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Giovanni Allevi a Sanremo dopo lo stop per la malattia, applausi e standing ovation: “I doni del dolore, voglio accettare il nuovo me”

Il pianista e compositore ascolano combatte dal 2022 la sua battaglia contro il mieloma multiplo. Sul palco dell’Ariston suona per la prima volta dopo due anni di stop: “Non potendo più contare sul mio corpo suonerò con tutta l'anima”. Il maestro è pronto per il nuovo tour: 13 concerti in programma

Sanremo, 7 febbraio 2024 – Un momento intenso, un'emozione fortissima vedere Giovanni Allevi sul palco di Sanremo. Il pianista e compositore ascolano ha incantato il pubblico dell'Ariston con la sua umanità e il suo sorriso. Gli occhi lucidi e il racconto della sua malattia, affrontata con coraggio e speranza.

Il pianista ha 54 anni e da giugno 2022 ha iniziato la sua battaglia contro il mieloma multiplo. Vicino a sè ha sempre avuto la sua famiglia: i suoi due bambini, la moglie e manager Nada Bernardo, mamma Fiorella, papà Nazzareno e il fratello Bruno.

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Allevi torna sul palco di Sanremo dopo due anni di stop per la malattia. Poi inizierà il suo tour: 13 concerti in programma. "Questo sera questo sarà il palco della ripartenza - le parole di Amadeus per annunciare Allevi - A volte la vita è imprevedibile. Lui è un pianista di fama internazionale. Sa meravigliare e meravigliarsi. Ha calcato i palchi più importanti del mondo. Poi l'arrivo di una malattia feroce. E' qui a Sanremo per la prima volta dopo due anni davanti a un pubblico". Un lungo applauso ha accompagnato l'ingresso di Allevi e una standing ovation mentre il maestro sussurrava "grazie".

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Giovanni Allevi sul palco di Sanremo, il maestro torna a suonare davantia un pubblico dopo due anni di stop per la malattia
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Il discorso di Allevi

"All'improvviso mi è crollato tutto – le prime parole del maestro -. Non suono più il piano davanti a un pubblico da due anni”.  "L’ultimo concerto a Vienna avevo un dolore così forte alla schiena che non sono riuscito sull’applauso finale ad alzarmi dallo sgabello. Non sapevo di essere malato, poi è arrivata la diagnosi pesantissima. Ho guardato il soffitto della stanza con la sensazione di avere la febbre a 39. Ho perso il lavoro, i capelli, le mie certezze. Ma non la speranza e la voglia di immaginare”.

Lo sguardo emozionato del maestro tra una frase e l’altra del monologo e l’abbraccio costante del pubblico.

"Come se il dolore mi porgesse doni inaspettati. Quali? Ad esempio, durante un concerto ho visto una poltrona vuota.. eppure all’inizio della mia carriera  ho suonato davanti a 15 persone ed ero felicissimo. Oggi dopo la malattia so che è un dono suonare davanti a 15 persone. I numeri non contano perché ognuno di noi è unico, irripetibile e e a suo modo infinito”

Parola dopo parola, il pubblico ascolta, si emoziona, applaude. Allevi racconta, sorride.

"Un altro dono: la gratitudine verso la bellezza del creato. Non si contano le albe e i tramonti che ho ammirato dalla stanza dell’ospedale. Un altro dono: la gratitudine e la riconoscenza per tutti i medici, infermieri e tutto il personale sanitario. Riconoscenza per la ricerca scientifica, per il sostegno della mia famiglia, per la forza e l’affetto, per l’esempio che ricevo dagli altri pazienti. I guerrieri, così li chiamo”. 

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"Ancora un dono – conclude Allevi -: il giudizio che riceviamo dall’esterno non conta più. Io sono quel che sono. Voglio accettare il nuovo Giovanni Allevi”.

Il maestro toglie il cappello e mostra la sua chioma fatta di ricci grigi. Ancora un applauso. “Essere se stessi”. Dal pubblico lo chiamano, e arriva anche un “sei bellissimo”. 

"Per incoraggiare le persone malate, suonerò davanti a un pubblico. Per me è un’emozione grandissima. Mi sembra che qui ci siano più di 15 persone”, dice in modo ironico Allevi.

"Ho due vertebre fratturate e tremore e formicolii alle dita. Non potendo più contare sul mio corpo suonerò con tutta l'anima”.  Il brano scelto è Tomorrow “perché domani ci sia sempre ad attenderci un giorno più bello”.

