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Cultura e spettacoli

Addio ad Arnaldo Pomodoro: le sue opere iconiche tra Pesaro, Bologna e la Romagna

Il geniale artista si è spento a Milano: oggi avrebbe compiuto 99 anni. Nato a Morciano, si è trasferito presto con la famiglia nelle Marche. Suo il simbolo di Pesaro e il monumento funebre di Fellini. E i totem in piazza Verdi hanno scandito le rivolte degli anni Settanta

La palla simbolo di Pesaro, il monumento funebre di Fellini e la sfera di San Leo

La palla simbolo di Pesaro, il monumento funebre di Fellini e la sfera di San Leo

Rimini, 23 agiungo 2025 – Arnaldo Pomodoro si è spento ieri sera, domenica 22 giugno, nella sua casa di Milano, alla vigilia del compimento dei suoi 99 anni. Lo ha comunicato, questa mattina, la Fondazione che porta il suo nome. Lo scultore, noto tra l’altro per le sue iconiche sfere di bronzo, era nato il 23 giugno del 1926 a Morciano di Romagna, comune dell’entroterra riminese (qui le sue opere più iconiche tra Emilia Romagna e Marche).

Infanzia e adolescenza tra Pesaro e Rimini

A pochi mesi dalla sua nascita, la famiglia si trasferisce a Orciano di Pesaro, dove Arnaldo trascorre l’infanzia. Qui, il 17 novembre 1930 nasce il fratello Giorgio, che in arte sarà Gio’ Pomodoro, scultore, orafo, incisore e scenografo, morto a Milano il 21 dicembre 2002. Nel 1937 Arnaldo torna in Romagna; più precisamente a Rimini, dove frequenta la scuola media e poi l’istituto tecnico per geometri. Allo scoppio del secondo conflitto mondiale, rientra a Pesaro.

Si appassiona alla lettura di autori contemporanei italiani e stranieri, fra cui Vittorini, Pavese, Hemingway, Faulkner, Steinbeck, Fitzgerald. Conclusa la guerra, Pomodoro ottiene il diploma di geometra e si iscrive alla facoltà di Economia e commercio dell’università di Bologna. Lavora al Genio civile di Pesaro, con incarico di consulenza per la ricostruzione di edifici pubblici; tra il 1949 e il 1952 frequenta l’istituto d’Arte di Pesaro, dove nasce il suo forte interesse per la scenografia. Legge, intanto, testi teatrali classici e moderni (Eschilo, Sartre, Brecht).

Il trasferimento a Milano

Nel 1953 lascia Pesaro, chiamato a lavorare a Como per sei mesi. Nel 1954 si trasferisce a Milano e, tre anni più tardi, abbandona definitivamente il Genio civile: insieme al fratello Giò, trova uno studio nella città meneghina. Qui, i due lavoreranno assieme per una decina d’anni.

repertorio-Morto all’eta’ di 99 anni lo scultore italiano Arnaldo Pomodoro
Arnaldo Pomodoro: il grande artista è morto a Milano. Era nato in Romagna e ha vissuto a lungo nelle Marche

Le opere

Le opere di Arnaldo Pomodoro sono presenti nelle grandi piazze di tutto il mondo: da Milano a Copenaghen, da Brisbane, in Australia, a Dublino. E ancora: al Mills College di Oakland in California, nella sede del Department of Water and power di Los Angeles, nel cortile della Pigna dei Musei Vaticani, a Saragozza, in Spagna, e nelle maggiori raccolte pubbliche del mondo. A partire dai primi anni Sessanta, Pomodoro sviluppa la ricerca che lo ha reso celebre, ovvero quella sulla tridimensionalità e sulle forme della geometria solida.

Sfere, dischi, piramidi, coni, colonne, cubi - in lucido bronzo - sono squarciati, corrosi, scavati nel loro intimo, con l’intento di romperne la perfezione e scoprire il mistero che vi è racchiuso. La contrapposizione formale tra la levigata perfezione della forma geometrica e la caotica complessità dell’interno sarà, d’ora, in poi una costante nella produzione di Pomodoro.

