GIAN ALDO TRAVERSI
Cultura e spettacoli

Bologna Jazz Festival, cuore di note. Tra le star, Dee Dee Bridgewater

Prime anticipazioni sulla kermesse autunnale, che tocca anche Ferrara e Forlì. Quattro date nei teatri .

Prime anticipazioni sulla kermesse autunnale, che tocca anche Ferrara e Forlì. Quattro date nei teatri .

Prime anticipazioni sulla kermesse autunnale, che tocca anche Ferrara e Forlì. Quattro date nei teatri .

A dimostrazione che il jazz è la musica del presente e che ne percorre la strada più diretta e panoramica per il suo umanesimo profondo, torna il Bologna Jazz Festival: metafora ossessiva dell’attualità più creativa. Co-produzione di Fondazione Bologna in Musica ETS (presidente e direttore artistico Francesco Bettini) e Jazz Italian Platform. Trentasei date spalmate tra il 9 ottobre e il 16 novembre nei teatri e nei club di Bologna, Ferrara e Forlì. Un inesausto motore in avanti, con un cambio al vertice del BJF: Federico Mutti da gennaio di quest’anno s’è dimesso da presidente, carica che deteneva dal 2012, subendrando alla scomparsa del padre Max Mutti, l’imprenditore bolognese ’padre’ del festival. Gli succede Francesco Bettini, storico art director della kermesse, che assomma così il doppio incarico.

Le prime anticipazioni si riferiscono ai quattro grandi concerti nei teatri bolognesi (Teatro Celebrazioni, Unipol Auditorium con doppia data e Teatro Auditorium Manzoni). Il cartellone definitivo riguarderà invece anche luoghi di ascolto storici come Camera Jazz & Music Club, Cantina Bentivoglio, Bravo Caffè, Sghetto Club e Binario69 per Bologna, oltre al Torrione San Giovanni per Ferrara e una serie di date per Forlì. Leggii che traboccano di pièce originali e standard ridefiniti accanto ai testi dei leader.

Si comincia con Billy Cobham, il più importante batterista ’caribbean’ jazz fusion esistente che propone suoni che oscillano tra poesia e dissacrazione al Teatro Celebrazioni (23 ottobre) declinando in settetto ’Billy Cobham Time Machine’. Poi i contrasti che ammiccano sulle corde di Mary Halvorson all’Unipol Auditorium (28 ottobre) con il sestetto Amaryllis: musica improvvisata, tra avanguardia jazz e rock per cui l’artista ha vinto per cinque anni il referendum dei critici di DownBeat come miglior chitarrista del globo. E arriva il ’coup de scène’ epocale con Dee Dee Bridgewater, una voce modulata su registri delle grandi dive del canto, bassa, vibrante, velata che irrompe al Teatro Auditorium Manzoni (4 novembre) con un grido di battaglia, ’We Exist!’, in cui convergono brani di protesta come ’Mississipuni Goddam’, ’Trying Times’, ’The Danger Zone’… Il quarto grande live, il 13 novembre, è quello di Monty Alexander, tra i primi cinque pianisti al mondo, che all’Unipol Auditorium proporrà l’intesa, la coesione e il divertimento, quel che appare e quel che è del suo trio sfogliando ’D.Day’.