LUCIA GENTILI
Cultura e spettacoli

Laura Pausini, incredibili emozioni nel docu concerto: dalle curiosità nel backstage ai ricordi più importanti

La cantante romagnola si racconta in “Laura 30 World Tour”, la dedica al pubblico: “Fin da quando ho vinto Sanremo trent’anni fa ho capito che l’unico modo che conoscevo per ringraziarvi uno ad uno per ciò che mi avete dato, quella vittoria con l’inizio di un sogno, era di mostrarvi la mia sincerità senza nascondere nulla di me”

Ravenna, 6 dicembre 2024 – “Benvenuti nel mio camerino”. Inizia così il docu-concerto di Laura PausiniLaura 30 World Tour”, in esclusiva su Mediaset Infinity. La cantante di Solarolo (in provincia di Ravenna), con oltre 70 milioni di dischi venduti, un Grammy Award e un Golden Globe, è l’artista italiana più premiata al mondo. In occasione dei 30 anni di carriera, è stata impegnata nel World Tour 2023-2024.

Il docu-concerto di Laura Pausini
Il docu-concerto di Laura Pausini

E in questo docu-concerto diviso in tre episodi, “Il presente”, “Il futuro”, “Il passato”, la Pausini racconta anche il backstage delle varie fasi del tour, cosa succede dietro al palco. “Voglio fermare i ricordi e raccontarvi un po’ di cose e persone che sono state con me in questo viaggio”, dice la cantautrice che, alla fine di ogni concerto, chiama la sua mamma.

Il presente

Il concerto inizia con la frase: “Io ho un sogno”, detta in diverse lingue. Si parte con “Il primo passo sulla luna” e si susseguono “Durare”, “Un buon inizio”, “Tutte le volte”, “Frasi a metà”, “Io canto”, “Un’emergenza d’amore”, “Celeste” cantata al piano, “Davanti a noi”, “Resta in ascolto”, “Anime parallele”, “Tra te e il mare” con l’arrivo a sorpresa sul palco del suo grande amico Biagio Antonacci, che lei definisce “un fratello”, “Come se non fosse stato mai amore” cantata imbracciando la chitarra, “Primavera in anticipo”. Con “Max” Massimiliano Gentile, direttore di scena, insieme dal primo tour, la Pausini ha ricordato in camerino, tra i vari aneddoti, anche la maratona live tra il 26 e il 27 febbraio 2023: New York, Madrid e Milano in 24 ore per celebrare i trent’anni di carriera. Con l’assistente di camerino Diana Ripani ha mostrato invece i vari look studiati per Italia, Europa, America Latina e Usa.

Laura Pausini
Laura Pausini

“Siamo qui per ripercorrere trent’anni di musica e di vita insieme – afferma la cantautrice rivolgendosi al pubblico -, un riassunto dei momenti più importanti che ho vissuto, con voi al mio fianco. Se quel febbraio 1993 non mi aveste scelta su quel palco magico, io non avrei potuto vivere e raccontarvi nulla di quello che vivrete questa sera”. La Pausini ha iniziato infatti la sua carriera nel 1993, vincendo il Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte col brano “La solitudine”.

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“Fin da quando ho vinto Sanremo trent’anni fa – ha continuato – ho capito che l’unico modo che conoscevo per ringraziarvi uno ad uno per ciò che mi avete dato, quella vittoria con l’inizio di un sogno, era di mostrarvi la mia sincerità senza nascondere nulla di me”. E inizia con un ricordo molto personale, “quando nel 2010 mi sono fermata perché volevo diventare mamma, ma non era facile per me”. “In quel periodo – prosegue – ho conosciuto tante coppie che, come me, volevano diventare genitori e che avevano le mie stesse difficoltà. Quando stavo per arrendermi, abbiamo scritto una canzone per darmi forza, un nuovo coraggio: un ipotetico dialogo con il figlio che si desidera. L’ho incisa, l’ho portata in tour e, mentre cantavo tutte le sere questa canzone, ho scoperto inaspettatamente di essere incinta”. E dedica “Celeste” a tutti coloro che vogliono diventare genitori.

Energia e grinta sul palco: le foto più belle del “Laura 30 World Tour”

Sul palco con lei, l’inseparabile marito Paolo Carta. Nel concerto la Pausini mostra il video di quando, a sorpresa, con la complicità della sorella Silvia, si è inginocchiata facendo la proposta con l’anello per chiedergli di sposarla. La figlia Paola è il frutto dell’amore fra i due. “Con Paolo siamo insieme da diciotto anni (ora diventati diciannove, ndr) – dice la Pausini - prima non era possibile firmare un documento uguale per tutti e per me era così fastidioso pensare che io potessi firmare, ma il mio migliore amico o la mia migliore amica no. Pensavo: finché questo documento non può essere firmato da tutte le coppie che si amano non mi sposo. Per fortuna poi le cose sono cambiate”. Tanti i temi affrontati nel corso del documentario, come la pace, l’uso dei social, il cambiamento climatico e le cattive abitudini dell’uomo, la violenza contro le donne.

