Il concertone per l’alluvione dell’Emilia Romagna, Lodo Guenzi: "La nostra leggerezza per aiutare chi soffre"

A Bologna l’evento organizzato da Qn-Carlino, Unipol Arena e Lavoropiù. Tra i 25 artisti sul palco anche Lo Stato Sociale. "Difficile dire no quando ci chiedono una mano per una buona causa"

Lodo Guenzi

Lodo Guenzi

Bologna, 8 giugno 2023 – Una musica può fare. Lo sanno bene i regaz de Lo Stato Sociale, fra gli artisti che oggi saranno sul palco di “Oltre le nuvole“, il concerto di solidarietà ideato da Qn-Carlino, Unipol Arena e Lavoropiù dalle 16.30 alle Ex Caserme Rosse. "Se vuoi lo fai – spiega Lodo Guenzi –. Una delle cose terribili, ma in qualche modo vitali delle grandi emergenze, è che mettono d’accordo tutti quelli che hanno un briciolo di umanità". Il gruppo è in tour con il nuovo album Stupido Sexy Futuro ("un disco fatto per riconoscerci, che guarda verso di noi, verso il pubblico indipendente, senza velleità radiofoniche e che non è pop"), ma stasera non mancherà nella sua Bologna.

Lodo, anche voi dunque avete risposto alla chiamata.

"Noi che ci occupiamo di cose futili, che facciamo le canzoni, che lavoriamo con le parole spesso ci sopravvalutiamo. Però qualche giorno fa siamo andati a suonare a Rimini e ho avuto la sensazione, forse anche perché è una città che come Bologna è stata un po’ meno colpita dall’alluvione, che le persone abbiano bisogno di qualcosa di leggero per affrontare la pesantezza della vita e di un’emergenza del genere. Mi è sembrato che la nostra presenza a quel concerto avesse un senso e spero sia così anche domani (oggi, ndr)".

Per voi sarà un ritorno a casa.

"Tendi a rimuovere il fatto che stai suonando a Bologna fino a quando non fai un grande concertone: essendo la festa delle feste, quando suoni a casa cerchi di costruire la tua vita perché sia rara e speciale. E se nella nostra città ci chiedono di dare una mano per una causa buona è difficile dire di no".

E sarete in ottima compagnia.

"Una delle cose belle di fare questa strana vita è che conosci persone con cui ti capisci. Le parabole sono molto diverse, ma c’è DrefGold, che è nel nostro disco. Leo Gassman in qualche modo è anche mio allievo: era concorrente quando facevo il giudice di X Factor e c’è un pezzo scritto da me nel suo disco. Willie Peyote è un compagno di banco. In questa vita ci sono i maestri, gli allievi e i compagni di banco. Gli allievi spesso ti superano, i maestri non li superi mai e i compagni di banco sono gli unici che non perdi di vista".

E quali sono i suoi maestri?

"Nel nostro percorso, una figura centrale è stata Paolo Rossi, Max Collini degli Offlaga Disco Pax, gli Zen Circus: tutti che ci hanno preso sotto la loro ala. Come attore non posso non citare Pupi Avati, una delle persone migliori che abbia incontrato. Ogni tanto, quando la domanda di quella canzone famosa Perché lo fai si fa invadente, scomoda, incontri qualcuno che rappresenta, per il fatto stesso di esistere, un motivo per andare avanti".

A maggio infatti è uscito il film La quattordicesima domenica del tempo ordinario in cui lei è protagonista.

"È una lettera d’amore per quelli che saranno in camerino domani e quelli che non hanno avuto la fortuna di arrivarci. Per quelli che provano a fare questa vita fatta di tanti sogni, pochi risultati e tantissimi fallimenti. È un film che parla del conflitto fra sognare e crescere. Credo che i trentenni oggi siano la massima generazione irrisolta: hanno conservato l’illusione di fare della propria vita quello che vogliono e scoperto la realtà troppo tardi. Chi ha dieci anni in meno lo sa già ed è il motivo per cui è una generazione tanto depressa".