Nella sua Romagna

Oltre alle opere di risonanza internazionale, nel 1995 Pomodoro realizza, su incarico del comune di Rimini, la “grande prua”, monumento funebre in memoria di Federico Fellini (al Cimitero monumentale della città). Per la sua Morciano, invece, esegue “Colpo d’ala”, scultura dedicata a Umberto Boccioni, maestro del Futurismo. La scultura è stata restaurata nel 2020 e si trova, appunto, in piazza Boccioni a Morciano, al centro di una vasca che funge da specchio per la scultura stessa. La scenografia luminosa è stata ideata da Pepi Morgia, regista e designer che ha collaborato con artisti del calibro di Elton John, Genesis e Mia Martini.

I totem simbolo di piazza Verdi a Bologna

A Bologna, in piazza Verdi (il cuore della zona universitaria, di fronte al Teatro comunale), nel 1972 vengono collocate tre colonne realizzate dallo scultore: un raro esempio di scultura moderna all’aperto in città. Situati al centro di uno dei luoghi simbolo della contestazione studentesca, i ‘totem’ appaiono, dopo poco tempo dalla loro installazione, ricoperti di scritte e manifesti.

Nel 1996 saranno, dunque, trasferiti davanti alla Galleria d’arte moderna, dopo un accurato restauro di Giovanni Morigi. Infine, nel 2011, troveranno una sistemazione definitiva nel Giardino del Cavaticcio, dopo l’apertura del nuovo Mambo (Museo d’arte moderna di Bologna) nell’ex Forno del pane.

La ‘Sfera grande’, simbolo della città di Pesaro

Il nome di Arnaldo Pomodoro è scolpito anche nella memoria collettiva della città di Pesaro grazie alla "Sfera Grande", la scultura che, dal 1998, domina il lungomare pesarese ed è diventata, nel tempo, un’icona urbana. L’opera non si limita solo a decorare, ma interroga lo spazio, la materia, il tempo. Meta di passeggiate, foto, incontri, simbolo dell’identità visiva della città, quella sfera lacerata è oggi anche il segno più tangibile del legame tra Pomodoro e Pesaro.

Eventi e mostre in Romagna

Tra le tante esposizioni che hanno ripercorso la sua carriera gloriosa, tre si sono tenute in Romagna: nel 1995 alla Rocca Malatestiana di Cesena e al Museo della città di Rimini, nel 1997 a San Leo. Quest’ultima, peraltro, custodisce tuttora una delle opere di Pomodoro: un monumento ai Caduti, costituito da una colonna sormontata da una fusione metallica, raffigurante uno scudo e una freccia. La cosiddetta Sfera di San Leo - diversa dalle sue opere più iconiche perché realizzata in fiberglass bianco e ispirata al Medioevo (così come la rocca che domina la cittadina) – è, dal 2009, in comodato all’istituto ‘Mario Negri’ di Milano.

Il centro Tam di Pietrarubbia (Pu)

Arnaldo Pomodoro ha insegnato nei dipartimenti d’arte di prestigiose università americane: Stanford University, University of California-Los Angeles (Ucla), Berkeley, Mills College. Dal 1990 al 2014 ha diretto il centro Tam (Trattamento artistico dei metalli) per la formazione dei giovani, istituito in collaborazione con il comune di Pietrarubbia, in provincia di Pesaro-Urbino.

Tuttora ritenuto precursore di una delle più interessanti esperienze di studio collettivo dell’arte, il Tam ha formato una leva di scultori e orefici di qualità. Operativo ora come museo di arte contemporanea, custodisce una collezione di opere che si arricchisce di anno in anno, realizzate sia da Pomodoro, sia dai tanti allievi che qui si sono formati.

Arnaldo Pomodoro è morto nella sua casa di Milano, il giorno prima di compiere 99 anni. Lo ha comunicato la Fondazione che porta il suo nome, diretta da Carlotta Montebello. Lo scultore, noto per le sue iconiche sfere di bronzo, era nato il 23 giugno del 1926 a nel Riminese. "Il mondo dell'arte perde una delle sue voci più autorevoli, lucide e visionarie. Il Maestro lascia un'eredità immensa", afferma la direttrice della Fondazione. Arnaldo era il fratello maggiore di Giorgio 'Giò' Pomodoro, le sue opere sono esposte ovunque nel mondo.