AMALIA APICELLA
Cultura e spettacoli

Éric Rohmer, quel sottile naturalismo

Apicella estate è il naturalismo sottile di un film di Éric Rohmer. "Il problema vero è non fermarsi alla rappresentazione della...

Apicella

estate è il naturalismo sottile di un film di Éric Rohmer. "Il problema vero è non fermarsi alla rappresentazione della vita, bensì andare a cercarla dove nasce veramente, nelle chiacchiere dei ragazzi, nei brividi del cuore, nel formarsi di un’idea", diceva il critico dei Cahiers du cinéma e figura centrale della Nouvelle Vague, da cui si distacca presto. La sua filmografia si articola in cicli: Sei racconti morali, Commedie e proverbi e Racconti delle quattro stagioni. Ce però una stagione che s’impone sulle altre ed è proprio l’estate. Pensiamo a La Collezionista (1967), in cui la gioventù di Saint-Tropez viene sconvolta da Haydée, nota per essere una ‘collezionista’ di uomini. Oppure a Pauline à la plage (Pauline alla spiaggia, 1983), film estivo per eccellenza. Marion e la nipote 15enne sono in vacanza in Normandia e si ritrovano circondate da uomini. La piccola si rivela la più matura e lucida, sensibile e attenta ai silenzi. Da qui il proverbio che Rohmer usa nei titoli di testa: "Qui trop parole, il se mesfait" (Chi parla troppo danneggia se stesso). Come dargli torto?