"Senza certezza del futuro, vivo il presente”

"Quando non c'è più certezza del futuro, bisogna vivere più intensamente il presente. È come se avessi strappato alla mia fine una manciata di anni e voglio viverli più intensamente possibile”.  Allevi arriva a Sanremo con la sua testimonianza di dolore e malattia. Sensazioni ed emozioni che il maestro ha condivido nei ultimi due anni con i suoi fan sui social, aggiornando il popolo del web sulle cure e sull’evoluzione della sua malattia. Dalle terapie alle “mani che tremano”. Paura e coraggio, la speranza che non lo ha mai abbandonato. 

Una valanga di messaggi affettuosi in risposta ad ogni post. E il costante “grazie” da parte di Allevi per il coraggio trasmesso. Poi quei video anche dall’ospedale con un sorriso pieno di voglia di vivere. 

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“Non sono qui per festeggiare nulla - ha detto prima di salire sul palco di Sanremo con voce pacata ma non rassegnata -. Purtroppo il mieloma è una neoplasia cronica, quindi è una battaglia che non si vince mai. La mia presenza qui vuole significare la gioia immensa di vivere il presente. Se nei mesi scorsi mi avessero detto che sarei stato qui oggi a suonare, non ci avrei mai creduto. E poi, se posso, per dare un pò di forza e speranza agli altri pazienti perché loro me la danno e voglio ricambiare con la stessa forza ed energia. La malattia coinvolge direttamente o indirettamente molti di noi”.

Come BigMama, in gara tra i Big, che ha sconfitto un linfoma e ha parlato di Allevi come di un esempio. "La voglio ringraziare perché mi ha dato forza. L'esperienza della malattia ti mette a

contatto con il nucleo più fragile dell'esistenza umana, ma scopri la vita autentica. La malattia e la sofferenza hanno rappresentato per me l'occasione di scoprire una nuova visione del mondo e delle cose”.

La scelta del brano Tomorrow

Allevi ha scelto di suonare a Sanremo il brano Tomorrow, ovvero domani, scritto durante i lunghi ricoveri in ospedale. Lo stesso brano che ha accompagnato il video su Instagram con destinazione Sanremo. “Domani è un presente allargato, parte dalla felicità di essere qui ora e arriva a un domani non troppo lontano. Però c'è la speranza che domani, ad attenderci, ci sia per tutti noi un giorno più bello”.

Il maestro continua il suo racconto con una forte emozione, a tratti si commuove. “In ospedale non avevo lo strumento a portata di mano, ma non è mai stato un problema: ho potuto comporre musica nella mia testa. Una musica libera, totalmente libera. E dava un senso alla mia sofferenza. Trasformavo la mia paura, la mia ansia, il mal di schiena, l'incertezza del futuro e quella che le terapie potessero non funzionare in note".

Una frase del maestro ha lasciato  tutti sgomenti: “Questa malattia è andata a colpire la mia capacità di suonare il piano”. Ma Allevi non ha mai ceduto alla malattia, ha combattuto ogni giorno con tutte le sue forze. E dopo la tappa a Sanremo inizia il suo tour: la sua rinascita attraverso la musica.

Le date del tour: 13 concerti in programma

Sono i 13 concerti in programma per il 2024: si comincia venerdì al Teatro Guglielmi di Massa. Poi il 12 febbraio Allevi sarà al Teatro Regio di Parma; il 25 febbraio al Massimo di Pescara, il 27 febbraio al Gran Teatro Morato di Brescia e il 29 febbraio al Gran Teatro Geox di Padova. Tre le date previste a marzo: il 3 all’Auditorium Parco della Musica di Roma, il 15 marzo al Teatro Orfeo di Taranto e il 28 marzo all’Alighieri di Ravenna. Ad aprile Giovanni Allevi sarà il 6 a Locarno in Svizzera, poi 12 Teatro di Varese, il 14 al Teatro Auditorium Santa Chiara di Trento e il 27 aprile al Teatro Dal Verme di Milano. L'ultimo concerto in programma è il 13 maggio, il maestro si esibirà di nuovo al Teatro Dal Verme di Milano

"Ad attendermi c'è un tour di pianoforte solo – le parole di Allevi -. L'hanno fatto vicino e con date distanziate per non farmi stancare troppo. Non so come reagirò. Mi piacerebbe introdurre anche i brani nuovi che ho scritto durante periodo della malattia, ma ho bisogno di certezze: eseguirò i grandi successi. Non perché voglia eseguire solo i brani conosciuti, ma perché sono nelle mie mani. E se arriva un tremore improvviso, loro sanno quello che devono fare”.