
Gilberto Santini, direttore artistico di Civitanova Danza (da oggi al 30 luglio)
"L’edizione di Civitanova Danza è dedicata al tema dell’incontro, un aspetto interessante in una fase del mondo in cui ci sono più scontri che incontri". Gilberto Santini, direttore artistico di Civitanova Danza (da oggi al 30 luglio) individua ciò che lega le varie proposte: "C’è un filo rosso tra le scelte fatte, possibili occasioni di incontri tra culture differenti, tra generazioni diverse". E in questa ottica rientra l’apertura di oggi (21.30 al Rossini) con il coreografo franco-algerino Hervé Koubi e la sua compagnia che, negli anni, si è guadagnata una fama internazionale combinando danza urbana e contemporanea con immagini potenti, nel segno della sperimentazione.
"Sol Invictus – spiega Santini – è un incontro tra danzatori con tradizioni e stili differenti al di là dell’appartenenza culturale, etnica e religiosa capace di sprigionare energia e spettacolarità. È una proposta imperdibile in cui lo spettatore si rende conto di una serie di differenze capaci tutte assieme di generare una grande unità".
Un’apertura fortemente voluta da Santini. "È così, la Compagnia viene appositamente dalla Francia per per Civitanova Danza, volevamo uno spettacolo simbolico, capace di mostrare quanto la danza sia diventata fonte di energia e bellezza".
Il festival riprende il 12 luglio con una serie di proposte capaci di toccare i tre teatri cittadini. "Lo spettatore potrà seguire Pas de Cheval al Cecchetti, quindi alle 21 al Rossini sarà la volta di Brother to Brother in cui la compagnia sicula incontra i percussionisti giapponesi Munedaiko e infine alle 23 chiudiamo all’Annibal Caro ci sarà il progetto Asteroide sul musical". Il 18 luglio torna al Rossini la Compagnia di Virgilio Sieni con lo spettacolo Sulla leggerezza. "È un lavoro – spiega Santini – ispirato a una delle lezioni americane di Italo Calvino, mi piaceva questo tema spesso cercato, ma altrettanto travisato".
Si rinnova il connubio tra la rassegna civitanovese e Fermo. "Portiamo avanti questo rapporto con il lavoro Seasons, oltre le stagioni firmato da Kakakò che si ispira alle musiche di Vivaldi, stavolta arrangiate dal compositore contemporaneo Max Richter". L’altra proposta sarà ospitata allo Sferisterio in un progetto di Macerata Opera Festival che "appoggiamo totalmente, anzi vorremmo sviluppare ulteriormente la collaborazione. Il 29 luglio l’arena ospiterà Carmen. Flamenco, che prende spunto dal racconto originale di Mérimée in una sapiente fusione tra musica lirica e flamenco". La chiusura è il 30 luglio al Rossini con 13 & 14 della Tao Dance Theater.