MARCO BEGHELLI
Cultura e spettacoli

I Berliner e Riccardo Muti, musica che cura

Eccezionale evento di beneficenza venerdì al PalaDozza, per l’apertura della nuova stagione di Bologna Festival. Il sostegno di Illumia

Eccezionale evento di beneficenza venerdì al PalaDozza, per l’apertura della nuova stagione di Bologna Festival. Il sostegno di Illumia

Eccezionale evento di beneficenza venerdì al PalaDozza, per l’apertura della nuova stagione di Bologna Festival. Il sostegno di Illumia

Al solo annuncio, si è candidato a diventare l’evento simbolo del 2025 per il mondo della musica classica in regione. È il concerto inaugurale del 44º Bologna Festival, quanto mai ricco di nomi importanti nella sua principale rassegna, dedicata a ’I grandi interpreti’. Tradizionalmente, la serata di avvio è affidata a una presenza altisonante; non fa eccezione l’apertura di venerdì 2 maggio (ore 20,30, al PalaDozza di Bologna, in piazzale Azzarita), con la presenza dei Berliner Philarmoniker, fra le maggiori orchestre del mondo, forse la più nota, per il suo passato lontano e recente.

Se questo non bastasse, è l’intero ‘pacchetto’ a rendere speciale l’appuntamento, giacché la bacchetta chiamata a dirigerli sarà quella di Riccardo Muti, il più prestigioso fra i direttori italiani viventi, fra i massimi a livello mondiale. Ulteriore nota di eccezionalità è l’insolita location del PalaDozza di Bologna, capace di ospitare quanti vorranno cogliere questa occasione imperdibile, provenendo da mezza Italia. Il tutto grazie a un accordo virtuoso con Illumia, che si è proposta di sostenere le spese del concerto affinché l’intero incasso fosse devoluto in beneficenza a favore di Ant, Fondazione Policlinico Sant’Orsola e associazione La Mongolfiera Odv.

"Il contributo di Illumia – dice Maddalena da Lisca, sovrintendente di Bologna Festival – è stato non soltanto fondamentale, ma ispiratore: l’azienda ha scelto d’investire in questo progetto, attribuendogli una duplice missione culturale e sociale, dimostrando una visione lungimirante e profondamente etica. Oltre a Illumia – continua da Lisca – un grazie particolare va al Maestro Muti e ai Berliner Philharmoniker, che hanno accolto la proposta di esibirsi al PalaDozza, spazio inconsueto per la musica sinfonica: una scelta consapevole, frutto di un dialogo condiviso con gli artisti anche nei dettagli tecnici, per poter assicurare la miglior fruizione possibil".

Altrettanta soddisfazione viene da Francesco Bernardi, founder di Illumia: "Quando Bologna Festival ci ha parlato di questo meraviglioso progetto, ho pensato di unire le due anime che guidano il mecenatismo di Illumia: la carità e la cultura. Copriremo dunque per intero i costi, donando il ricavato della biglietteria, pari a 200.000 euro, a tre enti benefici".

Per espressa decisione di Riccardo Muti, il programma (lo stesso presentato al Teatro Petruzzelli di Bari il giorno precedente) coniugherà il patrimonio genetico del direttore italiano e dell’orchestra tedesca. Il sinfonismo nostrano sarà incarnato da grandi pagine strumentali estratte dalle opere ’Guglielmo Tell’ di Rossini (la Ouverture) e ’I Vespri siciliani’ di Verdi (il grande affresco del balletto ’Le quattro stagioni’): durante entrambe le proposte, usciranno in primo piano le abilità solistiche delle prime parti dell’orchestra. La sua solidità e compattezza saranno invece l’elemento portante della Seconda Sinfonia di Brahms, che chiuderà il programma.

"Ho portato con me molte cose – dice il Maestro Muti – dal mio primo incontro con i Berliner Philharmoniker: cose che hanno contribuito alla mia formazione musicale e che ancora oggi sono parte integrante della mia identità artistica". A 53 anni di distanza da quel giorno, voluto espressamente da Herbert von Karajan che era all’epoca direttore a vita dell’orchestra, questo loro ennesimo incontro a Bologna, all’insegna dell’attenzione sociale, ha dunque un sapore di evento particolarmente profondo, non solo sul piano artistico ma anche umano.