Il futuro

“Tra le cose che porto in camerino ci sono sempre quelle di famiglia e tanti oggetti che mi rilassano e mi aiutano a vivere più facilmente quando sono in tour”. Tra cui una scatola, che utilizzava quando era piccola, per nascondere ciò a cui teneva di più. È quindi la volta del brano “Scatola”, seguito da “E ritorno da te”, “Limpido”, “Surrender”, “Con la musica alla radio”, “Dimora naturale” cantato nel disco con la figlia Paola (sul palco c’è la voce registrata), “Non è detto”, “Non ho mai smesso”, “In assenza di te”, “Benvenuto”, “Simili”, “Le cose che vivi”, “Io sì”, “Vivimi”, “Sorella terra”, “Zero”. In camerino si susseguono Ilaria Cavola, ballerina e assistente alle coreografie, il social media manager Nicolas Loretucci, l’assistente personale della Pausini Nicole Manno e il direttore artistico Luca Tommassini.

Laura Pausini
Laura Pausini

La cantante ama fare sorprese, anche ai fan. Come la caccia al tesoro in tour: in alcune tappe ha nascosto nelle città degli oggetti legati alle canzoni a sorpresa. Con Tommassini è stato ripercorso il toccante momento di “Io sì” (già cantata in Una Nessuna Centomila) con la standing ovation più lunga in tutti i concerti, come Germania, Spagna, Belgio, Svizzera, Francia, Portogallo, Cile, Argentina, Brasile, Ecuador, Costarica, Colombia, Messico, Stati Uniti e Italia. E il finale con il gesto-antiviolenza, l’alfabeto delle mani per chiedere aiuto. Il brano è nato per le persone che non si sentono viste. Poi dedicato anche alle donne vittime di violenza. Questa canzone ha portato alla vittoria del Golden Globe e alla prestigiosa nomination agli Oscar. La Pausini ha voluto mandare un gesto importante dal palco, rivolgendo il pensiero alle donne che non ci sono più. E anche alle altre donne: “Se avete bisogno potete chiedere aiuto qui, a chi vi sta vicino, o alle varie uscite del concerto”. Sono presenti più generazioni in platea, tra cui bimbe: “La vostra vita merita di essere vissuta senza paura, senza violenza e senza vergogna”, dichiara la Pausini.

Il passato

“Con me porto le foto di famiglia, in particolar modo quelle delle mie nonne perché sono sempre con me. Il futuro, il presente sono i frutti nel nostro passato e soprattutto delle nostre radici”. Così inizia l’ultimo blocco del docu-concerto, partendo dal brano “Invece no”, dove ha invitato ognuno a chiamare le persone più importanti. “Non rimandiamo le cose importanti alle persone importanti della nostra vita – ha detto la Pausini -. Non è mai tardi per dirsi ti amo”. E poi successi intramontabili come “Incancellabile”, “Strani amori”, ha intonato con gli spettatori “Una storia che vale”. Momento nostalgico, anni Novanta, con le luci dei telefonini accesi per “La solitudine”. Infine una carrellata di premi, riconoscimenti (tra cui cinque Latin Grammy Awards) e associazioni che sostiene per scopi benefici. Tanti personaggi, amici e concerti indimenticabili, come “Amiche per l’Abruzzo”, “uno dei ricordi più belli della mia vita”, dice la cantante in riferimento all’iniziativa per raccogliere fondi per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto dell’Aquila. E poi i grandi con cui ha collaborato, ad esempio Pavarotti, Phil Collins “il primo artista mondiale che ha creduto in me e ha scritto una canzone per me”, Andrea Bocelli, Vasco Rossi, Ricky Martin, Johnny Hallyday, Gilberto Gil, Kylie Minogue, Michael Bublé. Ennio Morricone.

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Il docu-concerto si conclude con una frase contenuta nell’album “Anime parallele”: “Sono passata per essere presente nel tuo futuro”. Gran finale con “Non c’è” tra ballerini, coristi, scenografie e luci, ringraziando chi è sul palco e chi lavora dietro le quinte. Un grande lavoro di squadra per uno spettacolo unico. Infine il ringraziamento al pubblico: “A volte mi sembra incredibile che sia successo a me – afferma la Pausini -. Bisogna sentirsi amati nella propria terra, se no non hai voglia di andare fuori. Se sono qui ancora con tanta voglia di fare, di studiare, migliorare, vedere cosa c’è domani lo devo veramente a voi. Al coraggio e al rispetto che avete avuto e avete tutti i giorni dimostrandomi ancora una volta, dopo trent’anni, che siete qui con me. Se mi vorrete io ci sarò sempre, e sarò sempre orgogliosa quando mi presenteranno fuori dall’Italia e diranno “Ladies and gentleman, señoras y señores, Laura Pausini viene dall’Italia. E sono tutta vostra!”.