PIERFRANCESCO GIANNANGELI
Cultura e spettacoli

Il Pasticciaccio di Gadda, libro a strati

di Pierfrancesco Giannangeli Un colpevole che esplicitamente non c’è, ma si può intuire. Una Roma scintillante e decadente, aristocratica e popolana...

di Pierfrancesco

Giannangeli

Un colpevole che esplicitamente non c’è, ma si può intuire. Una Roma scintillante e decadente, aristocratica e popolana insieme: una città con un’anima plurale. Un romanzo che è un giallo, almeno nelle intenzioni di partenza, e che poi si dipana in un racconto che ci mette allo specchio, ci dice chi siamo, qual è la nostra natura contraddittoria che si riflette in una realtà all’apparenza sfuggente, a tante facce, fino a dimostrare che tutto è anche il contrario di tutto. ’Quer pasticciaccio brutto de via Merulana’ di Carlo Emilio Gadda, seppur romanzo incompiuto (e non è un difetto, al contrario forse una necessità) apparso a puntate nel 1946, è uno dei capolavori del Novecento da leggere a strati: uno di questi è il giallo. Infatti il commissario Francesco Ingravallo, testardo molisano "ubiquo ai casi" e "onnipresente su gli affari tenebrosi", nella Roma del 1927 indaga su un furto di gioielli e poi su un delitto avvenuti nello stesso palazzo. Indimenticabile l’edizione teatrale firmata da Luca Ronconi quasi trent’anni fa, con un monumentale Franco Graziosi.