È come assistere a un concerto dall’aldilà. Effimero ma reale nelle emozioni che riesce a suscitare. L’evento ’Kagami’ (’specchio’), punta di diamante del cartellone di Pesaro Capitale della Cultura 2024, per la prima volta porta in Europa l’ultimo concerto di Ryuichi Sakamoto a un anno dalla sua morte. Il compositore giapponese, geniale interprete di alcune delle più belle colonne sonore da film, è il protagonista di un’esibizione da brividi, registrata quando l’artista, malato e consapevole del suo destino, decise nel 2019 di lasciare al pubblico il suo canto del cigno.
Per un compositore come lui, già incline alle suggestioni della musica elettronica e a cogliere le innovazioni non come ostacolo ma come moltiplicatore espressivo, non deve essere stato difficile rivolgersi alla tecnologia come mezzo per espandere se stesso e la sua musica, anche dopo la morte. Non come una semplice registrazione, ma con un concerto in realtà mista, dove speciali visori permettono allo spettatore non solo di vedere l’ologramma di Sakamoto al pianoforte, ma di percepire la sua presenza nello spazio, girargli attorno, spiare i movimenti delle dita e dei martelletti, le espressioni del viso e la mimica struggente. Il tutto immerso in una cornice di luci, pianeti e vapori, immagini che si producono dalla cassa armonica: suggestioni non necessarie a godere della bellezza della musica, ma che sono in grado di far vibrare le corde dell’anima.
È questo il risultato della collaborazione artistica e tecnica tra Ryuichi Sakamoto e il collettivo newyorkese Tin Drum, guidato da Todd Eckert, lo stesso che ha reso possibile la performance in realtà mista ’The Life’ di Marina Abramovic, anch’essa ospitata a Pesaro a giugno.
All’Auditorium Scavolini di Pesaro (viale dei Partigiani 22) sono in programma ogni giorno, fino al 12 settembre, tre concerti della durata di un’ora: alle 17, alle 20 e alle 23 (biglietti 20 euro, ridotto 15). Il pubblico – la capienza è di circa 80 persone alla volta – siede in circolo attorno a un mandala geometrico disegnato sul pavimento e indossa speciali visori sui quali a un certo punto si materializza la figura china di Sakamoto seduta sul panchetto del pianoforte nero a coda Yamaha. Esegue anche alcuni dei brani più popolari del suo repertorio, come ’Forbidden colours’ o ’Bb’, tributo post mortem a Bernardo Bertolucci con il quale collaborò per le colonne sonore di molti suoi film, dal ’Piccolo Buddha’ a ’L’ultimo imperatore’. Il pubblico può assistere dal suo posto assegnato, ma anche alzarsi e avvicinarsi all’ologramma, girargli attorno, vedere l’esecuzione dalle diverse angolazioni. Gettonatissime le esecuzioni del pomeriggio e delle 20, dove l’organizzazione consiglia la prenotazione.