Festa della donna 2023: storia e significato dell’8 marzo

Non fu istituita per l’incendio nella fabbrica tessile negli Usa, ma grazie alle battaglie per il diritto al voto femminile. E la mimosa? Ecco perché ne è il simbolo

Bologna, 8 marzo 2023 – Qual è la storia e il significato della Giornata internazionale della donna, chiamata più comunemente ‘Festa della Donna’? Non venne istituita, come molti pensano, per ricordare un incendio in un'industria tessile di New York ai primi del Novecento, che causò 146 vittime, fra cui molte donne. Non esiste nessuna traccia documentaristica di questo avvenimento. Quello che ha realmente portato alla nascita di questa giornata sono state le rivendicazioni dei diritti delle donne, primo tra tutti quello di voto.

8 marzo: la storia della Festa della Donna
8 marzo: la storia della Festa della Donna

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I primi del Novecento

Il primo evento importante fu il VII Congresso della II Internazionale socialista, tenutosi a Stoccarda nel 1907. Durante questo appuntamento, si discusse della questione femminile e del voto alle donne. La prima “giornata della donna” si svolse negli Stati Uniti il 23 febbraio 1909: il Partito Socialista decise di organizzare un corteo per chiedere il voto alle donne. L'anno dopo, nella seconda Conferenza internazionale delle donne socialiste ospitata a Copenaghen, fu istituita una giornata internazionale dedicata ai diritti delle donne che però, inizialmente, sia negli Stati Uniti che in vari Paesi europei si festeggiò in giorni diversi. A San Pietroburgo, l’8 marzo 1917, un corteo di donne manifestò chiedendo la fine della guerra. Per ricordare questa manifestazione, nella Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste, ospitata a Mosca nel 1921, si decise che l’8 marzo sarebbe stata la Giornata internazionale dell’operaia.

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Dopoguerra: la mimosa diventa simbolo della festa

In Italia, la prima giornata della donna si tenne nel 1922, ma non l’8 bensì il 12 marzo. Dopo il periodo fascista, nel settembre 1944, a Roma venne creata l’Udi (Unione donne italiane) e si decise di festeggiare l’8 marzo come giornata della donna nelle zone liberate dell’Italia. La mimosa divenne il simbolo di questa festa, scelta perché caratteristica della primavera, poco costosa e facile da trovare. Un prezioso aneddoto, in questo senso, arriva dalla partigiana Lina Fibbi, morta nel 2018. “L’8 marzo 1945 – raccontò - i tedeschi erano inferociti perché erano già in ritirata, era la Giornata internazionale della donna. Allora chiedemmo a Longo (Luigi Longo, capo delle formazioni partigiane comuniste della Resistenza italiana e successivamente segretario Pci, ndr) se avesse qualche idea e lui disse: 'Mandiamo le donne sulle tombe dei partigiani caduti e facciamo in modo che si possano riconoscere'. E quel giorno, quell’8 marzo 1945, al Cimitero monumentale di Milano, c’erano moltissime donne, tutte con la mimosa, e i tedeschi erano impazziti perché non potevano dire niente: fu un episodio formidabile”.

L'8 marzo diventa data ufficiale

Tuttavia, in Italia si deve arrivare agli anni Settanta per vedere la nascita di un vero e proprio movimento femminista. L'8 marzo 1972, in piazza Campo de Fiori a Roma, si tenne la manifestazione della Festa della donna, durante la quale le donne portarono avanti, tra le varie rivendicazioni, anche la legalizzazione dell'aborto.

Nel 1975, i movimenti femministi di tutto il mondo stabilirono che l’8 marzo fosse la data definitiva a favore dell’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne. Il 16 dicembre 1977, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con una propria risoluzione, invitò gli Stati membri a dichiarare un giorno all’anno “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.