Cucci
C’è stato un tempo in bisognava cercarla con la lente e poi e poi. Parlo della giardiniera, quell’insieme di verdure conservate sott’aceto, in salamoia e pure sott’olio, che si faceva in casa e che poi solo certe trattorie hanno portato nel menu. Carote, sedani, l’infiorescenza di cavolfiori, cipolline, peperoni e cetriolini lessati in acqua ed aceto, per conservare parte della sovrabbondante produzione di verdure dei mesi estivi, ecco come nasceva. È stata sempre vista un po’ storcendo il naso, però, roba ancien régime. Da un po’ di tempo, invece, è diventata moda per palati fini. Ad aver contribuito al grande ritorno della giardiniera anche il trend dei cibi fermentati e della cultura del ‘fatto in casa’. Sta di fatto che, se non avete voglia di farla in casa (cosa che invece sarebbe splendida) nel nostro territorio trovate chi ha pensato di farne un prodotto eccellente. Forse il primo è stato lo chef romagnolo Gianmarco Casadei e beh, la Giardiniera di Giamma è un cult. O forse chef Massimo Spigaroli all’Antica Corte Pallavicina. Moreno Cedroni, invece, la propone in salsa. Welcome back giardiniera!