
Marcella Bella è tornata a Sanremo dopo 18 anni con il brano ’Pelle diamante’
Tra le tante stelle del Premio Ravera, pronto ad accendersi oggi (alle 21) a Castelraimondo (Macerata), ci sarà anche un ’diamante’ come Marcella Bella. L’artista di origini siciliane, terra a cui ha dedicato il suo ultimo album ’Etna’, si esibirà dopo aver calcato il palco del 75esimo Festival di Sanremo. A guidare la serata, dedicata all’indimenticabile figura di Gianni Ravera, sarà ancora una volta Carlo Conti mentre la colonna sonora vedrà protagonista l’Orchestra Mediterranea, diretta dal maestro Michele Pecora, ideatore del Premio.
Marcella Bella, che spettacolo ci attende?
"Siamo tutti ospiti e porterò i miei successi sia di ieri, come ‘Nell’aria’, che quelli della nuova Marcella".
Com’è stato il ritorno da protagonista sul palco dell’Ariston?
"Dvertente e importante. È stato poi emozionante in quanto ho avuto la possibilità di cantare ‘Pelle diamante’, una canzone dedicata alle donne, quelle che hanno una pelle dura ma preziosa".
È tornata in gara dopo 18 anni per la nona volta: perché così tanto tempo?
"Le ragioni sono varie, a volte non avevo una canzone che mi convincesse, altre non avevo voglia. La maggior parte degli organizzatori prima di Carlo Conti, optavano per altre scelte, magari puntando su artisti più giovani e qualche volta anche sconosciuti".
Cosa sente cambiato dall’esordio nel ‘72 con ‘Montagne verdi’ a ‘Pelle diamante’?
"Fu proprio Gianni Ravera a credere in ‘Montagne verdi’, quindi partecipo volentieri a questo premio. Era una persona eccezionale e sapeva se una canzone aveva le carte in regola per diventare un successo, per noi giovani era un po’ come un papà. Molto è cambiato da allora. La musica è diventata digitale e gli artisti classici non sono come nel passato, perciò ci siamo adeguati".
In che modo il brano celebra la forza delle donne?
"È l’indipendenza che dà la libertà, soprattutto a una donna. Poi è un incitamento a non arrendersi davanti ai problemi e a farsi rispettare. Oggi manca un po’ di rispetto da parte di certi uomini e non è un bel periodo per la donna. Bisognerebbe già dalle scuole elementari educare i bambini al rispetto per il prossimo. Riprendere in mano quelle belle lezioni di educazione civica, perché abbiamo un po’ dimenticato l’insegnamento del rispetto. Le donne devono poter decidere senza violenza se vogliono stare o meno con un uomo, che sia marito o fidanzato".
Quale messaggio manderebbe alle giovanissime di oggi?
"Di essere abbastanza forti e intelligenti da non aver bisogno di un uomo che le mantenga. Devono guardare allo loro vita con più determinazione e stare attente a non scegliere la persona sbagliata, poiché una persona che alza una mano, ti distrugge la vita".