Zona rosso scuro Emilia Romagna: l'ipotesi fa tremare l'economia

La mappa della Ue imporrebbe tamponi obbligatori e quarantene nelle zone con 500 contagi ogni 100mila abitanti. La Regione aumenta i fondi per i ristori

La mappa: Emilia Romagna in zona rosso scuro

La mappa: Emilia Romagna in zona rosso scuro

Bologna, 27 gennaio 2021 - Il mondo economico trema ancora e anche gli italiani che, per motivi di lavoro, salute o necessità, potrebbero essere condizionati. Con la nuova disposizione sulle zone ‘rosso scuro’ avanzata dall’Unione Europea, potrebbe arrivare un nuovo, duro giro di vite per diverse regioni, con l’obbligo di tampone e la quarantena di due settimane. A rischiare di finire nella peggiore delle categorie, secondo la Ue, sarebbero quattro regioni: Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano.

Aggiornamento L'Emilia Romagna è rosso scuro, cosa significa - Focus 

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Al momento la mappa non è ufficiale, ed è stata duramente contestata dai governatori, ma emerge il criterio di tracciare quelle regioni che presentano 500 contagi su 100mila abitanti. L’economia, è chiaro, potrebbe accusare un ulteriore colpo, proprio nel momento in cui le attività sono in ginocchio. Uno dei settori più colpiti è quello della ristorazione: bar, locali, ristoranti e pizzerie sono sul lastrico e hanno alzato la voce contro il nuovo bando della Regione e di Unioncamere, per i criteri ritenuti troppo stringenti che rischiano di lasciare fuori proprio le attività più in crisi. Soprattutto per la necessità di essere in regola con i pagamenti ad Inps e Inail attraverso il Durc. Dopo il servizio sul nostro giornale, la risposta arriva direttamente da viale Aldo Moro, con l’assessore Andrea Corsini (Commercio): "Le risorse per gli imprenditori non solo ci sono, ma aumenteranno.

Agli oltre 21 milioni di euro che abbiamo già destinato al settore, aggiungeremo infatti altri 4 milioni per le attività artigianali di asporto, quali pizze al taglio, gelaterie, piadinerie, pasticcerie. Misure che stanno funzionando bene, come dimostrano le 4.200 domande già accolte a soli sei giorni dall’avvio". "Va peraltro detto - sottolinea - che il bando prevede per la verifica della regolarità contributiva tempi ampi e quindi l’impresa può procedere alla regolarizzazione e, come da normativa nazionale, il debito può essere rateizzato".

fra. mor.