MATTEO ZANICHELLI
Cultura e spettacoli

Laura Pausini, ecco quale lavoro avrebbe fatto se non fosse diventata una popstar

La cantautrice, icona pop a livello mondiale, ha presentato in tv a Verissimo il documentario ‘Laura 30 World Tour’. E ha svelato moltissimi aneddoti emozionanti legati alla sua carriera e alla sua vita quando abitava in Romagna

Laura Pausini durante un suo recente concerto a Milano

Laura Pausini durante un suo recente concerto a Milano

Ravenna, 1 dicembre 2024 – "Il momento in cui mi sono tremate più le gambe? All’ospedale Maggiore di Bologna, erano le tre ed è arrivata Paola, è stato il momento più emozionante della mia vita”.

E’ una Laura Pausini molto commossa quella si racconta a 360 gradi a Silvia Toffanin, durante la puntata di Verissimo e, nello specifico, quando parla della nascita della figlia Paola, l'8 febbraio del 2013, avuta dal marito Paolo Carta, suo chitarrista e produttore. 

LAURA PAUSINI ASSAGO MILANO
Laura Pausini durante un suo recente concerto a Milano

Il docu-concerto

La cantante originaria di Solarolo (che proprio l’altro giorno è caduta durante un suo concerto a Milano) ha raccontato in tv la sua vita (con molti ricordi legati ovviamente alla Romagna) e la sua straordinaria carriera. L’artista italiana più premiata al mondo celebra i trent’anni di una carriera irripetibile. Icona pop a livello globale, ha presentato il “Laura 30 World Tour”, un docu-concerto che è disponibile, in anteprima mondiale, proprio da oggi, su Mediaset Infinity. 

La carriera da architetto

E’ molto emozionata Laura Pausini – che ha compiuto 50 anni il 16 maggio scorso – nel ripercorrere le tappe più,importanti della sua vita, in primis proprio quelle della sua infanzia e adolescenza in Romagna. E quando fin da piccola, a Solarolo, progettava il suo futuro. “Io volevo cantare – confessa la cantautrice romagnola –, ma non immaginavo che avrei potuto farlo come mestiere. Essendo nata in un piccolo paese, pensavo sarebbe stato impossibile, all’epoca (negli anni Novanta ndr), da donna, avere una carriera da solista nel mondo della musica. Io volevo cantare, ma non credendo che avrei potuto mantenermi solo con la musica, avevo diversi piani in mente. Oltre alla restauratrice o lavorare nel mondo della moda, quello principale era di fare l’architetto. Mi sono diplomata al liceo artistico a Faenza e il passo successivo sarebbe stata l’università di Architettura, ma poi, quando arrivò l’esame di Maturità, mi hanno chiamata a Sanremo”.

La chiamata a scuola e la sorpresa Sanremo

E Laura racconta anche l’aneddoto di come ha saputo che avrebbe partecipato al Festival. “Mi chiamò mio padre Fabrizio mentre ero a scuola, stava piangendo – ricorda durante la trasmissione la cantautrice –. Subito pensai che qualche parente non stesse bene. Poi mi ha detto: ‘Laura, ti hanno presa a Sanremo’. Stavo svenendo. ‘Ora cosa devo fare?’, è la prima cosa che ho chiesto. Sono andata così com’ero, in modo molto semplice. Ero giovane e non avevo parrucchieristilisti al seguito come i grandi cantanti. Ora quello che indossavo quelle sere è finito in una teca”.

La casa d’infanzia che diventa museo

Laura Pausini parla anche della vecchia casa dove abitava coi suoi genitori che è diventata il suo fan club ufficiale dal 1993. “E’ stata mia madre ad avere l’idea, anche tutti i premi che ho vinto nella mia carriera sono lì. L’idea era quella di farla diventare un museo. L’apertura era prevista proprio quando la Romagna è stata colpita dall’alluvione e ancora oggi stiamo mettendo a posto le cose”.

La fan che si è chiusa in una valigia

La cantante spiega al pubblico anche il rapporto molto bello e genuino che ha con i fan. “Vorrei andare a casa loro e conoscerli tutti, mi piace parlare con loro e sapere chi sono”. Poi rivela un retroscena: “Una ragazza una volta si era chiusa in una valigia per viaggiare e tornare in Italia insieme a me – ha sorriso la cantante –. Mi ha detto: ‘Per te Laura sarei disposta a fare qualsiasi cosa”.