disguido telematico, hanno finito con il riempire i circa 70 posti per gli insegnanti nella prima giornata. Se in più ci mettete la sovrapposizione dei luoghi di vaccinazione rimane la curiosità della prenotazione digitale conquistata nei fatti dai grandi vecchi. L’idea dell’Asur rimane quella di aumentare le postazioni di vaccinazione e di recuperare il tempo che si è perduto. Nel frattempo contro la chiusura dell’attività didattica alle superiori il presidente Acquaroli deve incassare l’ennesimo ricorso al Tar. Intanto l’Asur affronta altri temi, legati alla vaccinazione a partire da forze dell’ordine e disabili: «Per polizia, carabinieri e vigili siamo a buon punto, abbiamo ricevuto i numeri e presto dovremmo partire – specifica Nadia Storti –. Mancano alcuni dettagli per i vigili urbani e per la penitenziaria. Sui disabili stiamo definendo i numeri in base alla definizione di soggetti fragili per caso e tipologia di disabilità, ma anche qui siamo a buon punto. Questo settore fa parte della seconda fase della campagna e presto partiremo".