
L’artista alla Milanesiana: "Sono boomer e va bene così.Se canti devi saper cantare, basta autotune"
Rita Pavone torna ad Ascoli per la prima volta dagli anni Sessanta e apre domani la Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, con Un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. "Una frase di A muso duro di Pierangelo Bertoli – spiega l’icona del rock all’italiana a proposito del titolo –. Mi ci ritrovo in pieno. Senza il mio passato non sarei qui, ma non mi piace vivere di ricordi, lo vedrete".
Presenterà anche il suo libro ’Gemma e le altre’, ispirato all’omonimo concept album. Di cosa si tratta?
"È nato nell’89, in un periodo duro, in cui i cantautori oscuravano gli interpreti. Incontrai Laura Trenta Carlini, italo-americana originaria di Ancona. Si creò un’intesa speciale e nacque l’idea di raccontare l’universo femminile. Tra i personaggi c’è Gemma: una donna innamorata di un’altra che non la capisce. Era un tema tabù, il brano non passava mai in radio: un disco avanti, già nel futuro".
Come si è arrivati al libro?
"Grazie a Elisabetta Sgarbi che, dopo aver letto i testi delle canzoni, mi ha telefonato: ‘Dobbiamo farne un libro’. Ero nel panico, ma mi sono detta: ‘Se lo chiede lei, non far la scema, ragazza!’. È stato un successo, anche al Salone del Libro: abbiamo fatto ’l’ira di Dio’".
Cosa deve aspettarsi il pubblico ascolano?
"Un grande concerto. Mi piace spiazzare e porterò brani di una volta, ma anche sorprese. Ci saranno Gemma e tutte le donne che camminano, quelle che hanno il coraggio di alzare il dito medio, se serve. Manco da molto ad Ascoli, una città fantastica... ci sono stata nei primi tour degli anni ’60".
C’è un brano che oggi sente in modo diverso?
"Fortissimo. Ci leggo una maturità interiore ed esteriore, è stato un momento di svolta".
Trova un legame tra la sua musica e le nuove generazioni?
"Il mio pubblico è per lo più boomer, come me, ma va bene così. Auguro ai giovani una lunga vita artistica. Molti sono bravi, ma oggi impazza l’autotune: a me non piace. Se canti, devi saper cantare. Con l’AI, tra poco ballerò con le gambe della Fracci!".
Cosa significa per lei partecipare alla Milanesiana?
"È un festival che intreccia le arti e sprigiona un’energia potente. Il merito è di Elisabetta Sgarbi: una donna intelligente e visionaria. Sono fortunata: ho incontrato tante persone che hanno creduto in me".
Il suo successo è stato forte anche all’estero. Come se lo spiega?
"Dal desiderio di non deludere mai. Sono stata molto amata: sono entrata nelle classifiche internazionali... persino Morrissey, voce storica degli Smiths, dice che mi ascoltava da bambino e mi cita sempre nei suoi concerti. È bello sapere di aver lasciato un segno così".