LORENZO MONACHESI
Cultura e spettacoli

Biagio Antonacci allo Sferisterio: "La musica può insegnare la pace"

Due serate sul palco di Macerata. "Propongo l’ultimo album, ma anche i brani più amati, come ’Liberatemi’"

Biagio Antonacci allo Sferisterio: "La musica può insegnare la pace"

Doppio concerto, lunedì e martedì, per Biagio Antonacci allo Sferisterio

"La musica insegna la pace, stende colori di ogni tipo su tele sempre pronte. E decanta i sentimenti nobili". Ecco cosa hanno insegnato trenta anni di musica a Biagio Antonacci che dà appuntamento alle 21 di domani (9 settembre) e di martedì 10 allo Sferisterio di Macerata, dove terrà due concerti organizzati da Elite Agency Group e Alhena Entertainment.

Antonacci, qual è il criterio nella scelta delle canzoni da proporre in un live considerando che alcune rimarranno fuori?

"Dopo 30 anni di carriera non è facile scegliere le canzoni per un tour. Negli ultimi ho cercato di proporre quelle che venivano spesso tralasciate nei live precedenti, mentre in questo ovviamente ci saranno anche alcuni brani del nuovo album. Cerco sempre comunque di non tralasciare mai le canzoni che il mio pubblico ama di più".

Qual è brano che non può non fare in un live?

"Sono tanti in effetti, ma forse direi ’Liberatemi’. È la canzone che mi ha regalato il grande successo".

A gennaio è uscito il nuovo album, come si inserisce nel discorso portato avanti negli altri?

"È un ulteriore passo nella mia carriera. Non smetto mai di scrivere o di suonare, la musica è parte della mia quotidianità e questo disco è arrivato in modo molto naturale. Avevo qualcosa da raccontare e come sempre l’ho fatto attraverso le canzoni".

Nell’album uscito a gennaio ci sono testi scritti negli ultimi quattro anni: è un privilegio solo per chi, come lei, ha raggiunto la notorietà poter aspettare, in un periodo in cui invece c’è da fare tutto in fretta?

"Prima del disco ho fatto uscire dei singoli (Seria, Telenovela e Tridimensionale) perché avevo la necessità di pubblicarli in quel momento, senza aspettare il disco intero. Non lo chiamerei privilegio il fatto di poter pubblicare un disco ogni 4 anni, ma una necessità per poter fare qualcosa in cui credi davvero e che ti rappresenta".

Qual è il suo testo a cui è più legato?

"Dell’ultimo disco devo dire sono molti. Ne cito una che non è un singolo ma che per me ha un bel significato in questo momento, ossia ’Non diamoci del tu’. Una volta il tu era collegato ad una profonda conoscenza di una persona, oggi non è più così. I social network svolgono una funzione di acceleratore di relazioni, abbattono le barriere verso il mondo esterno. La canzone è un appello ai giovani a farsi rispettare, ad aspettare prima di dare confidenza perché prima di aprire la sfera privata, prima di ’dare del tu’, è meglio prendersi il proprio tempo, anche per continuare a vivere la magia".

Qual è la sua canzone, magari legata a un momento particolare della sua vita, che più la commuove mentre la canta?

"’Dolore e forza’: non saprei spiegare il perché, ma mi muove fiumi di stati d’animo. E l’emozione vince".