Zona rossa Marche: Macerata come Ancona. Scuole medie chiuse anche in zona arancione

Ordinanza di Acquaroli: si parte domani. Le altre province arancioni e il Governo non dovrebbe oggi cambiare colore all’intera regione

Da sinistra il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e il governatore Francesco Acquaroli

Da sinistra il sindaco di Macerata Sandro Parcaroli e il governatore Francesco Acquaroli

Ancona, 5 marzo 2021 - La zona rossa si allargherà con l’ordinanza del presidente Francesco Acquaroli prevista per la giornata odierna. Il cambiamento di colore previsto per la provincia di Macerata scatterà infatti domani. Le province di Ancona e Macerata saranno in zona rossa, che prevede tra le altre misure anche la didattica a distanza per tutte le scuole di ogni ordine e grado, comprese le Università.

Le altre province: Pesaro e Urbino, Fermo e Ascoli Piceno restano in zona arancione, con la chiusura e Dad al 100% delle scuole secondarie di primo grado e di secondo grado (medie e superiori) e delle Università.

Il provvedimento appare quasi scontato, visto che anche ieri i contagi da record (919 in totale) pesano soprattutto su Ancona e Macerata. Macerata si è già abituata al rosso insieme ad Ancona. Mentre il resto della regione, si dice da Roma, dovrebbe rimanere arancione anche per la prossima settimana. Il territorio pare diviso in tre fasce che nel giro di pochi giorni potrebbero diventare due. Il sud di Ascoli e Fermo ha un’incidenza totalmente migliore. Il centro di Ancona e Macerata si prepara al lockdown prolungato. Mentre Pesaro Urbino, sempre più circondata geograficamente da territori in preda delle varianti come Perugia e Rimini, ancora resiste, forse per il gran lavoro di Marche Nord che ha aumentato i posti di rianimazione per vederne la metà occupati da pazienti provenienti dall’anconetano. Oppure anche per un numero di tamponi forse troppo limitato.

Ma ci sono paesi Covid free: "Felici e arrabbiati"

"Stiamo refertando un numero di tamponi relativamente basso semplicemente perché nel nostro territorio l’epidemia ha avuto un lungo periodo di stasi, almeno fino a 4 giorni fa – spiega Eugenio Carlotti, direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 1 –. Ma negli ultimi giorni la nostra curva sta risalendo e immagino che il numero dei contagi salirà ancora".

D’altra parte la tendenza è di un peggioramento, come segnala l’indice di contagio Rt che ha raggiunto l’1,08, e come già emerge dai dati a livello regionale. Si registra un balzo in avanti dei ricoveri, che salgono da 645 a 667, 22 in più, 87 dei quali (3 in più) quelli in terapia intensiva. Metà delle dodici vittime del virus sono di Ancona, l’altra metà del resto della regione. Le vittime sono nove uomini e tre donne tra cui un 77enne di Ancona senza patologie pregresse. L’ordinanza del presidente Acquaroli è stata frutto ieri di una prolungata riunione con i vertici sanitari. i Il governatore si è soffermato sul fatto che gli ospedali regionali sono in difficoltà, soprattutto quelli della provincia di Ancona che non riescono a ricoverare tutti i pazienti Covid. "L’impennata di casi che ha portato la nostra regione a livelli di alto rischio – dice Nadia Storti dell’Asur – , ha reso necessario l’ulteriore rivisitazione della organizzazione di tutte le strutture ospedaliere al fine di garantire la cura dei pazienti covid. In effetti per ogni provincia vi è un presidio ospedaliero no covid che continua la sua attività ordinaria per sé, ma anche a supporto degli ospedali della stessa provincia".